𝕏. 𝕀𝕝 𝔾𝕚𝕠𝕣𝕟𝕠 𝕀𝕟 ℂ𝕦𝕚 ℝ𝕠𝕓𝕚𝕟 𝕊𝕚 𝕊𝕖𝕟𝕥𝕚' ℕ𝕠𝕣𝕞𝕒𝕝𝕖

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Buona lettura!
[Parte 1°]

    Nancy

    Dopo i vari chiarimenti che ci furono fra i tre adolescenti, Nancy prese la cruda e dolorosa iniziativa di prendere suo fratello e la sua scura Smart e tornarsene dritta alla sua confortevole casa. Detestava sapere che così facendo avrebbe solo che deluso e fatto del male a Robin, ma non poteva di certo trattenersi più a lungo di quanto era già rimasta. Se sua madre fosse venuta a scoprirlo ne sarebbero successe di cotte e di crude, perciò Nancy preferiva farla soffrire poco invece che non vederla per Dio sa solo quanto tempo.
    Le due ragazze si salutarono abbattute, e Mike seguì sua sorella fin fuori la grande finestra della piccola casa della ragazza.
    Una volta fuori nella natura, i due fratelli adolescenti percorsero mano per la mano il fitto e nebbioso bosco che aveva sempre terrorizzato a morte Robin. Non passarono nemmeno cinque minuti che il suo caro fratellino iniziò a parlare vivacemente e con furore dell'adolescente che, nel bel mezzo di una fredda notte d'inverno, gli aveva salvato la vita. Menzionò quanto quella ragazza fosse dolce, forse troppo curiosa, brava a disegnare e indubbiamente altruista. Tirava fuori ogni singola qualità di Robin, facendole nel mentre innumerevoli complimenti. Nancy doveva proprio ammetterlo, era un sacco gelosa di Mike, dato che suo fratello aveva trascorso un'intera notte insieme alla ragazza che a lei piaceva un mondo.
    "Tu che ne pensi? Di Robin intendo... Ti piace o -" Sua sorella lo fermò e, stringendo il sudato pugno più forte che potè, gli piazzo velocemente dritto in faccia l'indice, facendolo immediatamente smettere di parlare.
    "Senti, Mike... So che sei gay, ma ti prego non parlare di lei come se fossi innamorato. Mi da molto fastidio." Disse Nancy, che si accigliò e guardò con parecchia serietà il fratellino.
    Mike ghignò e ridacchiò con un lieve sospiro sotto i "folti" baffi.
    "Qualcuno qui è geloso, uh?" La stuzzicò il fratellino, che in cambio ricevette un pugno moderatamente violento sulla spalla. Mike rilasciò un suono di dolore, stringendosi con la mano ghiacciata la spalla dolorante.
    Una volta che riuscirono a tornare alla loro amata casa tutti sani e salvi, i due fratelli fecero un'attività semplice e, a volte, un po' noiosa: si sedettero sul divano e guardarono la televisione. Passò sì e no un buon quarto d'ora che, a distrarre Nancy dalla piccola scatola elettronica, fu proprio il suo piccolo telefono. Come di consueto la ragazza all'inizio ignorò la chiamata, non volendo essere disturbata da un qualche ragazzo che le avrebbe cercato di vendere 33 giga al mese per soli 13.99 euro. Il numero era pure sconosciuto, un motivo in più per lasciarlo squillare a vuoto.
    Quel maledetto oggetto, nominato così da Nancy, non aveva proprio voglia di smetterla di disturbarla, perquanto lei fu costretta a rispondere all'ipotetico venditore.
    "Sì?" Si limitò a far uscire dalla sua bocca l'adolescente. Ci fu uno strano silenzio dall'altra parte del telefono, che si tramutò presto in una voce ben nota dalla ragazza.
    "Hey, Nancy. Sono... Ummm... Robin. Ecco, volevo solo chiederti se... Non so... Avevi voglia di andare al parco vicino a casa mia? Se vuoi ti mando la posizione..." La voce di Robin era molto piccola, dolce e rassicurante.
    Nancy si limitò a sorridere e, appoggiando delicatamente il telefonino al tavolo di legno lì vicino, iniziò a saltare dalla gioia, facendo un rumore assurdo.
    Mike sapeva bene cosa stava succedendo, e, tornando a guardare il patetico programma che trasmettevano alla televisione, sospirò annoiato, ma sotto sotto era felice per sua sorella, che si affrettò a riprendere il mano il maledetto oggetto.
    "Beh, certo! Sarò lì in un batter d'occhio!" E così la breve chiamata terminò, portando una gioia disumana nel gelido cuore della ora felice ragazza.

