𝕀. 𝕌𝕟𝕒 𝕄𝕒𝕥𝕚𝕥𝕒 ℝ𝕠𝕤𝕤𝕠 𝕊𝕒𝕟𝕘𝕦𝕖

735 35 0
                                    

Buona lettura!

Nancy

Venerdì, ultima ora, Signora Click. Non serve spiegare la faccenda, ma visto che non ho niente da fare se non guardare con disprezzo e noia la grassa e vecchia signora che sta spiegando, mi metterò a scrivere questo stupido monologo. Di solito non scrivo, e quando lo faccio tiro fuori tutte le mia idee e la mia immaginazione. Mi ritengo abbastanza fortunata, dato che sono seduta all'angolo, nell'ultima fila. Comunque, non sono qui per perdere tempo. Di che parlare? Magari possiamo parlare di come la mia vita sia un'inutile cartaccia da buttare nel cestino? O come non faccio che ruotare gli occhi a tutti quelli che cercando di stabilire una relazione normale con me? O come quel pezzo di mer-
E come per destino, o magari perché all'universo non piace ascoltare un'adolescente lamentarsi, la punta della matita si spezzò. Nancy posò "l'inutile pezzo di legno" sul banco e, sospirando pesantemente, frugò nell'astuccio sporco e rovinato. Si accorse subito che la piccola scatolina di plastica chiamata temperamatite non era presente.
"Merda." Sospirò la ragazza, sbattendo gentilmente la mano sul banco. Si guardò intorno con aria infastidita. Nancy non si guardava mai intorno, solo perché la gente non le interessava particolarmente. Non potè però trattenersi quando notò una ragazza dai capelli corti, che arrivavano fino alle spalle, marroni chiaro. Nancy non riuscì a vedere né gli occhi né la faccia della sconosciuta. Come aveva fatto a non notarla prima? Giusto, a Nancy non "fotte niente" della società e del resto del mondo. Ecco, lei non sapeva bene cosa fare in queste occasioni, e continuava a ripetersi di provare a parlare con quella determinata persona o trovare una scusa per disturbare la persona, ma poi Nancy perdeva il coraggio e lasciava stare.
Ma questa volta Nancy lo sapeva, doveva provare, doveva parlare, doveva esprimersi in qualsiasi modo.
Nancy deglutì, si grattò il dietro della testa, si guardò intorno un'ultima volta e aprì bocca.
"Hey, Maxine." Nancy la infastidì. La chiamo Maxine riferendosi alla Max di Life Is Strange, dato che la sconosciuta indossava una felpa verde sporco.
La ragazza si girò e sorrise, un sorriso spento ma calmo.
"Non sapevo ti piacesse Life Is Strange." Rise la sconosciuta. Un sorriso meraviglioso e bellissimo, a detta di Nancy, che ghignò divertita.
"Beh, mi considero piena di sorprese, proprio come qualcun altro qui dentro."
La sconosciuta si morse il labbro inferiore e si tirò le maniche della felpa. Alzò lo sguardo, solo per incontrare quello della ragazza vestita con un giacchetto di pelle nera come la notte.
"Quindi, che ti serve Avril Lavigne?" Nancy ruotò gli occhi e sbuffò. Guardò il banco dell'altra ragazza è notò un sacco di matite, colorate e non.
"Una matita e un bacio." Ghignò di nuovo Nancy. La ragazza rise debolmente e aggrappò una matita qualunque. Una Matita rossa, rossa come il sangue.
"La matita te la presto, la mia dignità no." Nancy ruotò gli occhi e si allungò per prendere la matita. La ragazza le sorrise e le annunciò il suo nome. Robin.
Nancy la ringraziò, e le comunicò a sua volta il nome. Nancy.
Una volta che la fastidiosa e rumorosa campanella suonò, tutti gli studenti collezionarono i loro oggetti personali, si alzarono e si diressero verso la piccola porta, Nancy compresa.
Se non fosse stato per la pigrizia e la sbadatezza di Nancy, quella matita sarebbe stata ritornata alla proprietaria e non avrebbe fatto iniziare una storia di odio e amore tra due sconosciute.

580 parole

𝐁𝐚𝐝 𝐆𝐢𝐫𝐥⚡𝐍𝐚𝐧𝐜𝐲 𝐖𝐡𝐞𝐞𝐥𝐞𝐫 & 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐥𝐞𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora