Carry on pt. 4

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Sam era distrutto, si sentiva dannatamente vuoto e solo. Il bunker cominciava ad essere asfissiante, a fargli mancare il respiro. Ovunque si girasse, vedeva suo fratello intento a fare qualche stupidaggine.
Ovunque si voltasse, vedeva Castiel e Jack parlare di qualcosa di stupido. Ovunque si girasse... il suo sguardo ricadeva sul tavolo di legno con incisi i nomi della sua famiglia.
Aveva perso tutto, ed era impossibile non pensare di farla finita, il dolore era troppo da sopportare.
Andrà meglio, si diceva. Ma sapeva, in cuor suo, che non sarebbe mai andata meglio, avrebbe solo imparato a convivere con quella sensazione. Perdere qualcuno della famiglia fa male, tanto male, sempre... aveva sofferto perdendo suo padre nonostante il loro complesso rapporto, ne era uscito spezzato dalla morte di sua madre avvenuta dalla stessa persona che considerava un figlio. La morte di Castiel non aveva fatto altro che peggiorare ciò che già sentiva. Voleva veramente bene a quell'angelo e, sebbene non avesse mai avuto con lui lo stesso rapporto che la creatura aveva con suo fratello, lo considerava di famiglia. Tutto era successo nell'arco di così poco che non era neanche riuscito a capacitarsene. Persino la vittoria, la sconfitta di Chuck, era stata così amara per lui. Jack non era morto, ovviamente no, ma l'aveva comunque perso per sempre. Jack era un figlio.
Eppure neanche tutti assieme, quei lutti, potevano eguagliare la perdita di Dean.
Dean non era solo un fratello, il loro legame andava oltre l'indescrivibile, loro erano cresciuti assieme, avevano affrontato ogni prova assieme, avevano rinunciato alla felicità per stare assieme. Erano l'àncora l'uno dell'altro. E ora? Ora che avrebbe fatto senza di lui.

Gettò l'accendino tra la legna e guardò il corpo di suo fratello prendere lentamente fuoco. All'inizio era stato tentato dal non dire nulla a nessuno, dal dire addio da solo a suo fratello. Non si sentiva pronto a condividere il suo dolore, ma poi si rese conto che non poteva. Dean non l'avrebbe voluto, ma soprattutto non sarebbe stato giusto per tutti coloro che lo avevano amato. Loro non era più soli, forse lo erano stati all'inizio del viaggio, ma pian piano il loro lascito era diventato enorme. Pian piano avevano trovato amici che non si sarebbero persi per nulla al mondo la commemorazione di un eroe. Dell'eroe. Del loro eroe.
Non pensava sarebbero stati così tanti, eppure la gente continuava ad aggiungersi anche dopo che il funerale era iniziato.
Si guardò attorno: Claire si sforzava per non piangere e cercava la sua forza in Kaia che le teneva la mano con uno sguardo cupo e triste.
Alex era appoggiata alla spalla di Jody, la quale non aveva paura di fare scendere le lacrime lungo le guance pallide. La giovane sensitiva teneva, invece, gli occhi chiusi e di tanto in tanto sorrideva, probabilmente osservando la vita di Dean da delle visioni che il fuoco le procurava.
Bobby, Charlie e il resto della gente del mondo apocalittico erano posizionate sul lato opposto al loro, forse temendo di risultare indiscreti o disturbare. L'avevano conosciuto per poco tempo, anzi non lo conoscevano quasi, però si sentivano in dovere di partecipare, per omaggiare colui che li aveva salvati tutti. Sam, allora, si voltò alla sua sinistra vedendo la moglie di Garth cercare di far forza ad un lupo mannaro singhiozzante abbracciato dai suoi bambini. E quelle erano solo una minima parte delle persone presenti. Krissy era seduta in silenzio davanti al fuoco, era cresciuta molto dall'ultima volta che l'aveva vista. Non capiva neanche come avesse saputo del funerale considerando che non era stato Sam a contattarla.
La osservò in silenzio, osservò le labbra spaccate e il taglio fresco sopra al sopracciglio sinistro capendo che anche lei non era riuscita a staccarsi dalla vita da cacciatrice.
Accanto a lei, una donna afroamericana con i capelli molto ricci e un accenno di pancia dal quale si capiva che aspettasse un bambino, sorrideva lievemente con gli occhi ricolmi di tristezza.
Sam socchiuse gli occhi osservandola e cercando di capire chi fosse. L'aveva già vista ma dove? Cassie, la prima donna per cui Dean avesse provato realmente qualcosa di forte, si rispose. Non credeva si ricordasse ancora di suo fratello, non dopo tanti anni, eppure era lì. Come tutti. Continuò a guardarsi intorno, a guardare i cacciatori arrivare da ogni lato e abbassare il capo in segno di rispetto. Riconobbe molte delle persone che avevano salvato durante la loro vita. Vide Donatello che, sebbene non possedesse un anima e quindi non poteva essere realmente dispiaciuto, si mise pensieroso a guardare le ardenti fiamme dirette al cielo. Sam strinse gli occhi e abbassò lo sguardo per non far vedere le lacrime che cominciavano a cadere copiose sull'erba secca.
Miracle guaì triste mentre il Winchester pensava solo a dove fosse suo fratello adesso, a come si sentisse.
Sta bene Sam. Mi prenderò io cura di lui, non preoccuparti. Sam si voltò di scatto ma non vide nessuno. Jack, pensò riconoscendo la voce, poi improvvisamente sentì qualcosa prendergli delicatamente la mano e d'istinto si girò in allerta.
Eileen lo guardava con uno sguardo comprensivo e addolorato. Non disse nulla. Strinse più forte la presa senza però risultare invadente e posò la testa sulla spalla del gigante. Non gli avrebbe fatto passare da solo questo fardello.



Dean Winchester - Supernatural endingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora