ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 17 ℙ𝕠𝕧. ℕ𝕒𝕥𝕙𝕒𝕟𝕚𝕖̈𝕝

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<Immagino di si... piacere mio.> Disse Nathaniël cercando di raccogliere tutta la sua calma interiore. Tuttavia i suoi occhi tornarono inevitabilmente a guardare la mano del ragazzo che continuava a tenere stretta Evelyn con una familiarità che faceva sorgere in lui una sensazione a dir poco sgradevole.

<Evelyn, non mi avevi detto avresti avuto visite.> Disse il corvino rivolgendo di nuovo lo sguardo alla ragazza con una risata.

<In realtà è stata una sorpresa anche per me, gli stavo facendo fare un giro del Memoriale.> Mormorò Evelyn lanciando al Miraggio un piccolo sorriso.

<Lavorate insieme?> Chiese Nathaniël osservando che entrambi portavano delle uniformi simili.

<Si> Rispose il ragazzo con un gran sorriso dando qualche colpetto sulla testa di Evelyn, <ho avuto la fortuna di farle da guida, ma la ragazza impara velocemente.>

<Capisco...>
Nathaniël annuí mentre si sistemava il colletto della camicia.
Seo-yun sembrava a suo agio mentre si avvicinava ad Eve, troppo a suo agio, continuava a ripetere una vocina dentro Nathaniël, la stessa vocina che gli diceva che avrebbe potuto essere lui quello a tenere la ragazza stretta a sè. Il giovane scacciò immediatamente il pensiero, non aveva alcun diritto sul cuore di Evelyn, non sarebbe stato di nuovo egoista.
La mente gli corse al bacio, i sensi di colpa che lo avevano attanagliato un anno fa ancora freschi. Forse quella sera il vino l'aveva reso più sfacciato del solito, ma era stato lui a desiderarlo e si vergognava nel ricordare quanto gli fosse piaciuto. Si era approfittato di lei e aveva rovinato qualsiasi briciola di possibilità avesse mai avuto con le sue stesse mani.
Lasciarsi andare era pericoloso, l'aveva sempre saputo, e quelle poche volte che il Miraggio se l'era concesso le conseguenze non avevano fatto che peggiorare la sua vita.
Avrebbe dovuto essere grato per l'amicizia che gli aveva offerto nonostante tutto e lasciarla vivere la sua vita con chiunque desiderasse. Allora perchè si sentiva cosí? Perchè quella parte di lui che aveva sempre represso continuava a desiderare qualcosa che non avrebbe mai ottenuto?

<Un uomo di poche parole il...> Seo-yun esitò un attimo lanciando una veloce occhiata alla ragazza accanto a lui, <Marchese?>

<Conte, veramente.> Corresse subito Nathaniël con un'occhiata ostile, non sapeva cosa pensare del fatto che Evelyn avesse parlato di lui. Quante cose aveva raccontato al babeliano?

<E fidatevi, mi limito a parlare quanto basta.> Concluse poi alzando leggermente il mento.

Evelyn, che probabilmente stava iniziando a percepire la tensione nell'aria, fece qualche passo per staccarsi da Seo-yun, senza però notare il sorrisetto trionfante che era comparso sul volto del Miraggio.

<Comunque, Seo-yun, perchè mi stavi cercando?> Disse la giovane della Rete incrociando le braccia.

<Oh, volevo solo chiederti se volevi che ti accompagnassi a casa anche questa sera.>
Il corvino lo aveva detto con un sorriso senza mai staccare gli occhi da quelli del conte con aria di sfida, mentre lui rimuginava su ciò che aveva appena sentito.
Un dubbio si stava lentamente insinuando nella mente di Nathaniël, ma la voce della giovane lo distolse velocemente dalla spirale di pensieri in cui rischiava di cadere.

<No, tranquillo, comunque penso di uscire prima.> Rispose Eve prima di rivolgersi di nuovo al Miraggio, < Ti porto a fare un giro di Babel...Se vuoi...>

<Mi piacerebbe, vogliamo incamminarci?> Rispose subito Nathaniël lanciando un'occhiata vittoriosa a Seo-yun e porgendo il gomito ad Eve, un gesto un po' antiquato e abbastanza fuori luogo su quell'arca all'avanguardia, si rese conto il giovane poco dopo.
Con sua sorpresa la ragazza non lo fece aspettare, prese il braccio che le porgeva e salutò Seo-yun con un sorriso che continuava a sembrargli un po' troppo dolce.

Viaggio a Babel: Storie di due nobiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora