𝕏𝕀𝕀. ℙ𝕖𝕣𝕤𝕒 ℕ𝕖𝕝𝕝𝕒 𝔹𝕦𝕗𝕖𝕣𝕒, 𝔼 ℕ𝕖𝕚 𝕋𝕦𝕠𝕚 𝕆𝕔𝕔𝕙𝕚 [𝔽𝕀ℕ𝔼]

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Buona lettura!
[Parte 1°]

Robin & Nancy

E così, dopo che la coppietta si assicurò di aver recuperato tutti i loro effetti personali, Robin, seguita naturalmente dalla infreddolita Nancy, fece strada a tutte e due. Camminarono in mezzo alle violentemente intemperie, e l'alta neve che ora era dura come il ghiaccio le affaticava, rendendo praticamente impossibile l'avanzamento sia di Robin, che di tanto in tanto si girava, per essere certa che Nancy la stesse seguendo, e di Nancy, che aveva rischiato diverse volte di cadere nell'alta neve e non rialzarsi più. Ad ogni tremolante passo, il freddo prendeva sempre più possesso del loro debole corpo, rallentando e ghiacciando i muscoli e le altre essenziali parti del corpo, che le avrebbero dovute aiutare a superare le grandi colline di acqua ghiacciata e la neve, che non esitava a poggiarsi sulle loro teste e i loro corpi, facendole rabbrividire. Tutto l'ambiente circostante era candido, bianco, senza emozione e agghiacciante, letteralmente. Robin riusciva anche a cavarsela, ovviamente inciampando ogni tanto e palesemente tremando con violenza, ma Nancy non ce la faceva proprio a rimanere su due piedi, a tenere lo stesso passo dell'altra adolescente, e da un momento all'altro cadde a terra, bagnandosi totalmente la faccia, i vestiti e le mani. La faccia, insieme alle piccole mani, le diventarono tutte rosse dal freddo, facendole provare un dolore immenso, senza limiti, al di fuori del possibile. Caso volle che Robin ci mise sì e no solo qualche secondo a notare che la sua cara amica non era da nessuna parte, e iniziò così a sudare freddo e preoccuparsi molto, dandosi tutta la colpa per l'accaduto. Non ci mise nulla a girarsi di scatto, e diede perciò una veloce occhiata al paesaggio, notando in una piccola nicchia Nancy, che sembrava del tutto svenuta e priva di sensi. Si accorse ad apprestare soccorso alla ragazza, che nel mentre non reagiva alle parole e ai movimenti bruschi di Robin. Riuscì, dopo Dio sa solo quanti minuti, a sollevarla e a mettersela in spalla, trascinandola così fino alla dolce casetta, che le stava ancora pazientemente aspettando.

[Parte 2°]

