𝕍. ℝ𝕖𝕓𝕖𝕝 ℝ𝕠𝕓𝕚𝕟 [ℙ𝕒𝕣𝕥𝕖 𝕊𝕖𝕔𝕠𝕟𝕕𝕒]

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Buona lettura!

Robin

La sveglia piazzata malamente sul comodino segnava, lampeggiando a ritmo stabile, le dieci di sera. Un'ora perfetta, dato che la madre di Robin era così fiscale che se ne filava a letto già alle nove. Subito dopo aver pranzato, la ragazza aveva preparato un piccolo zainetto con dentro vari oggetti: una maglietta nuova, (in caso qualcuno le avesse versato del punch addosso), il suo fidato telefono ed il caricabatterie e un paio di pillole di Ibuprofren, (nel caso si fosse ubriacata.)
Una volta che si accertò che la madre fosse bella che addormentata, tornò velocemente in camera, si mise lo zainetto in spalla e, silenziosamente, aprì la finestra. La sua famiglia non era per niente ricca, perciò avevano una casa da un piano. Il che era un vantaggio perché Robin poteva andarsene quando voleva. Una volta che fu fuori, la ragazza si guardò intorno spaesata. Ad Hawkins spegnevano prima le luci, quindi Robin non ci vedeva un tubo. Aprì lo zainetto e tirò fuori il telefono, accendendo la torcia e facendosi luce. Dietro a casa sua c'era un fitto bosco, che l'aveva sempre inquietata. Non aveva mai provato ad entrarci, sapeva che non sarebbe per niente stata una buona idea. Suo padre, quando era piccola, le raccontava sempre una favola per aiutarla a vincere quella paura infondata per quel stramaledetto bosco. A dire la verità, non aveva mai funzionato.
Smise di pensare al bosco e si concentrò su che strada prendere. Tutti in città sapevano dove Steve abitava, dato che era il ragazzo popolare. Robin si pentì subito di aver accettato. Realizzò presto che avrebbe dovuto camminare da sola, di notte, con -3 gradi e con dei possibili maniaci o stupratori in giro. In tal caso, avrebbe saputo come difendersi.
Riuscì eventualmente a trovare la strada, ovvero Maple Street, dove vivono i ragazzini ricchi e popolari. Una volta che si trovò all'iniziò della buia e spenta strada riprese il telefono e aprì velocemente WhatsApp.

Robin🍦: Hey, Billy. Dove sei?! Sto morendo di freddo!! Se non porti subito il tuo culo gay qui giuro che ti taglio le palle!
Anche se le sembrò di esagerare e di essere troppo offensiva, inviò il messaggio, che era più una minaccia, e spense il cellulare. Dopo neanche due minuti sentì qualcosa vibrare nella tasca di destra e si rallegrò. Tirò fuori il telefono e ridacchiò dolcemente.
Billy🎸: OK, Rob. Gesù! Cos'hai, il ciclo?
La ragazza ruotò gli occhi e il suo viso assunse un'espressione compiaciuta.
Robin🍦: Devo ammetterlo, sei davvero esilarante, sai? Dove sei PrettyBoy?
Robin non aveva idea da dove venisse tutta questa confidenza, ma non le dispiaceva affatto. Le piaceva sentirsi accettata, sentirsi almeno un po' normale.
Billy🎸: Grazie per il complimento😉 E comunque proprio dietro di te.

Robin sorrise e si girò, solo per ritrovarsi un Billy sorridente ed energico. Billy era sempre emozionato per tutto, sempre pronto ad affrontare ogni cosa e ogni persona che incontrava. Robin adorava Billy, la faceva sentire apprezzata e, di nuovo, normale.
"Beh, cosa vuoi, un autogrago? Non stare lì impalata! C'è una casa piena di gente ubriaca che ti aspetta!" Billy disse dando alla ragazza una piccola pacca sulla spalla. Robin fece un'espressione palesemente non emozionata e annoiata, ma indossò il suo peggior sorriso finto e accennò un debole: "Yay."
Billy la prese delicatamente per il fianco e le sorrise, mostrando i suoi candidi denti sbiancati. I due si diressero a passo svelto verso quella musica spacca-timpani e l'odore di alcol. Appena furono davanti al giardino frontale, videro un paio di coppie che poimiciavano fragorosamente e altri adolescenti che bevevano birra e alcuni perfino Whisky. Robin fece una faccia disgustata e guardò altrove, pentendosi immediatamente di essere venuta in quella dannata casa. Trovarono la porta principale aperta, il che era un'idea veramente stupida, dato che chiunque avrebbe potuto entrare, rubare qualcosa e uscire subito dopo. Appena la aprirono vennero travolti dalla chitarra di Angus Young, che insieme alla band suonava Rock Or Bust e da molti, anzi, troppi adolescenti. Billy si girò verso Robin e le fece l'occhiolino, facendola sorridere e arrossire.
"Dai, vai a cercare Nancy! Scommetto che è qui in giro" Urlò Billy, per farsi sentire. La ragazza annuì e si guardò intorno velocemente, scansionando con i suoi bellissimi occhi azzurro-scuro il salone gigantesco. Il suo sguardò si posò di nuovo sul ragazzo.
"Io ho già individuato la mia preda..." Il ragazzo disse sottovoce, strofinandosi le mani e leccandosi le labbra compiaciuto. Robin poteva chiaramente vedere quella scintilla di determinazione negli occhi di Billy, che corse subito verso la sua "preda", Steve.
Robin era abbastanza sicura che non avrebbe mai e poi mai trovato lì Nancy. Si vede però che l'universo si era svegliato dalla parte giusta del letto quella sera.
"E chi lo sapeva che Max Caufield va ai party? Sei un vero animale da festa, uh?" Una voce familiare e dolce la richiamò da dietro, ridendo rumorosamente. Robin si girò, la sua espressione anche troppo eccitata e piena di euforia. Infatti, appena se ne accorse, si ricompose e si incupì, sapendo che Nancy l'aveva comunque notata.
"E chi lo sapeva che ad Avril Lavigne piacesse il rosa?" La prese in giro Robin, ridacchiando sotto i baffi. Nancy ruotò gli occhi impaziente e guardò la tanto odiata maglietta rosa-chiaro con disprezzo.
"Questa? Già, beh, le avrei già dato fuoco. Ma vedi, me l'ha regalata mio fratello e non ci posso fare niente."
"Max" sorrise, realizzando quanto la smorfiosa della Hawkins High tenesse a suo fratello. E quanto fosse protettiva nei suoi confronti.
"Allora, Fancy Nancy, che hai intenzione di fare?" Chiese la ragazza con parecchia nonchalance. Nancy si guardò intorno rapidamente e, una volta che tornò ad osservare con interesse la bella ragazza dai capelli chiari e corti, si avvicinò pericolosamente a lei.
"Ecco... Avrei un'idea."

Volevo prendermi un po' di spazio per ringraziare @Nancy_Wheeler_ e @Rovry_chan. Grazie per aver votato ogni mio singolo capitolo!

1003 parole

𝐁𝐚𝐝 𝐆𝐢𝐫𝐥⚡𝐍𝐚𝐧𝐜𝐲 𝐖𝐡𝐞𝐞𝐥𝐞𝐫 & 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐥𝐞𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora