Questo capitolo dovrebbe piacere perché è scipposo, quindi votate :) Alcunecose sono più approfondite nella terza serie. Ho cercato di fare i collegamenti e chi la legge li vedrà :).
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Killua era stato invitato a passare la notte nella stanza di Gon. Per lui era una situazione difficile perché anche se era innamorato temeva di non essere alla sua altezza. Era nervoso e questo Gon lo vedeva, così decise di parlargli, invitandolo a guardare le stelle che s'intravedevano dalla stanza " Su, vieni. Sta tranquillo, non ti farò del male." Gli porse la mano, guardandolo con un tono semplice e gentile che riuscì a emozionare l'albino che faticava molto a fidarsi, ma confidava che lui fosse di parola. Tese la mano con la sua che Gon strinse con delicatezza, per poi condurlo accanto a sé.
" Credo che ti aiuterà molto guardare le stelle. " Gon, credeva molto in lui e nelle sue capacità, ma Killua aveva rinunciato. Non gli andava giù di non saper usare il Nen. C'erano molte cose di cui era scontento " Dovremmo salire di altitudine."
Gon aprì la finestra e si arrampicò sul cornicione " La conosci la storia di Peter Pan? Lui era un bambino che non cresceva mai. Poteva volare grazie al potere di una fata, ma in verità lui era una mezza fata, per questo poteva volare senza l'uso della polvere di fata, al contrario dei bambini sperduti. Quel bambino era un angelo che portava alla morte dicendo " Tu puoi volare se sognerai." Vuoi provare a seguirmi?"
Killua sbarrò gli occhi - No! Lui sarebbe capace di farmi male senza capirlo.- " Restiamo qui."
Gon inclinò la testa con un mesto sorriso " Va bene. Sai ho pensato a fondo sul perché io non ti avessi riconosciuto prima. So per certo che esistono forze misteriose al di là della nostra comprensione e forse questo ci ha colpiti." Si voltò verso il ragazzo che fisso la sua sagoma illuminata dalla luna " Io sono un demone segretamente puro sangue, principe di un regno che non sento mio. Tu sei un umano ora, e questo è un grande ostacolo perché ci impedisce di vivere, allora ho pensato: è davvero una cosa passeggera? " Chiuse gli occhi " Non voglio finire come Yu ad aver amato una ragazza per poi vederla morire, o avere un figlio che morirà, perché io resterei da solo. Sia chiaro, morirò ma dopo moltissimo tempo. Se tu non tornassi come prima, per me sarà un forte dolore. Allora mi dico che devi tornare come prima." Era molto trasparente, una caratteristica che Killua amava di lui.
Killua aveva capito quel discorso " Prima ero una bambola dotato di poteri e sì, invincibilità, ma ero privo di Nen, Reiki, potevo contare solo sull'energia cosmica. Ho fatto l'arrogante con le persone sbagliate e mi hanno reso umano dicendo che se gli elementi avessero accettato di servirmi anche da umano, io sarei stato confermato come mago elementale, ma é una bugia perché il corpo umano non può contenere l'energia cosmica in quanto sia pari allo Youki. Credo che la mia anima sia provvisoria, debole, che si spezzerebbe subito a contatto con altre forme energetiche. Lo sai che questo corpo è un altro e come tale ha un altro Nen e un'anima? Credo di non essere più della trasformazione."