3: L'inaspettata tragedia

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E certe cose non so spiegarle
E forse Dio era girato di spalle

Sayu posò delicatamente i fiori sul prato umido e grigiastro del cimitero, poi sospirò tristemente, fissando i caratteri incisi nella pietra, analizzandoli uno per uno come per scolpirli nella sua mente.
Kaito Tanaka
Lo lesse più e più volte, rivedendo il volto gentile e occhialuto del ragazzo che ora si trovava proprio davanti a lei, qualche metro sottoterra, morto.
Era così strano associare il suo nome alla morte, ma era così.
Ucciso da un ghoul, probabilmente. La maledizione del voler bene a Sayu forse era proprio questa: prima o poi un ghoul ti uccide, fa a pezzi e si finisce in un triste e grigio cimitero.
Lei fece un lungo sospiro, riordinando tutti i suoi pensieri.

Kyoko e Shiro se ne erano andati. Lo avevano annunciato a tutti, radunandoli a casa di lei. Non solo dovevano salvare Hinami, tenuta prigioniera, ma il mondo ghoul stava diventando sempre più violento e efferato; vari gruppi si stavano dividendo, creando piccole guerre interne che erano pronte e unirsi e culminare in un unica grande guerra che avrebbe coinvolto ogni ghoul, dai più aggressivi ai più pacifici.
Era ora che anche loro ne facessero parte, tanto sarebbe per forza successo. Prevenirlo era solo un modo per proteggere le persone che amavano.
Sayu e Yume erano riuscire e reggere bene il colpo. Avevano entrambe visto uno scorcio del lato sanguinoso dei ghoul, una col suo lavoro al CCG e l'altra attraverso le testimonianze di Shiro, anche se c'era sicuramente qualcos'altro sotto. Erano consapevoli che il fatidico momento sarebbe arrivato e si sentivano quasi pronte, per quanto fosse doloroso.
Ryuga e Kaito, invece, avevano avuto tutt'altra reazione. Ryuga in particolare, non riusciva a accettare che Kyoko se ne stesse andando via, senza la certezza di poterla più rivedere.
- non puoi andartene così!
- Ti prego, non renderlo più difficile. Lo facciamo per proteggervi.

Sayu e Kyoko avevano cercato di convincerlo in tutti i modi che quella partenza era inevitabile, ma alla fine era intervenuto Shiro, con la voce tesa.
- qualche mese fa Yume è stata rapita da un ghoul. Non ve l'abbiamo detto mai e lei ha sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato. Se davvero ci tieni a Kyoko, accetta anche il suo essere ghoul.
Ryuga era rimasto in silenzio e invece era stato Kaito a parlare, in uno scatto di rabbia che gli aveva fatto dire cose orribili.
-forse è meglio che ve ne andiate. Dopotutto non avete fatto altro che portare problemi a ognuno di noi.
I gemelli non avevano  risposto. Si erano limitati a abbracciare tutti, eccetto Kaito e poi erano usciti, quasi come se non fosse un addio.

Erano passati solo pochi giorni da quella sera e l'unico segnale dei due era un SMS di Kyoko al telefono di Sayu, in cui la avvertiva di non andare a Cochlea, la prigione ghoul, nei giorni successivi.
Lei aveva obbedito e aveva deciso di rinchiudersi nel suo ufficio e studiare il materiale che aveva sui suoi pazienti, staccando il telefono e impedendo ogni tipo di comunicazione.
Grave errore, poi scoprì.

Quella sera ritrovò numerose chiamate perse da parte di Ryuga, ma non ebbe il tempo di fare nulla, perché uno degli investigatori la chiamò prima che potesse uscire dall'edificio del CCG.
Le diede la notizia meccanicamente, come un robot addestrato.
-sembra che volesse avvertire il direttore dell'attacco a Cochlea ed è venuto di persona. Purtroppo, un ghoul l'ha intercettato. Hanno attaccato la prigione e liberato diversi ghoul, è stato difficile recuperare il corpo.
Sayu era rimasta zitta, incapace di poter dire qualsiasi cosa. Era rimasta in silenzio per giorni, impegnata a organizzare un degno funerale per colui che aveva amato per anni. E proprio mentre ripensava alla loro relazione, aveva realizzato quanto lui fosse diverso dalla persona di cui si era innamorata tempo prima.
Il Kaito che conosceva non avrebbe tradito degli amici spiattellando tutto al CCG, andando addirittura di persona e rischiando la propria vita, senza dire nulla a nessuno. Voleva che venissero fermati e magari arrestati, forse perché davvero provava astio verso i gemelli o forse pensando di aiutarli. Nessuno avrebbe mai saputo i veri motivi di quell'azione, ma una cosa era certa: se fosse sopravvissuto, Sayu non lo avrebbe perdonato per un gesto così avventato.

Sospirò triste e si sentì incredibilmente sola. Non solo Kaito non c'era più, ma anche Akira era scomparsa, rapita dai ghoul. Era abbandonata a sé stessa.
Guardò di nuovo la tomba, notando un pezzetto di carta appoggiato accuratamente su di essa. Lo aprì delicatamente, leggendo l'elegante grafia.
Vediamoci vicino alla casetta del custode.
Non c'era firma, ma sapeva bene chi era l'autrice.

Kyoko si strinse nella sua grossa felpa nera e si avvicinò alla figura davanti a lei.
<<Ciao.>> disse Sayu tristemente.
<<Non ti chiederò come stai.>> esordì l'altra  <<Perché lo so già.>>
Rimasero in silenzio,  entrambe senza sapere bene cosa dire.
<<Akira sta bene.>>
<<Davvero?>> Sayu si illuminò per qualche minuto e Kyoko annuì. <<È con noi. Non vogliamo farle del male. >>
Kyoko sospirò mestamente, poi la guardò negli occhi, con sguardo mortificato.
<<Mi dispiace per Kaito. Sai, ho come l'impressione che finora io ti abbia solo portato dolore.>>
<<Basta.>> Sayu le prese la mano. <<Smetti di incolparti per tutto. >> Kyoko abbassò lo sguardo.
<<Questo mondo è oscuro e, se non si sta attenti, si rischia di finire dentro il buio. Io credo che a Kaito sia successo questo.>>
Si guardò intorno, respirando l'aria fredda.
<<So che succederanno tante altre cose tremende. Ma qualsiasi cosa accada, tu non perdere mai te stessa. Prometti?>>
Kyoko cercò di trattenere le lacrime commosse che stavano spingendo per uscire.
<<Prometto, ma tu fa lo stesso.>> sorrise e la abbracciò teneramente, per poi stamparle un bacio sulla guancia.
<<Sei sempre stata forte, Sayu. Non dimenticarlo mai.>> si staccò da lei e la guardò negli occhi, rivendendo tutti i momenti passati insieme nei precedenti anni di lunga amicizia.
<<Quando tutto questo finirà, ci rivedremo. E sarà fantastico.>>
Sayu si asciugò le lacrime e poi notò una figura poco lontana da loro, con gli stessi capelli bianchi dell'amica.
<<Vai ora. E non morire, capito?>>
Kyoko sorrise e si allontanò velocemente, lasciandola sola sotto il cielo grigio, a piangere le mille emozioni che provava.

Spazio autrice:
È la prima volta che uccido un protagonista ma pls non odiatemi, è stata una scelta necessaria per la trama. Prometto che poi saranno tutti felici, Sayu compresa.
Ieri era San Valentino e spero abbiate passato una bella giornata con le persone a voi care, anche se non necessariamente fidanzati.
Alla prossima!

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