Persi dei battiti sentendo quella frase uscire dalla bocca di Beomgyu, sentendo le mie gambe tremare.
<<Co-Cosa?>>
<<Dammi le mani, Addison>> disse con voce seria. Era la prima volta che utilizzava questo tono con me. Entrò nella mia stanza, facendomi indietreggiare abbastanza impaurita, non solo per la sua serietà, ma anche perché non smetteva di avvicinarsi a me con quegli occhi di ghiaccio che mi fissavano, facendomi quasi pietrificare.
Voglio scappare. È più forte di me.
Ho troppa paura di quello che può accadere.
Provai ad aggirarlo correndo, ma fu più veloce di me e afferrò delicatamente i miei polsi, iniziai a dimenarmi, supplicandolo di lasciarmi andare.
Il fatto è che non mi stavo tagliando in camera. Ma non quella volta.
In quei mesi non avevo mai smesso di riempire le mie braccia di graffi e tagli profondi. Stavo iniziando ad odiare sempre di più la mia persona, mentre i ricordi di tutti i brutti momenti mi tormentavano,
insieme alle insopportabili voci nella mia testa che continuavano a dirmi di essere un essere dannata a vita, di essere imperfetta, talmente tanto da far ribrezzo a tutti, di non poter essere mai amata perché ero solo un errore. Uno stupido errore.
Ma la cosa che faceva più male era che Beomgyu non si sarebbe mai innamorato di me e che probabilmente tutto questo era solo una presa in giro.
Ma io opponevo resistenza.
Continuavo a non ascoltare quelle parole, volendo porre fine a quei pensieri.
Volevo porre fine a tutto. Ci pensavo da molto, forse troppo spesso.
L'unica cosa che mi spingeva a resistere erano i miei antidepressivi, che, insieme ai sonniferi, stavano letteralmente distruggendo il mio stomaco per le quantità eccessive che assumevo.
Se quel giorno Beomgyu non mi avesse trovata, mi sarei sicuramente tolta la vita la sera stessa in qualche modo, nonostante poi avrebbero parlato di me al telegiornale e i miei fan si sarebbero preoccupati.
Mi odiavo. Odiavo tutto di me, anche i miei pregi che consideravo sprecati.
Odiavo vedermi allo specchio.
Prima mi causava ribrezzo, ma adesso addirittura sentivo il vomito alla gola per quanto fossi ripugnante.
A volte ho realmente rimesso a causa del mio aspetto.
Odiavo il mio vero carattere, che la maggior parte delle volte con il mio Bamgyu nascondevo comportandomi come una bambina.
<<T-Ti prego Beomgyu, lasciami!>>
lo supplicai per l'ennesima volta, ma non venni ascoltata.
Lentamente le maniche della mia felpa rossa vennero alzate, rivelando sia cicatrici che tagli freschi, ancora con il sangue che era in procinto di fuoriuscire e colare dalle mie esili braccia.
Beomgyu rimase completamente immobile con ancora i miei polsi tra le sue mani e nei suoi occhi si intravedeva delusione e tristezza.
<<Perché l'hai fatto?>>
<<I-Io...avevo bisogno di...sfogarmi...>>
<<Piccola...quante volte devo dirti che ci sono io, mh? Avresti potuto parlarne con me>> disse con il suo solito tono dolce, accarezzando delicatamente la mia guancia.
<<Mi...mi dispiace Bamgyu!>> esclamai scoppiando in lacrime.
Non volevo che il mio Beomgyu stesse male per me, eppure ero riuscita a farlo di nuovo. Ero riuscita a provocare del dolore alla persona che amavo.
<<Hey...shh, non piangere. Va tutto bene, piccina mia. Il Bamgyu è qui adesso>>
Si abbassò alla mia altezza e mi accolse tra le sue forti braccia, stringendo il mio piccolo e delicato corpicino al suo petto.
Affondai la mia testa nell'incavo del collo del grigio, allacciando successivamente le mie braccia ancora scoperte attorno ad esso.
<<S-Scusa-mi!>> singhiozzai strizzando gli occhi, ormai rossi per il pianto eccessivo mentre il mio corpo tremava e veniva attraversato da piccoli spasmi.
<<Non è colpa tua...su, è tutto okay...che ne dici di parlarne con me?>> chiese dolcemente, ricevendo come risposta un mio cenno della testa.
<<Brava, piccolina...>> baciò ripetutamente la mia nuca, accarezzando la mia schiena, facendomi calmare quasi completamente.
<<N-Non sono una bambina...>> sussurrai mettendo un piccolo broncio.
<<Per me lo sarai sempre, Addi>> mi sorrise, baciandomi la guancia rigata dalle lacrime cristalline.
Mi allontanai lievemente da Beomgyu, che però non tolse le mani dalla mia esile vita.
Strinsi le mie mani in due pugnetti e mi asciugai le lacrime, con ancora un broncio stampato sulle labbra.
<<Non è giusto...anche quando sarò grande come te resterò una bambina?>>
<<Una bambina no...la mia bambina...>>
Le mie guance a quelle parole divennero due fuochi mentre il mio cuore esplose per l'ennesima volta.
<<Andiamo a disinfettare queste ferite, mh??>> e come risposta, annuii.
Andammo in bagno e mentre Beomgyu prendeva il disinfettante con dei dischetti d'ovatta, mi sedetti sul bordo della vasca.
<<Bamgyu...farà male?>> chiesi appena si avvicinò, prendendo delicatamente le mie braccia.
<<Brucerà solo un pochino, ma non preoccuparti. Passerà subito>>
Detto ciò, bagnò con il disinfettante un dischetto e iniziò a tamponare delicatamente sulle mie ferite, facendomi gemere lievemente per il dolore e facendomi strizzare gli occhi.
Dopo aver finito di disinfettare entrambe le braccia, soffiò sulle ferite, cercando di allievare lievemente il bruciore e riabbassò le maniche, per poi abbassarsi alla mia altezza e spostare i miei capelli biondi di lato, scoprendomi la fronte e lasciandomi un bacio sopra.
La sua grande mano scese sulla mia guancia arrossata, accarezzandola mentre fece sfiorare quasi i nostri nasi, facendomi imbarazzare ancora di più.
<<Allora...ti va di parlare?>>
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Zitta e baciami...
FanfictionTrama Lei: Addison Rae Easterling,16enne, nata a Miami. Fa parte di una famiglia molto ricca, se vuole qualcosa la ottiene a tutti i costi e ama ballare. Lui: Bryce Hall, 19enne, nato a Los Angeles. Anche lui è molto ricco per il lavoro di suo padre...