9.

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[Zayn]

Era tarda mattina. Mi alzai dal letto e dovetti subito sedermi per il mal di testa.
-Tutto bene? Vuoi degli antidolorifici?
-No. Sto bene.
-Sappiamo entrambi che non è vero, ma farò finta di crederti.
-Sai anche che non prendo antidolorifici se non sto per morire.
-Non sempre il dolore aiuta, sai?
-Nessuno te l'ha chiesto.
Mi alzai e presi un bicchiere d'acqua. Presi una sigaretta dal pacchetto sulla cucina. Stavo per accenderla quando Lou la prese.
-No. Ieri hai bevuto e fumato abbastanza. Oggi niente fumo e niente alcol.
-Cazzo sei? Mia madre?
Nessuno dei due rise. Mi sedetti sul divano e iniziai a cazzeggiare.
-Dopo andiamo in palestra?
-Nelle tue condizioni? Non sarebbe meglio riposarsi?
-La domanda non era quella, io in palestra ci vado lo stesso. Chiedevo se vuoi venire anche te.
-Si, se ti lascio da solo ti metti a fumare e se continui così tra due anni mi ritroverò da solo perché il mio migliore amico è morto di tumore ai polmoni o al fegato.
-Sai bene che neanche a me piace bere e fumare così tanto, ma ti ricordi cos'è successo quando ho smesso?
Il ragazzo guardò il pavimento.
-Sai che non intendevo quello.
-Si, lo so.
Silenzio.
Ero appena maggiorenne e avevo deciso di smettere di bere e fumare. I primi giorni erano stati relativamente facili, poi cominciarono a riaffiorare i ricordi di mio padre sempre più nitidi. Mi ero posto un obbiettivo e volevo rispettarlo quindi non mi ubriacai come al solito, ma andai da una persona a caso in un bar, lo istigai e mi feci menare tanto da finire all'ospedale. Mi salvarono per un soffio e ho ancora adesso le cicatrici, che ho coperto di tatuaggi.
-Vuoi parlare di qualcosa?
-No.
-Per qualsiasi cosa, ci sono.
-Lo so. Grazie.
Intravidi un sorriso. Non lo avevo mai ringraziato nonostante tutto quello che aveva fatto per me. Non so dove sarei ora senza quel ragazzo.
-Andiamo in palestra?
-Non hai mangiato niente.
-Allora mangio e poi andiamo in palestra.
Presi la prima cosa che trovai in cucina e presi la borsa. Uscimmo.
-Uno contro uno?
-Andata.
Rispose Lou tirando un pugno che schivai. Andammo avanti così per un'ora.
-Sono stanco morto.
Disse il ragazzo sedendosi per terra.
-Come fai ad essere ancora così?
-Mi alleno più di te. Non sei andato in studio oggi.
-Giornata libera.
Disse alzandosi.
-Lo era già da prima o l'hai presa per controllarmi?
-Fa differenza?
-Eccome se fa differenza. Il tuo lavoro viene prima di me.
-La mia vita viene prima del lavoro.
-Hai detto che sono la tua vita o sbaglio?
-Intendo che te fai parte della mia vita. E poi posso anche prendermi un paio di giorni liberi ogni tanto. Pizza?
-No, grazie. Ho già mangiato abbastanza stronzate.
-Torno a casa mia. Tu non fare stronzate, chiaro?
-Niente fumo, niente alcol, niente risse, niente di niente.
Dissi ridacchiando.
-Sul serio, non fare cazzate.
Mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò.
Tornai a casa e misi un film trovato se netflix.
Ho una dannata voglia di ubriacarmi e fumare tanto da finire in ospedale. Ti menare a morte qualcuno o di farmi menare. Voglio smettere di essere cosciente e pensare a cose che mi fanno stare male.
Liam, mio padre, Liam, Gigi...
Qualcuno me li levi dalla testa. Presi il telefono. Stavo per chiamare Lou, ma mi bloccai.
Ce la posso fare da solo.

Bodyguard (ziam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora