Kyoko aprì la porta, sapendo già che oltre essa avrebbe trovato la sua amica, probabilmente in attesa.
E infatti aveva ragione. Sayu era ferma nel suo studio, appoggiata alla scrivania e persa a guardare il paesaggio dalla finestra. Era una Tokyo desolata, vuota e in preda al terrore creato dai mostri sbucati dalla carcassa del kagune di Kaneki, salvato da entrambi ghoul e CCG, finalmente uniti. Ma il subdolo piano di Furuta non era ancora terminato. Il kagune si era diviso in tanti pezzi, che ora prendevano vita attaccando chiunque.
Kaneki era andato al cuore di quell'incubo, dove finalmente avrebbe messo fine a tutto, uccidendo il responsabile di tanto dolore: Furuta, colui che voleva distruggere tutto solo per soddisfare la sua insana rabbia.<<Sapevo che ti avrei trovata qui.>> Sayu sì volto e sorrise all'amica, per poi salutare le persone che a una a una entravano: Yume, Shiro e Ryuga. Tutti i suoi amici, che non la avevano mai abbandonata.
<<Di sotto c'era troppo rumore.>> tutto il CCG che non combatteva era in una stanza di comando, a tenere d'occhio la situazione. Marude e Hide erano lì, ma Sayu non aveva molta voglia di tener loro compagnia. Preferiva invece rimanere lì con i suoi amici, a guardare il paesaggio aspettando qualcosa.
Kyoko si mise accanto a lei e le strinse la mano, e fu seguita da Yume, Shiro e Ryuga, che si schierarono davanti alla finestra con la mani intrecciate, come soldati schierati al fronte.
Nessuno parlò, tutti continuavano a fissare l'orizzonte, in attesa della fine. Non sapevano come sarebbe stata, se una festa o il prepararsi a rinunciare a tutto, ma l'avrebbero aspettata e affrontata solo in un modo: insieme.Ci vuole tempo per ricominciare
Per abituarsi alla fine
<<Prometti di non piangere?>>
La guerra era finita. Finalmente Tokyo era in pace, ghoul e umani erano ora alleati nel creare una muova società. Si pensava addirittura di abolire il CCG e creare un nuovo comitato per ricostruire la città.
Tutto piano piano stava tornando al proprio posto.
Eppure loro avevano ancora una cosa da fare.
<<Promesso.>>
Hide sospirò, per poi abbassarsi lentamente la sciarpa e infine togliendola del tutto, scoprendo il viso, deturpato da una ferita cruda e violenta, che mostrava la carne viva e gli aveva strappato via il sorriso.
Sayu rimase ferma, quasi senza respirare. Gli aveva chiesto lei di mostrare il volto, voleva vedere le sue ferite esterne così come lui aveva visto quelle interne di lei. Eppure nulla poteva prepararla a quella dolorosa visione, che pur aveva qualcosa di poetico in sé.
Si avvicinò piano a lui e si mise in punta di piedi, baciandogli dolcemente la fronte.
<<Grazie.>>
Lui indossò nuovamente la sciarpa e le accarezzò teneramente la guancia. Era così tanto felice di averla incontrata e che avessero combattuto insieme. Non serviva nemmeno dirglielo, sin dal primo giorno si era sentito connesso a Sayu. Erano simili, eppure allo stesso tempo diversi.
Lei lo abbracciò piano e lui ricambiò, affondando il viso nei suoi capelli.
<<Se è una strategia per piangere me ne vado.>>
Sayu rise contenta e rimasero in silenzio abbracciati, finché una voce non li interruppe.
<<Così faremo tardi!>>
Si staccarono e si svolsero entrambi verso la fonte della voce: Kyoko, che li aspettava impaziente per andare da Shiro. Lei e il loro gruppo avevano intenzione di fare un tatuaggio comune, qualcosa che testimoniasse per sempre sulla loro pelle l'esperienza vissuta, l'amore, la guerra.
Hide non aveva effettivamente espresso il suo consenso, ma era stato implicitamente incluso.
Sayu alzò le mani in segno di resa e la seguì contenta.Kyoko ammirò il suo fianco arrossato su cui troneggiava il disegno appena fatto: due carpe giapponesi che formavano un cerchio: una bianca e una nera, ma entrambe con una lunga coda rosso sangue. Il mondo ghoul e quello umano, all'apparenza diversi ma in realtà legati continuamente, fino a mescolarsi in ogni momento. Come degli ibridi.
Sorrise a Ryuga e Sayu, che esibivano lo stesso tatuaggio su braccio e spalla.
Si voltò poi verso Yume, silenziosamente impegnata a metter crema sulla caviglia appena tatuata e infine a Shiro, seduto alla sua postazione e con ancora l'ago in mano.
<<Hide, non sei obbligato.>> intervenne vedendo il biondo che si toglieva la giacca.
<<Non preoccuparti. Ho sempre voluto un tatuaggio e ora posso averlo gratis!>> rispose lui contento mostrando la schiena a Shiro.Kyoko si limitò a sorridere e appoggiò la testa sulla spalla di Sayu.
<<Te lo sei scelta bene.>>
Lei annuì ridendo e poi guardò l'uscio della porta, fissando la sagoma che era apparsa dal nulla: Kaito, che fissava tutto con aria severa, facendo passare lo sguardo da lei a Hide e infine sorridendo dolcemente, come a dire Vai avanti.
Sparì nel nulla come un allucinazione, ma Sayu sentiva che era sempre con loro. Come un angelo custode, sarebbe stato dietro di lei, ma contento che andasse avanti, che non smettesse di vivere e continuasse a amare.
Ed è ciò che avrebbe fatto.Voglio provare a esistere
La mia natura è resistere.Kyoko divenne un'insegnante di Storia e Letteratura Giapponese. Scrisse diversi libri, raccontando la sua storia e l'importanza del legame tra ghoul e umani. Sposò Ryuga, che intanto fece una fortuna con il suo ristorante, creando sia piatti per umani che cibi sintetici per ghoul.
Ebbero un bambino, mezzo ghoul e amato infinitamente.Shiro continuò la sua attività da tatuatore e sposò Yume, che iniziò a lavorare all'orfanotrofio per ghoul, dal quale adottarono due stupende gemelle. Lui non riuscì più a allontanarsi da casa per molte ore senza avere nostalgia di Yume.
Sayu riuscì a aprire uno studio di psicoterapia tutto suo ed ebbe un ruolo fondamentale nel risolvere molte controversie tra umani e ghoul. Seguì Hide nei suoi viaggi intorno al mondo, dove spiegava l'importanza della pace appena raggiunta. Non si sposarono, ma rimasero insieme per il resto della loro vita.
In tutto quel tempo, Kyoko e Sayu non smisero mai di essere amiche e passavano ogni pomeriggio insieme a raccontarsi tutto e furono presenti sempre l'una per l'altra.
La città venne ricostruita e ghoul e umani vissero in pace e a lungo, guardando ai gemelli come simboli di unità.
Ibridi, come la nuova Tokyo.E non mi importa di perdere,
quello che mi serve adesso è vivereSpazio autrice:
Eccoci qui, alla fine. Non pensavo che avrei mai scritto un sequel per hybrid e invece l'ho fatto con grande passione e amore per ogni singolo capitolo. Spero tanto che vi sia piaciuto, mi mancheranno tutti i personaggi, ma sono tanto fiera di come li ho "cresciuti"
Grazie a chiunque ha letto e sostenuto questa storia e chi lo farà in futuro.
Alla prossima storia❤
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Hybrid: re-start
FanfictionSono passati 4 anni da quando Shiro e Kyoko hanno abbandonato la stanza, o meglio prigione, nel quale sono cresciuti. Anni in cui sono riusciti a vivere a pieno la loro doppia vita da ghoul. Ora però i loro due mondi sono pronti a scontrarsi e ness...