[Parte 2°]

    Nancy

    Nancy si preparò più in fretta che potè: corse nello sporco bagno e si guardò allo stranamente pulito e grande specchio e si sistemò gli scompigliati capelli, usò lacca, forcine e tutto ciò che aveva sotto mano al momento. Si mise del rossetto rosso-chiaro al gusto intenso di ciliegia, si sistemò la giacca, i pantaloni, perfino le lunghe e nere calze. Si applicò una minima parte di profumo, fragola; come sempre dopotutto. Una volta controllato che tutto fosse apposto, Nancy fece una lunga corsa fino alla porta frontale della casa a due piani, aggrappò le chiavi, che fecero un rumore davvero fastidioso e salutò Mike con parecchia fretta.
    "Senti, mentre sono fuori fai il bravo, guarda quello schifo di programma che adori tanto, il gelato è nel secondo cassettone, dentro il freezer e ti voglio bene!" Detto ciò, la ragazza sbattè con violenza la fragile porta di legno e fu del tutto fuori dalla calda sala. Con un salto salì rapidamente in macchina e tirò fuori dalla sua tasca sinistra il suo Samsung Galaxy S5 mini, controllando immediatamente se avesse ricevuto qualche messaggio da un certo numero "sconosciuto". La risposta fu più che affermativa.
   

    Sconosciuto (Robin🍦): Sempre Robin qui... Ti mando la posizione del parco👍
    KnowWhereCamp Park, Hawkins, Indiana.

    Nancy sorrise ampiamente e spense il telefono, che le mostrò solo una schermata nera con il suo magnifico riflesso sopra di essa. La ragazza accese il motore, e con un debole ruggito partì per la strada prestabilita.
    Mentre Nancy guidava, andando ad una velocità considerevole, guardò in alto e vide lo specchietto. Non riuscì a resistere e lo girò verso il suo viso, cercando di notare ogni minima imperfezione del suo volto, che non era comunque visibile da lontano, o anche da vicino.
    Guidò per almeno dieci minuti lungo la spenta strada di Hawkins, fino a quando riuscì finalmente a scorgere quello che a prima vista le sembrò il parco. Ne ebbe l'assoluta certezza quando vide Robin seduta su una piccola panchina, che tremava dal freddo che faceva al di fuori della calda macchina. Nancy non perse di certo tempo e uscì dalla macchina, non volendo che la ragazza ghiacciasse proprio nel bel mezzo del parco.
    Chiuse la portiera, di nuovo, sbattendola e si fece presto strada verso la freddolosa e paziente adolescente che la stava aspettando. Nancy decise di farle una piccola ma alquanto fastidiosa sorpresa.
    Silenziosa come una biscia, strisciò dietro Robin, stando attenta a non fare il minimo rumore. Riuscì ad arrivare alla panchina tutta intera, e si alzò pian piano, facendosi più e ancora più grande. Una volta che fu del tutto in piedi Nancy alzò minacciosamente le braccia e...
    "Presa!" Urlò la ragazza con il giacchino di pelle, abbracciando e tenendo ferma con tutta la forza che aveva in corpo Robin, che si spaventò a morte. Quando però capì che era solo uno scherzo idiota di Nancy si calmò, respirarando sempre a fatica. Il cuore le stava martellando nel petto, e la le mani le tremavano sia per il freddo gelido che le circondava tutto il corpo, sia per l'immenso spavento sperimentato.
    Nel mentre Nancy era rimasta attaccata con le mani al morbido collo di Robin, abbracciandola dolcemente e scaldandola lievemente come meglio lei poteva.
    "Sei un'idiota! Mi hai fatto prendere un colpo!" Fece finta di essere arrabbiata Robin, che invece era tutt'altro che infastidita, era invece compiaciuta ed eccitata dal comportamento del tutto infantile dell'altra ragazza.
    Nancy sbuffò e si fece spazio nella non comoda panchina, che dopotutto era anche assai ghiacciata. Le adolescenti parlarono fugacemente, scherzarono stupidamente, discussero seriamente e ne combinaronl delle belle. Si divertirono un mondo, tutto era in armonia con i loro scatenati movimenti, con le loro delicate risate, con i loro perfetti occhi azzurri e con il paesaggio che a poco a poco si faceva sempre più scuro, nascondendo il debole sole che scaldava un minimo i loro cuori. Le due finirono il loro "appuntamento" alla stessa fredda panchina che le aveva accolte poche ore prima, quando il sole era ancora alto in cielo.
    "Sai, Nancy... - Robin si fermò per avvicinarsi pericolosamente alla ragazza, che le sorrise vagamente. Robin poggiò la sua fredda guancia sulla spalla di Nancy, prendendo sottomano il braccio dell'adolescente. La strinse forte a sé, non volendo perderla completamente. A Robin Nancy sembrò così calda, stranamente confortevole e di certo vogliosa di un abbraccio.
    "Mi sono davvero divertita oggi... Dovremmo uscire insieme molto più spesso." Disse Robin, strofinandosi il naso ghiacciato sulla spalla di Nancy, cercando di scaldarsi come poteva. La ragazza annuì silenziosamente e, guardando con fierezza il tramonto, appoggiò la sua testa su quella di Robin, che sorrise lievemente e chiuse gli occhi, rilassata e sentendosi a suo agio. Non aveva mai sperimentato delle emozione talmente forti per qualcuno e, sinceramente, le piaceva un sacco. Aveva finalmente trovato quella persona che la faceva felice, che la faceva arrossire da un momento all'altro, che la faceva sentire completamente normale.
Robin Buckley poté finalmente sentirsi normale.

1461 parole

   

𝐁𝐚𝐝 𝐆𝐢𝐫𝐥⚡𝐍𝐚𝐧𝐜𝐲 𝐖𝐡𝐞𝐞𝐥𝐞𝐫 & 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐥𝐞𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora