I feel so alone to be able to live happily

18 3 1
                                    

*PORTO SICURO, 1 ANNO DOPO L'INCENDIO FINALE*

"Cari amici, oggi è il nostro giorno" gridò Vince "Esattamente un anno fa, WICKED è stato sconfitto da alcuni di noi, e siamo potuti venire a vivere qui al sicuro. È grazie a loro e a tutti i nostri amici che si sono sacrificati e che sono morti per far sì che tutto ciò accadesse, che oggi possiamo dire di essere liberi e felici. Al Braccio Destro, a Porto Sicuro, a tutti noi e ai nostri amici che oggi non possono essere qui con noi" concluse il brindisi Vince: il capo di porto sicuro, seguito dal boato e dagli applausi di tutti i presenti. Io però non riuscivo ad essere felice. Certo era un anno che avevamo distrutto la base di WIVKED, che avevamo ucciso Janson e che eravamo al sicuro, ma era anche un anno dalla morte della persona più importante della mia vita. Mi allontanai senza farmi vedere e mi avvicinai alla foresta. Mentre camminavo ovviamente la mia mente iniziò a vagare e a portare a galla ricordi che avrei voluto dimenticare.

Arrivai al centro della foresta, dove si trovava la base di un enorme albero, grande quanto un tavolo. Dopo la spiaggia questo era il mio posto preferito. Ero immerso nella natura, nella tranquillità, nessuno poteva venire a disturbarmi. Mi sedetti esattamente al centro del trono portandomi le gambe al petto e seppellendoci la testa.
Iniziai a piangere, ad urlare e a tagliarmi con un coltellino che mi ero portato dietro. Lo facevo ogni mese da quando ero arrivato qui, nessuno poteva sentirmi o vedermi, perciò ero al sicuro. Non mi sono mai chiesto perché nessuno non si fosse mai accorto dei tagli, sono sempre stato bravissimo a nasconderli o ad inventarmi scuse come
-mentre portavo dei legni mi sono graffiato- o altre cazzate simili.
Sapevo di sbagliare, ma quello era l'unico modo che avevo per poter placare un pochino il dolore che avevo nel petto. Quando pensavo a lui non riuscivo più a respirare, era come se mi mancasse l'aria, il mondo diventava ancora più buio di prima, volevo soltanto sprofondare nell'oblio e non riemergere mai più. Capivo che Minho e Galli avevano bisogno di me, che non sarebbero riusciti a reggere anche la mia morte, ma in quei momenti diventavo un egoista, l'unica cosa che volevo era soffrire meno.
All'improvviso mi ricordai della lettera che Newt mi scrisse. La portavo al collo, dentro quel ciondolo che mi diede poco prima di morire, non l'avevo e mai l'avrei tolto da lì. Allora non so come né il perché decisi di rispondergli, mi sentivo ridicolo, ma alla fine scoprii che scrivere mi aiutava tantissimo a buttare fuori tutti i sentimenti e le emozioni che tenevo nel dentro di me. Finito di scrivere quella lettera la misi dentro il ciondolo e poi me lo rimisi al collo. Stando attento a coprirmi le braccia mi preparai per tornare al campo, ma un rumore attirò la mia attenzione.
Mi girai e vidi dei cespugli muoversi, allora armato di non so quale coraggio mi avvicinai. Scorsi una figura umana davanti a me dopo un dolore pulsante alla testa e buio. L'unica cosa a cui pensavo in quel momento erano i capelli di quella persona; erano biondi...

*ACCAMPAMENTO DEL BRACCIO DESTRO SERA PRIMA DELL'ATTACCO DI WICKED*

Non riuscivo a respirare, ero preoccupato a morte per Brenda. Se era stata morsa era anche colpa mia, e se fosse morta non me lo sarei mai perdonato
"Ehy, ehy, Tommy, Tommy... guardami, andrà tutto bene" cercò di tranquillizzarmi Newt "Brenda starà bene, hanno usato il tuo sangue per fare il siero, lei starà bene"
"Sì, lo so è che il siero non durerà per sempre, lei starà male e se non riuscissimo a fare il siero in tempo per salvarla? Eh oh... non riesco a respirare" dissi piegandomi su me stesso
"Cazzo, Thomas rilassati andrà tutto bene, stenditi qui" il mio migliore amico mi fece entrare nella nostra tenda e mi fece sdraiare sul mio sacco a pelo e mi tenne per mano tutto il tempo. Quando mi fui ripreso la prima cosa che feci fu scusarmi
"E di cosa? Sai che io ci sarò sempre quando avrai bisogno di me" mi disse stringendomi la mano. Di slancio lo presi e lo abbracciai facendolo cadere sul letto sopra di me.
"Grazie, grazie, grazie. Sei il migliore migliore amico che potessi desiderare Newtie, sono così fortunato ad averti" gli dissi all'orecchio. Lo sentii ridere, anche se sembrava un po' teso. Si tirò su, ma rimanemmo comunque abbracciati
"No Tommy, sono io ad essere fortunato, sono poche le persone come te in questo mondo, e io posso dire che una di queste è il mio migliore amico"
"Ti voglio bene Newtie" gli dissi sincero
"Anche io Tommy, anche io" rispose. Poi ci staccammo dall'abbraccio e lui si alzò
"Su con il morale moretto, andiamo dagli altri? Ho sentito che ci sarà una specie di gioco di gruppo subito dopo la cena, e a quest'ultima mancano..."
"Cazzo, mancano cinque minuti alla cena" mi tirai su con la grazia di un bisonte "muoviti Newt o faremo tardi"
"Quando si parla di cibo qualcuno si riprende subito eh?" mi prese per il culo
"Ah fottiti" gli dissi ridendo. Rise anche lui e io rimasi incantato da quel suono meraviglioso. Poi ad un tratto si fece serio
"Se me ne dessi la possibilità" lo sentii sussurrare. Strabuzzai gli occhi. Cooosaaaa? Mi girai ma lo vidi tranquillo e sorridente come al solito.

I hope life will never take you away from meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora