Capitolo 1

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Sono passati più o meno 3 anni dalla morte di Elena, il suo fidanzato ci viene a fare visita ogni tanto, si chiama Andrea, lui la amava davvero e anche lei amava lui, mi dispiace molto per lui;
io adesso vado all'università e faccio la babysitter per i vicini di casa per guadagnare qualche soldo, mia madre non ha ancora superato la morte di Elena e se sente solo pronunciare il suo nome piange, mio padre invece sembra che non ne soffra molto, non parla mai di lei, non va al cimitero a trovarla, è come se l'avesse dimenticata.
...
-Alice! Sbrigati dobbiamo andare!- mia madre vuole comprare un regalo di compleanno da mettere sulla tomba di mia sorella, domani avrebbe dovuto compiere 19 anni, tutti gli anni le prendiamo qualcosa.
Io compio gli anni tra una settimana, ne compio 21, ma mia madre non se lo ricorderà, sono 3 anni che non festeggio il compleanno, mia madre non sa niente di me, da quando è morta Elena io non esisto più.
-Arrivo!-
-Perché ci hai messo tanto, non ti sarai mica dimenticata del compleanno di tua sorella vero?!-
-No! Mamma-
-Sono tre anni che è morta tua sorella ma non mi sembra che tu te ne sia accorta, sembra che non te ne freghi niente!-
-Smettila! Tu ne parli come se fossi l'unica a soffrire, tu pensi che Andrea, papà e io non abbiamo sofferto! Eri così impegnata a soffrire che non ti sei accorta che quella che ha sofferto di più sono io! È morta tra le mie braccia mamma! Mi strava guardando dritta negli occhi quando è morta! Ok!-
-Non stiamo parlando di te! Non fare l'egoista!-
-EGOISTA! Qui l'egoista sei tu! Eri così impegnata a pensare alla figlia che hai perso che non ti sei accorta di star perdendo l'unica figlia che ti è rimasta! È morta mamma! Fattene una ragione! Lei non tornerà indietro! Non le serve uno stupido regalo di compleanno!-
Mia madre mi tirò una sberla, avevamo entrambe le lacrime agli occhi
-Come ti permetti! Io non voglio dimenticarmi di lei, tutto qui, voglio farle un regalo per farle capire che non mi sono dimenticata di lei! -
-E di me? Di me ti sei dimenticata per ben 3 anni, mamma- dopo aver detto questo corsi in camera mia e mi chiusi dentro, non volevo stare in quella casa un minuto di più, mi preparai, mi misi le cuffie nelle orecchie, accesi la canzone "Loud", la preferita di mia sorella, e andai a fare una passeggiata.
Non sapevo dove stavo andando, e senza farci caso mi trovai nel parco, andai a sedermi sull'altalena, mi ricordo che una volta, tempo fa, quando mia sorella era piuttosto piccola, io e mio padre venivamo qui, lei adorava l'altalena, io la spingevo e tutte le volte che si alzava in aria gridava, si divertiva da matti.
Guardai l'orologio 17:30.
"è ora di andare" pensai, mi alzai e mi misi a camminare e senza rendermene conto iniziai a canticchiare la canzone degli R5, dopo un po' andai a sbattere contro qualcuno, il telefono e le cuffie mi caddero e chiesi subito scusa senza neanche guardare la persona che avevo di fronte, stavo per raccogliere il telefono ma quella persona mi precedette, io ringraziai velocemente ma prima che potessi andarmene mi prese per il mento e mi bisbigliò: -Dovresti guardare le persone negli occhi quando parli- dopo qualche secondo riconobbi la persona che avevo di fronte.
Ross Lynch.

Mi hai cambiato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora