Capitolo 2

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Qualche mese dopo...
7:45 la quindicesima sveglia che avevo impostato stava suonando e come al solito ero in ritardo.
"É tardi" Pensai, per poi buttarmi giù dal letto.
Mi misi una maglietta, un paio di pantaloni e mi fiondai in cucina.
"Tesoro, sei in ritardo!" Disse mia madre Cristina, sentendomi scendere le scale.
"Lo so!" Le risposi io.
Aprii il frigor, poi la mensola e la dispensa, non c'era niente di commestibile per fare colazione.
"Mamma ti sei dimenticata di fare la spesa!"
"Ieri ti avevo detto di fermarti al supermercato" Rispose lei, dalla stanza affianco.
"Ca...volo" Dissi, cercando di trattenermi nel dire qualche parolaccia, siccome dice sempre che, quando parlo, sembro uno scaricatore di porto.
Vabbè prenderò qualcosa al bar della scuola, pensai.
Uscii di casa e mi diressi alla fermata dell'autobus e come ogni mattina c'era Erika che mi aspettava, per chi non lo sapesse, lei é la mia migliore amica. Pensate che la sopporto da 7 anni, ovviamente con i nostri alti e bassi, ma chi non c'è li ha?
"Ei, Eli, come va?
"Bene..." risposi io con il fiatone .
"Non ti é suonata la sveglia?" Alla sua domanda ridemmo entrambe.
"Comunque ho da raccontarti un sacco di novità" Disse
"Spara pure" le risposi io
"Allora sai quel figo di Leonardo, quello della nostra classe? Beh é da un po' che ci scriviamo e mi ha chiesto di uscire settimana prossima, ma mi potresti accompagnare? Se vuoi posso chiedergli di portare qualcuno" Disse facendomi l'occhiolino.
Non ero molto entusiasta della sua proposta, ma cosa non si fa per la propria migliore amica?
"Okay" Risposi, alzando gli occhi al cielo.
L'autobus arrivò e una fiumana di ragazzi si riversarono al suo interno, Erika si sedette in uno dei pochi posti rimasti.
Io andai in fondo al pullman, cercando un posto ancora libero, fin quando non ne vidi uno.
Tutti erano i piedi e nessuno lo aveva visto?
Poi spostai i miei occhi sulla persona che occupava il posto affianco, era un ragazzo di colore.
Non posso credere che nel ventunesimo secolo ci siano ancora persone così ignorante.
Mi diressi subito verso di lui.
"Posso sedermi?" Chiesi, facendogli un sorriso.
"Certo!" Rispose lui, sorridendomi a sua volta.
Mi misi le cuffie e ascoltai qualche canzone su YouTube, la musica mi portò lontana, ma quel momento durò pochissimo. Infatti, prima che potessi accorgermene, il bus era già davanti alla mia scuola.
Entrammo nel cortile e come al solito "qualcuno" aveva da fare commenti.
"Puttanella, anche oggi vuoi farti il ragazzo di qualche tua amica?" Disse la stronza, mi correggo, Luna, con tono ironico.
"Ti prego Eli, non darle corda" Mi disse Erika
"Attenta Erika, prima che si porta a letto Leonardo!" Disse Luna.
Le andai incontro.
"Primo, non sono una puttana. Secondo, se il tuo ragazzo ti ha lasciata per me, forse non sono io il problema" feci per andarmene "Anzi, dovresti ringraziarmi, siccome gli ho detto di no!" Dissi, per poi dirigermi in classe.

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