Continuasti a correre fino a quando non inciampasti cadendo in avanti: sbattesti la spalla precedentemente infortunata e ti sbucciasti un po' la guancia. Iniziasti a urlare per il dolore lancinante che stavi provando e iniziasti a implorare aiuto. Nessuno sembrava essere interessato a te e quando ti guardasti alle spalle notasti che l'uomo era vicino a te, ma proprio in quel momento eccolo arrivare. Era Namjoon, con il suo corpo perfetto: aveva un pantalone della tuta grigia, un maglione pesante e un piumino nero che arrivava oltre le ginocchia. Si avvicinò a te, si inchinò e ti prese in braccio: vi scambiaste sguardi fino a quando non interrompesti la magia.
"Mettimi giù, posso cavarmela da sola"
"Davvero? Non sembrava essere cosi fino a qualche minuto fa"
"Mi stavi spiando?"
"Non sei il mio universo y/n, io abito qui e ti ho vista correre" disse indicando una piccola villetta situata là vicino
"Bene, allora portami dentro"
"Cosa?"
"Fallo, quell'uomo mi sta inseguendo da molto tempo e sono caduta per colpa sua"
"Va bene"
Vi avvicinaste alla porta con molta fretta, Nam digitò il codice ed entraste immediatamente. Ti poggiò all'entrata e ti chiese mettendo una mano sul tuo fianco
"Come ti senti?"
"B-bene" dicesti stirandoti
"Leva le scarpe e prendi le mie ciabatte, ti terranno i piedi caldi"
"Cosa sono un robot?"
"Come scusa? Irrompi in casa mia senza nemmeno dirmi con chiarezza cosa stia succedendo e mi ringrazi per non averti lasciato fuori con un "cosa sono un robot"?" rispose infuriandosi e imitando la tua voce
"Oh ma andiamo...hai 3 anni per caso?"
"Entra e basta" disse troncando il discorso
Sbuffasti e lo seguisti: la sua casa era molto grande, moderna e sembrava essere molto costosa...già magari era pagata con i soldi guadagnati dal padre grazie ai vari omicidi che aveva compiuto, tra cui quello del tuo povero padre. Aspetta, ma cosa ci facevi in quella casa? Perchè ti trovavi con il figlio dell'assassino di tuo padre?
"Hai fame?"
"Uhm come scusa?"
"Vuoi dei mandu?"
"No grazie, non mi piacciono...mi accontento del riso" dicesti indicando la risiera.
Mentre aiutasti Namjoon ad apparecchiare la tavola continuavi a chiederti per quale motivo tu non volessi andartene da là: forse non volevi essere pedinata o forse era perchè non passavano più bus, ma qualcosa ti teneva lì. Continuasti a contemplare mentre ti avvicinasti alla dispensa e, per colpa della troppa distrazione, andasti a sbattere con la spalla contro il frigorifero.
"Ah porca puttana!!!!"
"Uhm?"
Crollasti sul pavimento per il dolore accasciandoti sulle ginocchia.
"N-Nam hai una pomata?"
"..."
"Nam!"
"No y/n"
"Come no, oh ma porca troia"
"Levati la camicia"
"Scordatelo"
"Levala, voglio vedere le condizioni della tua spalla"
"Cosa sei un medico per caso?"
"Vorrei esserlo, almeno potrei fare qualcosa per quella spalla"
"Ugh e va bene" cosa? avevi appena concordato? stavi davvero per levarti un indumento davanti un ragazzo?
Iniziasti a sbottonarti la camicia lentamente, un po' per la vergogna e un po' per far eccitare Namjoon che sembrava essere impassibile, fino a quando non iniziò ad intravedersi il tuo seno: il ragazzo abbassò immediatamente lo sguardo e iniziò a fissarlo.
"Sembra che tu non abbia mai visto due tette" dicesti ridendo poggiando la camicia sul tavolo
"Cavolo"
"Come?"
"Hai un bell'ematoma..."
"Uhm beh si insomma...sono caduta..."
"Dovresti davvero andare in ospedale, perchè sei scappata da me per tutta la giornata y/n?"
"Non sono scappata da te"
"Ah no?"
"No, ma dal mio passato. Mio padre è morto per colpa di un incendio avvenuto vicino al suo ufficio...le sostanze tossiche...si insomma, aver sentito quella storia di tuo padre mi ha sconvolta. Namjoon io non conosco tuo padre, non so chi sia o come sia fatto, quindi non posso sapere se sia stato lui o no...capisci?"
"...capisco a pieno, avrei fatto lo stesso anche io, ma cosa dovrei azzeccarci? Non sono io quello che andava a fare il coglione in giro incendiando sostanze tossiche"
"No, certo che no..."
"Per favore y/n, non andartene, non scappare da me..." disse Nam avvicinandosi a te e mettendoti le mani sui fianchi "ho bisogno di te" continuò poggiando le sue labbra sulle tue.
Non avevi intenzione di smettere di baciarlo perchè avevi una cotta per lui, eppure non volevi avere a che fare con la famiglia dell'uomo che ti aveva strappato via tuo padre. Ma i sentimenti vinsero sull'orgoglio.
Continuaste a baciarvi per un po' scordandovi completamente della tavola pronta per essere addobbata con del cibo.
Il bacio continuava a farsi più passionale e bagnato e sapevi che a breve sarebbe successo dell'altro.
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If it'll be destiny
FanfictionDopo la morte di tuo padre iniziò per te una nuova vita, incontrando nuove persone e provando nuove esperienze. Ma andrà davvero come ti aspetti o ci sarà qualcuno e qualcosa che ti stravolgeranno la vita? Sei sempre stata una ragazza schietta ma al...