Capitolo 4

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Pov. Lucy

Sono in auto con Kevin, non presto attenzione a niente la mia testa è completamente in subbuglio, non può essere che lui sia fuori di prigione non dopo quello che mi ha fatto, a farmi ritornare alla realtà sono i freni dell’auto.
Entriamo nel distretto e ad accogliermi mi ritrovo la sergente Trudy “Ciao Lucy come stai? La scuola tutto bene?”mi domanda.

La guardo sorrido e rispondo “Sto bene e anche la scuola va bene grazie per avermelo chiesto sergente Platt.”

Controbatte dicendo “Per te solo Trudy cara” faccio un cenno di approvazione con la testa e poi seguo di sopra Kevin.

“Devi sentirti onorata Trudy non da questo onore a tutti.”lo guardo “Lo terrò a mente.”rispondo brevemente salendo l’ultimo gradino della scalinata.

“Bene siete arrivati come mai ci avete messo tanto?”chiede il sergente Voigth.
“Colpa mia ho opposto un filino di resistenza.”rispondo prima che Kevin dica qualcosa.

“Tuo padre ci ha detto che sei caparbia ma non pensavo così tanto sai.”mi dice Hailey guardandomi dritta negli occhi.
“Visto che lo che l’hai nominato, dov'è?”chiedo io con disinvoltura.
“Ti ho fatto portare qui per due motivi, il primo è che tuo padre è sotto copertura, il secondo è che Justin Lenders è stato rilasciato perché ha collaborato con la giustizia.”mi dice il sergente Voight cercando di vedere la mia reazione alla seconda notizia.

“Ora lui è a piede libero ma state scherzando spero. Non ci posso credere.”dico io cadendo sulle mie ginocchia.
“Puoi stare tranquilla non si avvicinerà a te o ai tuoi amici te lo posso assicu…”prova a dire il sergente…
Ma lo blocco sul nascere mentre stava per dire quella famosa parola che doveva assicurare sicurezza per almeno 5 anni.
“No lei non può mi dispiace, per precisare anche una cosa non voglio una scorta attaccata al culo che vi dice se mi muovo di casa o vado in bagno e neanche un bodyguard.”rispondo senza badare a convenevoli.

“Sono le parole esatte che ci ha detto tuo padre, sapeva già che avresti detto così. Ma dopo quello che ti ha fatto non ti sentiresti più al sicuro sotto sorveglianza?”domanda il Hailey.

“In un primo momento vi dico la verità ho provato paura, ma diversamente dalle ragazze della mia età imparo dagli eventi che mi circondano quindi no non la voglio grazie. E se mio padre dice il contrario gli dica che la missione ha la precedenza sulla famiglia non abbiamo ancora cambiato idea su questo.”dico guardando negli occhi il sergente Voigth.

“Mi dispiace ma non approvo quello che mi hai appena detto Lucy, farò come voglio solo per proteggerti e non mi importa se ti andrà bene. Kevin accompagna a casa Lucy.”dice il sergente Voigth.
“Comprendo le sue motivazioni spero che non ne rimane deluso nel vedere che non le semplificherò la cosa. Grazie per l’avvertimento, ci vediamo.”dico salutando tutti e scendendo la scale per uscire dal distretto, ma prima saluto Trudy che contraccambia.

Sono in auto con Kevin che ogni due minuti si gira nella mia direzione per vedere come stavo, dopo la quindicesima volta che lo fa, mi giro guardandolo male.
“Posso sapere perché continui a fare così, se hai una domanda fammela così evito di innervosirmi inutilmente Kevin.”

“Non sai bene cosa sia la delicatezza vero. Quello che mi sto domandando è il perché non vuoi la scorta, la sicurezza che ti può dare non ti aiuterebbe?”mi chiede.
“Perché ti risulta che la scorta che mi è stata assegnata sei mesi fa mi ha aiutato. Non farmi ridere preferisco vedermela da sola al posto che sentirmi intrappolata in una gabbia.”dico con tranquillità e freddezza che mi contraddistingue in determinate situazioni.
“A dire la verità non ti capisco credo che tu stai sbagliando ma è solo una mia opinione.”risponde frenando al semaforo rosso.
“Sai è vero sei molto caparbio ma io non sono da meno. Non cambio la mia idea e con questo chiudo la discussione.”dico prima di scendere dall’auto.

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