E rieccomi qui, a scrivere in una cupa giornata di inizio febbraio. Questa notte c'è stata una forte alluvione quindi, a meno che qualcuno costruisca l'arca di Noè a scuola non ci vado. Meglio così, talvolta sento proprio la necessità di staccare col mondo. Una di quelle poche volte in cui smetto di parlare e mi fiondo in un tranquillo momento di riflessione con me stessa. Dovreste farlo anche voi! A me è di grande aiuto, soprattutto se devo prendere qualche decisione importante.
-il vento continua ad ululare potente e la pioggia scende inperturbabile-
Ho l'impressione che febbraio passerà lentamente e non come gennaio fulmineo. I pensieri mi assalgono e i giorni scorrono al rallentatore. Non mi bastano i miei di problemi, ho bisono di ascoltare anche quelli degli altri. Certe volte non so memmeno perchè lo faccio, ma poter aiutare qualcuno mi dá una ragione per vivere. Mi sento meglio con me stessa, è difficile da spiegare, è una strana sensazione, che mi fa sentire soddisfatta e in pace con me stessa. È forse un modo per sentirmi meno in colpa per tutte le cose sbagliate che faccio, una variante per fuggire dalla realtà. Ma arrivo sempre e inesorabilmente a chiedermi se ne valga la pena. Insomma i miei amici più stretti fanno bene a confidarsi con me, siamo per l'appunto amici e a questo servono i veri amici. Io ascolto e loro parlano, si sfogano, piangono, ridono e io libero i miei commenti anche quando non sono quelli che vorrebbero sentirsi dire. Per esempio, non potrei spingere un' amica tra le braccia di un ragazzo che brama tutte le ragazze di sto mondo. Anche se a lei piacesse tanto non potrei proprio, sapendo per certo che la farebbe soffrire. E questo non è facile da dire, perchè bisogna stare attenti a come ci si rivolge ad una persona. Voi ci scherzate, ma le parole uccidono. Prendete me per esempio, rido per ogni cosa, sembro forte, sono quella talmente forte da potersi occupare dei problemi altrui. Invece no, le parole non mi scivolano addosso, rimangono ancorate nella mia testa e mi urtano dentro. Ci penso e ripenso fino a sfinirmi. Certe volte ho davvero paura di ferire le persone, ma proprio non riesco a tacere davanti ad alcune situazioni. Il problema che mi pongo è: se io sono quella disponibile ad ascoltare tutti, chi ascolterà i miei di problemi?
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Questa settimana è stata estenuante, i giorni sono passati tra verifiche, interrogazioni e quant'altro. In più ho iniziato un corso di palestra assieme ad una delle mie migliori amiche L.
( Non faccio nomi per una questione di privacy, persone che conosco leggono il mio diario ).
L. è una mia coetanea, la conosco dai tempi infantili, quando bastava un ovetto Kinder per raggiungere la felicità, c'è sempre stata ma per qualche macabra ragione non ci siamo mai avvicinate molto. Mentre da 3 anni a questa parte abbiamo consolidato la nostra amicizia, fino ad ora e non c'è rapporto migliore e veritiero del nostro ( secondo il mio punto di vista ). Insomma, lei è una di quelle persone con cui puoi essere te stesso e infatti, insieme facciamo invidia al mondo. Purtroppo abbiamo due caratteri molto forti e orgogliosi, questo ci porta spesso e volentieri a litigare e ahimè, l'amicizia è anche questo, ridere a crepapelle e urlarsi contro il minuto dopo. Sarà il nostro modo di volerci bene, un pò strano vero? Per quanto lei possa essere strana, testarda,quasi originale oserei dire, agli antipodi con la mia indole, è meravigliosa nel suo essere. Provo un enorme senso di benessere in sua compagnia, un suo sorriso mi migliora le giornate, le sue sconfitte sono le mie, devo dirlo, adoro stuzzicarla perchè quando si incavola mi fa divertire. La sua perseveranza mi dà la carica per andare avanti nella quotidianità, alcune volte ci completiamo come due opposti. Avete capito, le voglio bene come se fosse una sorella.~~~~~~~~~~~~
Giorno 14, un martirio.
L'amore, inteso quello da diabete, ha girato indisturbato ovunque. Corridoi, strade, negozi, piazze. In poche parole San Valentino. Periodo in cui tutti gli anni sono puntualmente single e questo evento me lo ricorda clamorosamente. Ora non voglio fare scene di vittimismo perchè avere un fidanzato, ora come ora, non è uno dei miei obbiettivi. Ma cazzo! Uscire di casa e vedere coppiette mano nella mano che per qualche giorno fingono di amarsi alla follia, persone che si regalano stupide cazzatine per far vedere che 'ci tengo a te'. Capisco perfettamente che la società odierna è materialista e talvolta cinica, però alcune cose si potrebbero davvero risparmiare. Che senso ha regalare un mazzo di rose alla propria ragazza, se la settimana dopo si ricomincia a discutere e ignorarla? A queste stupide feste rimango piuttosto fredda, perchè non ho ancora trovato un ragazzo penserete voi, beh può darsi, in ogni caso quest'anno ho passato l'ennesimo San Valentino con una vaschetta di gelato e tanta cioccolata!
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Freddo e caldo e poi ancora freddo e caldo. Instabile. Pressione bassa. Febbre. Ecco come sto oggi. Sono inglobata nel mio letto a fare i conti con il mio corpo. In questi giorni l'ho stressato troppo. Come se non bastasse mio padre si è arrabbiato come se non ci fosse un domani, perchè *rullo di tamburi* io non ho il diritto di sentirmi male. Che razza di pensiero è questo? Un padre che preferirebbe vedere morire sua figlia tra i banchi di scuola, piuttosto che in casa. Di lui ve ne parlerò più avanti, ora non ho nè la forza e nè la voglia di farlo.
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Il Diario di 'Quella ragazza'
General FictionNon è il mondo che gira attorno a me, sono io che giro intorno a lui.