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14 maggio

dazai pov:

"Ranpo-san come al solito sei stato troppo veloce e io non sono servito a nulla" dissi scocciato.

"Non é vero, mi hai fatto da accompagnatore" rispose pimpante per poi rivolgermi un sorriso.

Quel ragazzo era un genio nel fare il suo lavoro ma non sapeva neanche farsi un biglietto dell'autobus.

Arrivati all'agenzia mi misi sdraiato sul mio amato divano.

"Anche oggi ho fatto un buon lavoro" pensai mentre cercavo una posizione comoda.

"Oi non vieni pagato per non fare nulla" mi sgridò Kunikida come al solito.

Io di rimando decisi di girarmi dall'altro lato ignorandolo.

Sentivo ancora i sintomi della sbornia che non volevano lasciarmi perdere.

Lo sentii borbottare qualcosa per poi lasciarmi perdere.

Ad attirare la mia attenzione furono le parole di Atsushi.

"Un membro della port mafia é fuori dalla porta dell'agenzia, se non sbaglio si chiama chuuya"

"Che vuole?" chiese Kunikida sulla difensiva.

"Vuole me" dissi alzandomi di scatto.

"Te? Non dirmi che hai combinato qualche casino"

"Certo che no" risposi mettendomi la giacca ma non mi sembrava tranquillizato.

Varcai la soglia dell'agenzia.

chuuya pov:

Non me la sentivo di andare a lavoro quel giorno dopo quello che era successo con Akutagawa.

Decisi di passeggiare per le strade di Yokohama senza una meta precisa.

Alzai lo sguardo per accendermi una sigaretta quando mi accorsi di essere arrivato davanti all'edificio dell'agenzia.

"É possibile che ogni cosa che faccio mi porti a Dazai?"pensai tra me e me quando mi accorsi che una persona mi fissava.

Era la tigre mannara.

"Come si chiamava? As...At...Atsushi?"

Lo vidi entrare nell'edificio allarmato.

Sbuffai una nuvola di fumo cosciente che tra poco sarebbe sceso Dazai.

"Chissà cosa ricorda di questa notte?" pensai mentre lo vidi uscire con il suo solito sorrisetto.

"Cosa ci fai qui chuuya?" chiese con fare maliozioso.

"Sono capitato qui per caso, non farti strane idee"

"Ammettilo che non puoi vivere senza di me"

"Tsk...se lo dici tu"

In quell'istante mi ritornò l'immagine di lui sdraito sul bancone con il volto rigato della non si sa quante lacrime.

"Dazai...cosa é successo ieri sera?"

"Che intendi?" chiese.

"Perché eri lì da solo a bere? É successo qualcosa?"

"Che fai?Adesso ti preoccupi per me?" disse con tono ironico, tono che mi fece molto incazzare.

"Ha ragione, perché mi preoccupo di un idiota del genere?" pensai mentre schiacciavo la sigaretta per terra.

"Hai ragione, me ne vado" Dissi ferito per poi andarmene.

two diamonds || soukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora