CONSIDERAZIONI SUL TERMINE ECOLOGIA

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Termine coniato da un biologo tedesco di nome Ernst Heinrich Haeckel nel 1869, ecologia deriva del greco óikos, "casa", e lógos, "discorso".

E' la scienza biologica che studia l'ambiente e le relazioni che i diversi organismi viventi instaurano tra loro e con l'ambiente stesso.

L'ambiente fisico è caratterizzato da fattori fisico-chimici, detti complessivamente fattori abiotici, quali la temperatura, l'umidità, l'intensità luminosa, la concentrazione di ossigeno, di anidride carbonica e di sostanze nutritive nel suolo, nell'acqua e nell'aria;

L'ambiente biologico o di componente biotica indica l'insieme di tutti gli organismi viventi presenti in un dato ambiente fisico.

L'ecologia è quindi una scienza complessa che sfrutta le conoscenze di numerose discipline, tra cui la climatologia, l'idrologia, l'oceanografia, la fisica, la chimica, la geologia, la pedologia, l'etologia, la tassonomia, la fisiologia e la matematica.

Ha inizio con gli studi di Charles Darwin, che nella sua teoria dell'evoluzione ha messo in evidenza gli adattamenti dei diversi organismi ai vari tipi di ambiente, sottoposti al vaglio della selezione naturale. Un altro importante contributo allo sviluppo dell'ecologia si deve al naturalista e geografo Alexander Humboldt, che ha studiato la distribuzione delle specie vegetali sul nostro pianeta.

BREVE VADEMECUM DELL'ECOLOGIA

1) HABITAT:Insieme delle condizioni ambientali fisiche (ad esempio,luce e temperatura) e chimiche (ad esempio, concentrazione di sostanzenutritive) in cui un organismo cresce ed espleta le sue funzioni vitali.L'insieme degli organismi che popolano un habitat prende il nome di comunità (obiocenosi); la funzione che ciascun organismo espleta all'internodell'habitat prende il nome di nicchia ecologica.2) LA BIOSFERA: INSIEME DI BIOMI EDECOSISTEMI

La biosfera è l'insieme di tutti gli ambienti naturali esistenti sulla Terra e di tutti gli organismi viventi che li popolano; comprende la superficie terrestre, i mari, il sottosuolo (fino a poche decine di metri di profondità) e l'atmosfera (fino a qualche migliaio di metri di quota).

A sua volta è suddivisa in diversi insiemi e sottoinsiemi:

in biomi, vale a dire in ampi complessi ecologici comprendenti tutte le comunità di organismi viventi che abitano una determinata area geografica caratterizzata da un clima definito e quindi da una vegetazione specifica (esempi di biomi sono la tundra, la foresta, la prateria e il deserto); e in ecosistemi che, secondo la definizione coniata nel 1935 dal botanico inglese Arthur George Tansley, sono le unità ecologiche formate dall'insieme degli organismi viventi (componente biotica) e dei fattori fisico-chimici (componente abiotica) tipici di un determinato ambiente (o habitat), inteso come sistema integrato capace di autoregolazione. A sua volta, ogni ecosistema può essere visto come un insieme di :

nicchie ecologiche, unità ambientali in cui ogni specie vivente trova le risorse energetiche di cui ha bisogno ed esercita la propria funzione biologica.

L'energia e le sostanze nutritive, vale a dire gli ingredienti necessari al funzionamento del sistema, vengono trasmessi ai diversi elementi che lo compongono attraverso una serie di complicate relazioni trofiche.

3) RELAZIONI TROFICHE ALL'INTERNO DIUN ECOSISTEMA

L'energia e le sostanze nutritive fluiscono attraverso gli ecosistemi secondo modalità diverse. A seconda del sistema in base al quale gli organismi viventi sfruttano l'energia disponibile, possono essere classificati come:

produttori primari (fondamentalmente gli organismi fotosintetici, che utilizzano la luce per produrre sostanze nutritive = piante),

consumatori (tutti gli animali erbivori e carnivori che utilizzano le sostanze nutritive sintetizzate dalle piante o metabolizzate da altri animali) e

decompositori (funghi e batteri che restituiscono all'ambiente le sostanze organiche presenti negli organismi morti) la più importante fonte energetica dell'intera biosfera è il Sole.

All'interno di ogni ecosistema, l'energia luminosa assorbita dalle piante viene trasformata, mediante il processo di fotosintesi, in energia chimica immagazzinata in composti del carbonio. In una serie di passaggi successivi, tale energia chimica viene trasferita dapprima agli animali erbivori e quindi ai carnivori, attraverso una serie di sequenze dette catene alimentari, che si intersecano a formare più ampie reti alimentari.

Il materiale organico non utilizzato all'interno delle catene alimentari (ad esempio foglie cadute, rami, radici, tronchi e carcasse di animali) viene trasformato all'interno delle catene della decomposizione, in cui batteri, funghi e altri organismi degradano e riciclano i composti organici di scarto, reimmettendoli nell'ambiente. Così facendo, la natura riesce a ottimizzare il consumo dell'energia inizialmente immagazzinata nelle piante.

Schematizzando si può dire che esistono 5 livelli trofici:

piante verdi che trasformano la luce solare in energia.

animali erbivori (lumaca,cavalletta,ovini),

carnivori primari (lucertola, lucciola)

carnivori secondari possono essere prede dei (gatto, piccolo uccello predatore)

carnivori terziari trofico, composto da grandi carnivori o uccelli rapaci che predano i carnivori secondari.

Uno degli aspetti ecologici più importanti e interessanti è la Sinecologia che riguarda le interazioni di tutti gli organismi tra loro e con l'ambiente fisico in cui sono inseriti.

4) PREDAZIONE

Sistema di nutrizione eterotrofa messo in atto da un organismo, detto predatore, che cattura, uccide e consuma altri organismi, detti prede. Nell'ambito della rete alimentare, i predatori appartengono alla categoria dei consumatori.

5) PARASSITISMO

Relazione che si instaura tra due organismi di cui uno, il parassita, vive sopra o all'interno di un altro vivente, detto organismo ospite, procurandogli danno e traendone vantaggio. Durante il loro ciclo vitale, molti parassiti sfruttano due o più ospiti, un ospite definitivo o finale e uno o più ospiti intermedi.

6) COMPETIZIONE Rapporto che si instauraall'interno di un ecosistema tra gli individui di una medesima specie o tra dueo più specie che sfruttano la stessa risorsa, quando questa è disponibile inquantità limitata.

7) COMMENSALISMO


Il commensalismo rappresenta un tipo di relazione simbiotica nella quale uno dei due organismi, detto commensale, trae vantaggio da un'ospite, senza danneggiarlo né beneficiarlo.

8) AMENSALISMO

L'amensalismo si ha quando una specie vivente danneggia per sbaglio un'altra specie vivente senza però trarne alcun vantaggio.

9) SIMBIOSI

In ecologia, relazione che si instaura tra due organismi, e che avvantaggia entrambi, o uno dei due senza arrecare danno all'altro. Il termine simbiosi deriva dal greco symbiôun, "vivere insieme". Se ciascuno dei due organismi non può sopravvivere in assenza dell'altro, la simbiosi si dice obbligata; negli altri casi, si parla di simbiosi facoltativa. Gli individui coinvolti nella relazione simbiotica si dicono simbionti.

L'uomo sta operando dei cambiamenti in questi delicati equilibri che stanno diventando irreversibili, con le conseguenze che ne derivano. Fondamentale quindi il ruolo della scuola nell'educazione delle nuove generazioni, a cui non basta insegnare buoni comportamenti, ma bisogna assolutamente dare informazioni delle conseguenze che si hanno sull'uomo e l'ambiente. 

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