Capitolo 1

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Pov. Lucy

Iniziamo col dire che non sono per niente felice di trasferirmi a Chicago, ma a quanto pare il volere di mio padre non comprende il fatto di rimanere a New York, quindi sono dovuta venire qui.

Stavo finendo di sistemare gli ultimi scatoloni in casa, non mi piace come la nostra vecchia dimora. Qui non ho vissuto con la mamma e "lei", ma cercherò di farmela andare.

Papà è venuto a Luglio a vedere la casa e a sistemare le faccende con il suo lavoro; io sono arrivata il mese dopo ed ora, a due settimane dall'inizio della scuola, mi sento persa come se dovessi frequentare di nuovo il primo anno di liceo, invece sono al quarto anno rendiamoci conto... povera me.

"Lucy sei a casa?" chiede una voce dal piano inferiore, la riconosco facilmente essendo quella di mio padre. Scendo e lo vedo davanti a me, lui è Jude Heartfilia il nuovo detective dell'intelligence americana nel distretto 21 di Chicago.

"Ciao papà, pensavo arrivassi tardi come gli altri giorni." rispondo. Mi guarda un secondo e poi sorridendo mi dice " È diventato un reato passare un po' di tempo a con la mia bellissima figliola?". Rido e mentre vado in cucina per preparare la cena gli faccio cenno di no con la testa.

Mentre lui si fa una doccia io finisco di preparare le cotolette. Successivamente ci sediamo a tavola. " A proposito Lucy, i miei nuovi colleghi ci hanno invitato a una festa di benvenuto che si terrà domani sera, verrai vero?" lo guardo un secondo " Si va bene papà, ma prima passo a scuola per confermare l'iscrizione." Mi fa un cenno di approvazione e dopo aver lavato i piatti e aver fatto una doccia rilassante mi metto nel letto e mi addormento.

La mattina seguente mi sveglio per le undici con una voglia di vivere pari a zero. Mi alzo e preparo qualcosa da mangiare, poi mi preparo per andare a scuola. Quando arrivo vado in segreteria e dove mi accolgono calorosamente, do la conferma d'iscrizione e pago le rate scolastiche.

Quando sto per andarmene qualcosa attira la mia attenzione. Dalla palestra si sentivano chiaramente dei rimbalzi, mi avvicino e quello che vedo è la squadra di basket che si allena. Anche se non mi interessa molto questo sport sono ipnotizzata dal modo leggiadro in cui si muovono inseguendo il pallone. E così come sono arrivata me ne sono andata senza dare nell'occhio.

Torno a casa e mi preparo per l'uscita di questa sera. Scelgo di mettermi un jeans nero, una camicetta bianca e un giubbotto di pelle nero con stivali. I capelli ho deciso di lasciarli sciolti e per completare il look mi metto un filo di trucco leggero. Papà torna a prendermi dopo il lavoro e poi ci dirigiamo con la macchina al ristorante.

"Buona sera è un piacere conoscerti Lucy. Mi chiamo Hank Voight." si presenta l'uomo.

"È un piacere anche per me sergente Voight." esclamo.

"Puoi chiamarmi tranquillamente Hank." mi risponde.

"Ottimo, ti presento i miei nuovi e stimati colleghi. Lei è la sergente Trudy Platt, te ne ho parlato il primo giorno, ricordi?" mi chiede mio padre.

"Una straordinaria donna che non sa cosa sia un no, ma ha un cuore tenero." rispondo senza badare alle espressioni dei presenti.

"Ok forse non dovevo dirti tutto quello che penso." si rimprovera.

"Scusa papà, lo hai capito solo ora?" rispondo facendo ridere tutti.

"È molto più brava di quanto ci avessi detto. Piacere mi chiamo Hailey Upton, loro invece sono Kim Burgess e Vanessa Rojas."

"Scusa ma non potevi presentarci anche a noi? Ci penso io, piacere mi chiamo Kevin Atwater, lui è Jay Halstead uno due più anziani del gruppo e poi Adam Ruzek." dice uno dei colleghi di papà.

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