Nancy

Nancy si risvegliò in una stanza del tutto buia, stranamente inquietante, ma allo stesso tempo quell'inquietante veduta le dava un leggero conforto, facendola sentire completamente al sicuro, al caldo, la fece sentire protetta dalla bufera e dal resto del crudele mondo. Dopo svariati attimi si accorse di due cose, una alquanto allettante e una parecchio spiacevole. Uno, si trovava in un letto molto comodo, accogliente e che di certo la invitava a cadere in un profondo sonno e a riposarsi. Due, e questa era la cosa che assolutamente la preoccupava, non sapeva nemmeno per sbaglio dove si trovava, ogni singola parte del suo debole corpo la stava praticamente uccidendo sul colpo e la stava facendo soffrire e, per concludere in bellezza, non aveva la minima idea di dove fosse la sua adorata e amata Robin. Iniziò quindi a muoversi e a dimenarsi, anche se non ce n'era il minimo bisogno perché non era incatenata o incinghiata al letto. Smise però immediatamente di agitarsi, dato che alzare anche solo il mignolo le provocava un dolore immenso e le toglieva tutte le forze che le rimanevano in corpo. La paura che risiedeva in lei crebbe ancor di più quando, dall'altra parte della porta di legno scuro, sentì numerosi passi lievi, che si avvicinavano lentamente a lei, provocandole un'ansia sproporzionata. Voleva alzarsi e andarsene da quel posto, ma non fece nemmeno in tempo a spostare il braccio che la porta scricchiolò, si aprì leggermente e poi venne completamente spalancata da una forma sconosciuta.
Un'ombra dalle dolci e piacevoli curve apparve di fronte a lei, ma non sembrò avere intenzioni minacciose, tese invece la mano sinistra in avanti, per poi appoggiarla al muro. Una volta che riuscì a trovare il piccolo bottoncino, lo schiacciò e lasciò alla luce tutta la libertà di occupare ogni singolo angolo e spazio della stanza. Tutto si illuminò di colpo, e così Nancy riuscì finalmente a vedere, e la prima cosa che notò fu proprio lei, Robin. Si accorse in seguito di essere nel letto caldo della ragazza, e tutti i suoi muscoli si calmarono, insieme al cuore che iniziò a rallentare ad ogni battito.
"Hey, Nance. Scusa se ti ho spaventato..." E così Robin, che aveva in mano quello che a prima vista sembrò un asciugamano di pregiata seta bagnato con acqua calda, si fece strada per la silenziosa stanza. Ad ogni lieve passo il pavimento in legno scricchiolava, emanando un rumore fastidioso e angosciante. In tutto ciò, a risvegliare un'ansia maggiore nelle due, la bufera che le ragazze avevano precedentemente affrontato con coraggio non esitava a farsi sentire, facendo cadere dei cubetti di ghiaccio grandi come macigni sul delicato tetto in legno di quercia della casa di Robin. Nancy le sorrise con dolcezza e amore e, con quella minima forza che aveva, le fece segno di avvicinarsi. Robin ghignò, girandosi per qualche secondo solo per chiudere la porta, a chiave. Si avvicinò, come richiesto dalla ragazza, a lei, muovendo leggermente e sensualmente i fianchi, per farsi notare. Una volta che fu davanti a Nancy, si girò e si chinò, per prendere un piccolo sgabello di rossasto legno che risiedeva lì vicino.
"Che mi è successo, se posso chiedere?" Domandò Nancy con una voce rauca e profonda, che fece rabbrividire di piacere Robin fino all'osso. Lei si girò, piazzò accanto al letto lo sgabello e si sedette, pronta a spiegare alla poveretta sofferente tutto ciò che era accaduto nelle antecedenti ore.
"Sai... Quando stavamo andando a casa mia, la bufera ci stava praticamente travolgendo. Ad un certo punto ho sentito un rumore strano, come un tonfo, e allora mi sono girata. Ti ho vista per terra, svenuta. In quel momento io... H-ho perso tutte le forze che avevo. N-non farmi più preoccupare così!" Disse la ragazza dai corti capelli marrone-chiaro, che cominciò a singhiozzare rumorosamente, per poi scoppiare a piangere. Si alzò dal suo posto e saltò addosso a Nancy, che nel mentre si era alzata e, sorprendentemente, era riuscita a sedersi sul morbido letto. Robin la abbracciò e la stritolò in tutte le maniere possibili e immaginabili, tenendola stretta a sé, come se avesse paura di perderla. Nancy sorrise, dando una leggera pacca di incitamento alla schiena di Robin, che iniziò a versare lacrime ancor di più di prima.
