Eve continuava ad osservare il suo riflesso nello specchio con particolare intensità senza riconoscere la figura che la superficie rifletteva.
I suoi occhi, stranamente scuri per quelli di una discendente di Faruk che aveva ereditato dal padre, ora erano di un limpido celeste e i suoi boccoli raccolti in uno chignon più stretto del solito erano di un biondo chiarissimo. Il tatuaggio della Rete era ancora lí, sulla sua fronte, non potendo nascondere il suo potere familiare.<Ho quasi finito...>
Mormorò Nathaniël mentre passava concentrato il dito sul colletto del suo vestito. Sotto il suo tocco la ragazza poteva vedere sulla stoffa gialla del suo sari comparire dei ricami particolari, dei lembi di stoffa modificarsi leggermente, tutto prendeva forma sotto i suoi occhi con un effetto sorprendente.
Questa volta il Miraggio andava sicuro, dato che il lavoro su Servius era già stato completato. Avevano comprato delle normali vesti gialle e il conte, sotto la guida scrupolosa del visionario, stava creando illusioni sia al loro aspetto, sia sulla stoffa, per farla sembrare il più possibile simile alle uniformi dell'Osservatorio.<Are you two done? Dobbiamo sbrigarci.>
Disse Servius entrando in stanza con loro, aveva il sari giallo e i guanti di pelle come Evelyn, ma i suoi capelli ora apparivano decisamente più lunghi, nascondendogli il più possibile il viso fin troppo riconoscibile.<Fatto.>
Rispose il Miraggio allontanandosi per osservare il proprio lavoro.<Sembro mio cugino...> Sorrise la ragazza osservando gli occhi chiari.
<E io ci vedo a malapena da sotto questa frangia.> Aggiunse Servius scrutandosi anche lui nello specchio.
<Sapete, ve ne sarei grato se mostraste un po' più di rispetto per il mio lavoro.> Sospirò Nathaniël mentre finiva di abbottonarsi la camicia azzurra e la ragazza rise.
Fu solo quando lei e Servius lasciarono la casa insieme, documenti falsi in mano, che la abbandonò qualsiasi tipo di allegria.
<Cosa... Cosa succederà dopo tutto questo?>
Chiese piano il babeliano con aria terrorizzata.<Non ne ho idea.>
Riuscí a rispondere lei.
Era il momento di concentrarsi._____
Il piano era semplice.
Lei e Servius sarebbero entrati come dipendenti appena assunti e avrebbero trovato Nathaniël, un semplice straniero venuto a far visita al cugino.
Nonostante ciò, mentre l'automa di fronte a lei ritirava i loro documenti con le sue braccia meccaniche, la giovane donna si sentiva tutt'altro che sicura.
La macchina sparí dietro la porta della piccola sala dove si trovavano i due, la stessa porta che dopo qualche secondo si riaprí mostrando una donna di mezza età nel loro stesso sari giallo che li osservava con un sorriso fin troppo tirato.<Welcome, miss Irina, sir Marcus. Vi serve una guida?>
Esordí educatamente la donna mentre la ragazza tirò un impercettibile sospiro di sollievo, i documenti avevano funzionato, la babeliana stava usando i loro nomi falsi.<Thank you, miss, non vi preoccupate ci sono già stati assegnati dei compiti.>
Rispose Evelyn con un sorriso, facendo del suo meglio per imitare l'accento dell'arca.
La donna rispose con un sorriso ancora più largo per poi consegnare ad entrambi un paio di occhiali pince-nez dalle lenti scure, uguali a quelli che portava lei.
Entrambi i giovani se li misero sul naso con un po' di esitazione.
Quando la ragazza guardò attraverso le piccole lenti scure trattenne a stento un sussulto sorpreso.
Attorno alla donna con il sari giallo Evelyn riusciva a vedere uno strano alone argentato che si concentrava particolarmente vicino alle mani della donna. Che cos'era?
Girandosi velocemente verso il proprio compagno vide lo stesso strano fenomeno, con la differenza che l'alone d'argento sembrava concentrarsi vicino agli occhi, facendoli brillare anche da sotto la lunga frangia dell'illusione.
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Viaggio a Babel: Storie di due nobili
FanfictionSecondo libro di Vita al Polo: Storie di due Nobili È tempo per Janette ed Evelyn di girare una pagina della loro vita, abbandonando il freddo del Polo per avventurarsi nella cosmopolita arca di Babel. Evelyn ha visto il suo mondo crollarle davanti...