Capitolo 4

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CAPITOLO 4

Il giorno dopo mi alzai piuttosto tardi, erano circa le 8:30, andai a farmi una doccia e mi preparai la colazione.

Appena ebbi finito di mangiare mi preparai, scrissi un biglietto ai miei genitori e andai al cimitero.

Tutte le mattine faccio visita a mia sorella, specialmente in estate.

Ah, sì, dimenticavo, siamo ad agosto, precisamente il 6, io e mia sorella siamo nate nello stesso mese ma in anni diversi, io sono nata l'11 Agosto del '93 Elena invece il 6 Agosto del '95, mia madre e mio padre invece sono nati a settembre, mia sorella adorava festeggiare, era il suo passatempo preferito dopo la musica.

Mi fermai davanti alla sua tomba, mi inginocchiai e mi misi a pregare, dissi un "padre nostro" e le raccontai le ultime novità.

-Sorellina, è strano, non mi sono mai sentita così....così....felice!- sospirai -Non capisco che mi succede, quando chiudo gli occhi vedo il "suo" volto, non faccio altro che pensare a lui- sospirai nuovamente.

Mi alzai, guardai l'orario 11.00

-Devo andare, ciao Elena- tornai a casa, appena entrata mia madre mi disse: -Forza! Vai a prepararti, lo sai che facciamo una messa in onore di tua sorella e poi pranziamo con tutti i parenti, staremo insieme tutto il giorno per far memoria di tua sorella come tutti gli anni-

-Mamma....io..-

-Cosa? Sbrigati tesoro, siamo in ritardo, la messa comincerà a momenti!-

-Ecco...io oggi ...-

-Allora?-

-Alle 16 ho un impegno e non potrò passare tutta la giornata con voi- dissi tutto d'un fiato, mia madre impazzì, letteralmente

-Come!? Che vuol dire che non passerai con noi tutta la giornata?!-

-Ho un impegno-

-Più importante di tua sorella?!-

-No....però..-

-Nessun però! Tu starai con noi punto e basta!-

-No! Io devo andare mamma!-

-Smettila di pensare solo a te!-

-E se anche fosse mamma! Sono stufa di discutere con te! Questa è la mia vita non la tua o la sua! Ormai ho 21 anni e posso decidere da sola quello che è bene o non bene fare non pensi?!-

-Va bene, non ti disturbare a venire- disse e poi se ne andò seguita da mio padre.

Corsi in camera mia, mi buttai sul letto e mi misi a piangere, in quel momento avrei tanto voluto avere Elena al mio fianco, una volta, tanto tempo fa, dopo una litigata con la mamma andai in bagno a piangere, mia sorella ha bussato finché non l'ho fatta entrare, poi si è seduta vicino a me e mi ha detto: -Non devi piangere, avete pensieri diversi e caratteri uguali, per questo litigate- poi si era messa a ridere e io l'ho seguita a ruota, non pensavo che quello che aveva detto facesse ridere ma la sua risata era contagiosa, mi piaceva stare con lei.

Per pranzo mi preparai un panino e uscii di casa verso le 14, andai a fare un giro, tornai ancora al cimitero per fare gli auguri a mia sorella, le parlai delle mie indecisioni e dei miei problemi, le raccontai di Andrea che ieri era passato a salutarci, le dissi di vegliare sulla mamma e sul papà, di vegliare su Andrea e se non le recava troppo disturbo anche su di me.

Verso le 15:30 mi diressi verso il parco e appena arrivai mi sorpresi di trovarlo lì.

Portava degli occhiali da sole enormi e una felpa col collo alto, all'inizio non pensavo potesse essere lui ma non appena mi avvicinai al punto prestabilito per l'appuntamento lui mi venne incontro, abbassò gli occhiali sul naso e mi disse: -Che ci fai qui? Non dovevi festeggiare con tua sorella?-

-Beh...ho litigato con mia madre e..-

-Ok, capisco, come stai?-

-Bene, tu come stai?-

-Normale, tieni il telefono- me lo porse poi mi chiese: -Ti va se andiamo in un bar?-

-Sicuro di voler rischiare?-

-No, allora, che ne dici di venire da me a bere qualcosa?-

-Certo, ma...-

-Non ti preoccupare, ci vivo solo io-

-Perché da solo?-

-Beh, i miei genitori vivono lontano e la band è in vacanza-

-Perché non sei andato con loro?-

-...Il mare non fa per me-

-Capisco...allora, dove vivi?-

-Vieni- mi prese la mano e mi condusse all'entrata di un hotel

-Vivi in un hotel?-

-Più o meno-mi trascinò in ascensore, e cliccò il tasto per salire all'ultimo piano;

l'ascensore si aprì in un magnifico attico, il salotto era grande come tutta la mia casa, in più c'era una sala da bagno enorme, una cucina, una camera da letto e persino una zona bar.

-Wow- dissi-Qui ci porti le ragazze per fare colpo?-

-No, in realtà sei la prima ragazza che porto qui-

-Davvero?-

-Sì-

Mi hai cambiato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora