Capitolo 4

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Luna:
7:00 e la sveglia stava suonando, la spensi e corsi in bagno.
Dopo essermi truccata e preparata, presi il telefono, lo zaino, controllai di avere l'abbonamento al pullman e uscii di casa.
Il pullman stava arrivando, gli feci segno con il braccio di fermarsi e salii.
Accesi il telefono e mi arrivò subito un messaggio.
"Giorno" diceva. Era di Elisa.
"Hey" risposi io
"Come va?"
"Bene, te?" Le chiesi
"Bene, ci troviamo davanti a scuola?"
"Va benissimo" risposi
Era strano parlare con lei, dopo mesi e mesi, ma la cosa non mi dispiaceva affatto.
Scesi dal pullman e arrivai davanti a suola.
Lei era lì, appoggiata al muro, mentre guardava il telefono.
Aveva la divisa della scuola e le stava benissimo.
Forse dovrei smetterla di pensare a lei!
Appena mi vide mi salutò con la mano.
La raggiunsi.
"Finalmente sei arrivata!" Disse.
Le sorrisi e poi entrammo.

Elisa:
La mattinata sembrò più lunga del solito, le prime due ore scienze degli alimenti, bella materia, ma pensante e poi fisica, il mio nemico.
Continuai a guardare l'orologio appeso al muro.
Le lancette sembravano ferme.
Finalmente la campanella dell'intervallo suonò.
Presi la merenda dallo zaino e uscii in cortile.
Mi guardi in torno, cercandola, ma nona la vidi.
Dopo poco la campanella suonò di nuovo.
Ma non ci danno neanche il tempo di mangiare! Pensai
Rientrai in classe.

Finite le lezioni...
Arrivata a casa, aprii il frigor, presi la pasta avanzata dal giorno prima, la misi in microonde e apparecchiai la tavola.
Mia mamma non c'era.
Mio padre era da qualche parte in giro per il mondo a lavorare. Era da settimane che non lo vedevo e mi mancava sempre di più.
Il telefono iniziò a vibrare e sullo schermo apparve il nome Luna.
Risposi subito.
"Ciao Eli"
"Ciao" dissi.
"Hai da fare qualcosa oggi pomeriggio?"
"No, perché?" Risposi.
"Ti va se ci vediamo per un fare un giro?"
"Va bene, per che ora e dove?" Chiesi.
"Al parco Mayer verso le 15:00?"
"Va bene, a dopo" dissi.
"A dopo"
Misi tutti i piatti nel lavandino e andai in camera a scegliere i vestiti.
Dei jeans strappati, maglietta, felpa e scarpe.
Mi sistemai i capelli in una specie di chignon.
Arrivata al parco lei era già li.
"Da quanto tempo!" Dissi
"Già, anni!" Rispose lei, ridendo.
Camminammo, prima dirigendoci verso Tremezzo. Arrivate davanti al benzinaio ci fermammo e ammirammo il paesaggio. La luce del sole si rifletteva sull'acqua, creando mille colori.
Era uno spettacolo bellissimo.
Poi tornammo indietro e ci dirigemmo verso Mezzegra.
Mentre parlavamo del più e del meno, io non potevo smettere di guardarla.
Mi stavo dimenticando anche il motivo per cui avevamo litigato, il motivo per cui ci eravamo allontanate, non che prima fossimo state grandi amiche.
La luce, piano piano, si stava facendo sempre più debole. Fino a creare un tramonto, dagli svariati colori, dal rosso, all'arancione; dall'arancione al rosa.

Luna:
Guardai il telefono.
Erano già le 18:00.
Il pomeriggio in sua compagnia era volato, sembravano passati pochi minuti da quando eravamo partire dal parco Mayer.
"Cavolo, devo andare" dissi
Prese anche lei il telefono.
"Già, anche io" rispose lei.
"Va bene, ci si vede" dissi.
"Okay, ciao" rispose.

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