Capitolo 7

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Elisa:
Le giornate passavano così in fretta che il tempo sembrava quasi mancare e quella festa si stava avvicinando così velocemente che quasi mi spaventava. Da una parte non volevo andarci, ma dall'altra volevo passare una serata in sua compagnia.
Una frase interruppe i miei pensieri.
"Cazzo! Non mi ascolti neanche" disse
"Ma si che ti stavo ascoltando" le risposi
"Dimmi TUTTO ciò che ho detto?"
"Ehm..."
"Vedi!"
"Hai deciso cosa mettere stasera?"
"Si, ma non c'entra con quello di cui stavamo parlando" disse toccandosi la fronte con la mano, in segno di disperazione
"Quindi cosa?" le chiesi
"Sarà una sorpresa"
"Odio quando fai così" le risposi
"Lo so, ma mi diverte la faccia che fai. Ora devo andare"
"Va bene, ricordati alle 21.00 sotto casa tua"

I secondi, i minuti e le ore passavano e io ero distesa sul letto a guardare il telefono, a guardare il vuoto, a pensare. Mi misi a sedere sulla punta del letto. Guardai l'orologio appeso al muro, erano solo le 18:00. Avrei potuto studiare, leggere, fare qualcosa di produttivo, invece accesi la stufetta in bagno, presi l'accappatoio, lasciai i vestiti per terra davanti alla porta e mi infilai sotto la doccia. L'acqua calda che scorreva sul mio corpo mi portava sempre via tutti i pensieri, riuscivo finalmente a rilassarmi. Passò una buona mezz'ora e finalmente mi decisi a uscire.
Ora la domanda era "che vestiti mi potevo mettere?"
Optai per un paio di semplicissimi pantaloni neri strappati, camicia bianca, cintura e le Vans alte.
Un filo di mascara e di illuminante.
Andai in cucina, mia madre, come al solito, era al lavoro. Mi feci un panino con il prosciutto
"Meno male che facevo l'alberghiero!"
Suonò il telefono, era Erika che mi invitava a scendere, saremmo andate alla festa tutte e tre insieme.
Corsi giù per le scale, chiusi la porta e ci avviammo verso casa di Luna e per poi dirigerci al luogo dove si sarebbe dovuta tenere la festa.
Non erano neanche le 22:00 e già tutti sembravano essere andati fuori di testa.
Erika ci aveva abbandonate appena avevamo messo piede nel locale, mentre io e Luna ci eravamo sedute al bancone con i drink in mano.
Non ci sforzammo neanche di parlare, la musica era troppo alta e le voci dei ragazzi non facevano che peggiorare la situazione.
Sentii una mano sulla spalla e mi girai a guardare chiunque ci fosse dietro di me, con mio grande stupore riconobbi Elena, una mi vecchia amica d'infanzia.
"Che ne dici di venire con la tua amica a giocare a obbligo o verità?"
"Non mi piace come giocate"
Un paio di anni prima avevo provato a "giocare" con loro, la serata era finita con due coppie che si erano lasciate e amiche che si stavano per picchiare per degli stupidi baci.
"Ti stai rammollendo, una volta ti piaceva giocare con me"
Io? Una rammollita? MAI.
"Veniamo subito"
Presi per il braccio Luna e la trascinai sui divanetti, sui quali erano seduti altre ragazze e ragazzi.
"Luna, obbligo o verità?" chiese Elena
"Verità"
"Il posto più strano dove hai fatto sesso?"
"Ehm..." ci pensò un attimo, sembrava un po' a disagio, sapevo che non l'aveva ancora fatto o almeno ipotizzavo.
"Non dirmi che sei ancora vergine?" intervenne una sua amica. Mi stava già sul cazzo.
"Possiamo passare avanti?" dissi, cercando di migliorare la situazione. "Va bene, perciò... Eli, obbligo o verità?" disse con aria di sfida. Elena conosceva tutti i mie punti deboli, sapeva come provocarmi e non ne perdeva mai l'occasione.
Scegli verità, scegli verità, scegli verità! Lo sai che è una stronza, perciò scegli verità.
Ancora una volta avrei dovuto dare ragione alla vocina nella mia testa.
"Obbligo" non avrebbe dovuto provocarmi.
"Bacia Luna"
Ero leggermente brilla, lei totalmente ubriaca, anche se aveva bevuto un solo bicchiere, ma non sapeva reggere molto bene l'alcol. Cosa sarà mai? Le amiche si baciano a volte? No?
Esitai. Non sapevo cosa fare.
"Vedi che non ce le hai le palle!" disse.
"Dammi almeno il tempo di alzarmi" risposi
Mi misi davanti a lei, mi sporsi in avanti, sentivo l'odore di alcool e il respiro affannato. Posai le mie labbra sulle sue.
In un primo momento sentii che lei era restia, ma poi era come se si fosse lasciata andare.
Cosa stai facendo? Ti piace?
Mi staccai subito dopo che queste domande iniziarono a frullarmi in testa.
"Wow! Volevi anche scoparla?"
"Non avevi specificato come e quanto dovesse durare il bacio. Comunque vado a prendere da bere" dissi, cercando di allontanarmi un po' da lì, l'aria stava diventando troppo pesante.

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