"Hey, Rob, tranquilla. Sto bene, davvero. Ecco, magari ho qualche difficoltà a muovermi ma non è poi granché." La rassicuro la ragazza, che provò una grande compassione per Robin. Anche lei l'abbraccio, facendola così sentire amata e protetta. Le due rimasero attaccate per quello che sembrò un buon quarto d'ora, prima di staccarsi e parlare faccia a faccia, in maniera civile.
"Non osare più farmi prendere degli spaventi così!" La rimproverò Robin, che singhiozzò e si asciugò le lacrime che si facevano strada sulle sue guance.
"Perché, ti sei preoccupata?" Ridacchiò l'adolescente, che in cambio ricevette un violento pugno sulla spalla sinistra.
"Idiota." Sorrise di nuovo Robin, che stava stranamente ancora piangendo.
"Tecnicamente tu mi adori, quindi... Non è da idioti adorare fino a questo punto un'idiota?" L'altra ragazza fece finta di offendersi, visibilmente abbronciandosi. Nancy non ci pensò due volte, e acchiappò da dietro Robin, che scoppiò in una fragorosa risata. Nancy non esitò nemmeno un istante nel fare il solletico a Robin, che rispose dimenandosi e ridendo ancora più forte di prima.
"Smettila! Giuro che ti faccio arrestare per violenza su minore!" Nancy, nonostante le spaventose minnaccie 'di morte', non pensò proprio a fermarsi.
"Nancy, smettila! Ti sbatto fuori insieme al ghiaccio!" Tutto quel ridere le fece lacrimare gli occhi, che erano comunque già umidi.
"Non lo faresti mai, mi adori troppo." Disse la ragazza, rallentando le sue azioni, che smisero del tutto dopo alcuni istanti.
"Chi l'ha detto che ti adoro? Potrei anche odiarti, per quanto mi riguarda..." Appena Nancy sentì ciò, si mise a ridere, per poi sollevare il sopracciglio sinistro, in segno di 'mi stai prendendo per i fondelli per caso?'.
Le due ragazze, dopo essersi sistemate, si accordarono e decisero di guardare un semplicissimo film horror, visto che Nancy era costretta a rimanere a casa di Robin, dovuto al maltempo. Robin prestò volentieri a Nancy uno dei suoi comodi pigiami preferiti, scelsero un film che non fosse troppo sanguinoso, ovvero 'The Circle', e filarono sotto le coperte. Dato che il letto di Robin era di misure ristrette, le adolescenti dovettero escogitare un astuto piano per non cadere da quel dannato affare. Finirono per stare una sopra l'altra, abbracciate, con i nasi che si stavano praticamente toccando. Lo ammetterebbero, non erano minimamente concentrate sul filmato alla televisione, erano più focalizzate sul bel viso dell'altra. Ogni tanto finivano per guardarsi dritte negli occhi, ma rompevano il piacevole contatto guardando altrove e chiaramente arrossendo.
"Sai, - Iniziò con calma Nancy. - penso tu sia molto carina e... Non lo so neanche io... È come un qualcosa che mi fai provare, quella cosa che di solito andrebbe provata per un ragazzo. Ecco, Robin, so che tu capirai, ma ti scongiuro non reagire nel modo sbagliato... Mi piaci. N-nel modo romantico... E ne sono sicura. Mi piacciono le ragazze, mi piaci tu. Gesù, penso perfino di amarti, non lo so... Mi fai diventare pazza e -" Quel farfuglio insensato raggiunse un termine con le rosse labbra di Robin, che si ritrovarono presto su quelle di Nancy. La ragazza aveva le mani al collo dell'altra, trascinandola sempre di più in quel disperato bacio pieno di passione. Nancy era scioccata, ma in quattro e quatr'otto anche lei iniziò a premere contro la bocca di Robin. Un esplosione simile a quella dei fuochi d'artificio prese piede in tutte e due le ragazze, rendendole ancora più desiderose di amore. Era tutto ciò di cui avevano bisogno, quello che avevano sempre desiderato ardentemente. Si staccarono per un breve momento per riprendere fiato, tornando poi a pomiciare fragorosamente. Quella notte successe di tutto in quella casa, dispersa nel bel mezzo del bosco, in una semplice città come Hawkins, dove anche le cose più strane possono essere la normalità.

FINE.

Già, l'ho finita e devo ammettere che mi dispiace un sacco. Ma hey, non mi fermerò di certo qui! Sfornerò altre storie, quindi non abbassate la guardia! Volevo anche ringraziare, ancora, @Nancy_Wheeler_ per essersi iscritta! Mi sorprendi ogni volta ;).
Grazie ancora per aver letto, e buon Venerdì.

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𝐁𝐚𝐝 𝐆𝐢𝐫𝐥⚡𝐍𝐚𝐧𝐜𝐲 𝐖𝐡𝐞𝐞𝐥𝐞𝐫 & 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐥𝐞𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora