2: Una brava dottoressa

45 1 0
                                    

Akira rimase a guardare la ragazza davanti a sé, che continuava a leggere e rileggere il blocco di fogli che aveva in mano. Le aveva portato il rapporto settimanale sulla salute psicologica dei vari membri del CCG, ormai di fondamentale importanza dopo ciò che era appena successo. Il comitato anti-ghoul veniva da una sanguinosa battaglia di distruzione della famiglia Tsukiyama, l'ultima delle potenti famiglie ghoul che minacciavano ancora la città.
L'esito era stato un trionfo, nonostante l'intromissione del gufo da un solo occhio, sconfitto magistralmente da Haise Sasaki, il loro primo investigatore ghoul.
Lo stesso Haise che aveva poi abbandonato il suo gruppo, i Quinx, ora affidati a Urie.
Avevano però subito delle gravi perdite, come quella di Shirazu, morto proteggendo i suoi colleghi.
<<Saiko sta meglio?>>
Sayu sospirò, guardando la sua mentore in viso e posando i fogli sulla sua scrivania.
<<Più o meno. È difficile per lei, senza più un amico né il suo "maman">>
Akira prese i fogli leggendo la grafia precisa di Sayu e la sua mente tornò indietro a quando la conobbe, mesi prima, proprio nel suo ufficio.

<<Buongiorno, sono qui per il colloquio.>>
L'investigatrice guardò perplessa la ragazzina davanti alla sua porta. Era alta e magra e la fissava con occhi da cerbiatto, neri come i capelli, raccolti in un ordinato chignon.
<<Per il posto da psicologa.>>
<<Oh. Beh, mi spiace, ma non mi occupo io di->>
<<Senta.> la interruppe l'altra, con tono scocciato. <<Ho parlato con altre tre persone e tutte hanno detto che non è loro competenza. So che voi investigatori siete impegnati, ma sono qui per lavorare, proprio come lei.>>
Akira non seppe che dire, stupita da tanta determinazione.
<<Solo cinque minuti, investigatore Mado. Per favore.>>
La bionda sospirò e le fece segno di entrare, pensando che tanta voglia di fare meritava almeno cinque minuti della sua giornata.

Era passato non molto tempo da quell'incontro, ma Sayu aveva presto dimostrato il suo valore, rinfacciando la sua bravura a tutti gli investigatori che non credevano nell'utilità di una psicologa. Contemporaneamente, Akira l'aveva presa sotto la sua ala, facendole da mentore e diventando ottime amiche. Era riuscita a legare molto bene anche coi Quinx, ma lei sentiva che non lo aveva fatto per pura amicizia.
<<Hai provato a parlare di nuovo con Haise?>>
<<Se vuoi dirmi che devo lasciare perdere, sappi che ci ha già pensato Furuta.>>
Da quando Kyoko le aveva raccontato che un'investigatore era venuto al locale di Touka e che assomigliava così tremendamente a Kaneki, Sayu aveva cercato di avvicinarlo più volte per capire come fosse possibile che un ghoul forte come lui diventasse all'improvviso il docile seguace del suo nemico.
Purtroppo il CCG aveva fatto scudo intorno a lui, impedendole di parlarci per più di dieci minuti e interferendo con il suo lavoro. Sembrava che temessero che una sola domanda di troppo avrebbe fatto vacillare l'identità che gli avevano affidato.
E in effetti era così e l'operazione Tsukiyama lo aveva dimostrato. Haise era diventato più duro e severo coi Quinx, non si era nemmeno curato della morte di un suo sottoposto, addirittura disertandone il funerale. Ora Sasaki faceva coppia con Furuta, che aveva impedito ulteriormente a Sayu di avvicinarsi.
<<Lui è un esperimento per il CCG. Se qualcosa va storto, significa che abbiamo fallito come investigatori. Significherebbe che Kishou Arima non è il grande uomo che tutti crediamo. >> disse ferma Akira.
<<E perché parlare con me dovrebbe essere un problema?>>
La bionda picchiettò le dita sulla scrivania.
<<Se vuoi riportarlo dai suoi amici ghoul lo è eccome.>>
Sayu rimase immobile, senza capire dove l'altra volesse andare a parare.
<<Cosa intendi?>>
Akira si guardò intorno, poi si appoggiò alla scrivania e la fissò dritto negli occhi.
<<So bene che la tua amica Kyoko Hiroyama è un ghoul. E sapendo che ha un fratello, suppongo lo sia anche lui.>>
L'altra non seppe cosa dire, mentre nella sua testa i pensieri si rincorrevano confusi. Da quando Akira sapeva di Kyoko? E cosa sperava di ottenere da lei? Ma sopratutto <<Se ne sei così sicura, perché nessun investigatore li ha mai arrestati?>>
L'investigatrice si pentì di aver tirato fuori l'argomento e si morse il labbro nervosa.
<<Akira.>
<<Innanzitutto non mi occupavo io del caso.>> si mise subito sulla difensiva. <<Il responsabile era Amon, prima che...>> un ombra di tristezza le oscurò il volto, sparendo poi dopo qualche istante.
<<E inoltre, il caso fu secretato.>>
<<Da chi?>>
La bionda si massaggiò le tempie, ma ormai non poteva tirarsi indietro.
<<Ordini dall'alto. Forse del direttore stesso. Non so perché, ma vietò a chiunque di indagare.>>
Sayu incrociò le braccia e iniziò a riflettere su quelle frasi. Se Kyoko avesse conosciuto il direttore Washu lei lo avrebbe sicuramente saputo e non capiva come quei due potessero avere alcun tipo di collegamento.
<<Se ti dico di lasciar perdere, lo farai?>>
Lei sorrise.
<<Sai benissimo che non lo farò. >>
Akira sospirò arrendevole. Non c'era nulla da fare, quella ragazzina era troppo testarda.
<<Dovrai chiedere alle persone giuste, allora. Nessun seguace dei Washu o di Arima ti dirà qualcosa. >>
Sayu si alzò e si diresse verso la porta, per poi voltarsi.
<<Vero. Ma c'è qualcuno che invece potrebbe darmi una mano.>>
<<Sarebbe?>>
<<Innanzitutto tu.>>sorrise sorniona. <<E poi, il signor Marude. Dovrò lavorarmi un po' gli altri.>>
<<Stai attenta, per favore.>> Sayu sorrise e uscì dalla stanza, sbattendo  i tacchi sul pavimento.
Era decisa a andare a fondo in quella vicenda, e non solo perché Kyoko era coinvolta. Si trattava di giustizia, di proteggere gli ideali di trasparenza e pace su cui il CCG era fondato.
Inoltre, gli investigatori non avevano fatto che sottovalutarla ed era ora di dimostrare di che pasta era fatta.
E aveva appena incominciato.

Spazio autrice:
Sayu sarà per un po' protagonista e la cosa non mi dispiace affatto :D
Spero vi sia piaciuto, alla prossima!

Hybrid: re-startDove le storie prendono vita. Scoprilo ora