SI PARTE PER LA SVEZIA

2 0 0
                                    



Gli ultimi 45 giorni trascorrono in una specie di limbo in attesa che la mia amatissima Svezia, il paese dei miei sogni, apparisse finalmente all'orizzonte.

Il 19 maggio tutto pronto, sono in aeroporto a Bergamo, saluto i miei figli e Pio piangendo e vado. Un'ora interminabile davanti alle vetrine che non offrono nulla di allettante, poi finalmente chiamano il volo per Skavsta SE.

Scendo le scale salgo la scaletta e sono sul jet. Prima fila vicino al finestrino, giornale, nuvole, non vedrò un cavolo, vabbè. Partiamo, rulla sulla pista, ma questa volta non c'è Pio a tenermi la mano.

Ci stacchiamo e vedo le mie Alpi dall'alto. Mi incanto ogni volta. Le due ore volano, finalmente scorgo la Svezia, ci sono campi interminabili di colza fiorita che brillano di un giallo cangiante, boschi secolari alternati a specchi d'acqua di un vivido azzurro, non riesco più a trattenermi e mi scendono le lacrime. Sono felicissima e non mi sembra ancora possibile.

Atterriamo in orario, chiamo a casa, tutto ok. Aspetto due ore il pullman per Linkopijng. Piove. Arrivo alle 23: 30 in città. Un silenzio irreale, in giro non c'è nessuno e una paura boia di attraversare la città da sola di notte, invece in un attimo sono nel mio albergo-museo. Mi apre una gentilissima signora bionda che mi accompagna in camera, attraversando dei saloni interminabili ricoperti da trofei di animali che mi fanno tanta paura. Entro in camera, una cameretta che sembra uscita dai romanzi di Inga Lindström, mi infilo a letto penso ai miei maschi con immensa gratitudine per avermi permesso di realizzare questo sogno e mi addormento sfinita, ma felice.

Sono le 6, mi chiamano dall'Italia: terremoto 6.2 scala Richter a casa mia. Mi si ferma il cuore in gola, cosa faccio? A casa mia c'è l'inferno e io sono qui in Svezia a rincorrere i miei sogni. Mi collego al volo col mio pc al wi-fi dell'albergo, lancio TG3-Emilia Romagna. Appare la chiesa di Buonacompra, sbriciolata. Solo un anno prima lì dentro avevo dovuto salutare la mia zia Iaia. Una donna meravigliosa che mi ha insegnato a non arrendermi mai. Con questo pensiero mi alzo, mi lavo la faccia e scendo per la colazione. La mattina trascorre veloce, visito la città con Kathy una partecipante scozzese, girovagando per stradine, piazze e parchi di questa città dai colori pallidi.

Cattedrale di Linkopijing

Alle 4 prendiamo il treno e alle 5 siamo a Rimforsa. In treno scorgiamo altri partecipanti da tutta Europa. Il paesino è piccolo in mezzo ai laghi dell'Østergotland.

Arriviamo a destinazione, due casette rosse nel bosco, una per i maschi, una per le femmine. Camere mignon e spartane, acqua calda e tanto silenzio. Da una parte in un altro fabbricato ci sono le cucine, le aule e la sala da pranzo, tutto in stile svedese, candeline accese dappertutto, orchidee e tende alle finestre, tavoli fuori e fiori; miliardi di mughetti in giro che spargono il loro profumo ovunque.

"20 MAGGIO 2012: L'ACCOGLIENZA"

Il gruppo è atteso da giorni e mi rendo conto che lo staff ha lavorato intensamente per mesi per preparare tutto. L'impegno di materiali è relativo, all'impegno umano che vedrò emergere giorno dopo giorno è davvero incredibile.

.

Siamo convocati tutti sul prato vicino alla zona pranzo e in cerchio, dobbiamo presentarci e ci vengono consegnati un quadernino nero ( che conservo ancora ) e una matita, tutto quello che ci servirà per una settimana. Dobbiamo dichiarare la nostra provenienza ed esperienza lavorativa.

Lo staff è composto di quattro persone:

- Britta 70 anni circa, energetica, allegra vivacissima. E' il cuore del corso, sono anni che scrive, lavora e dedica le sue energie alla comprensione del fenomeno "ambiente";

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

FAR SCUOLA ALL'ARIA APERTA : OUTDOOR EDUCATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora