Louis si svegliò intorpidito, grattandosi il capo e chiedendosi per quale motivo facesse cosí freddo. Scese dal letto, facendo entrare in contatto le dita dei piedi nudi con il pavimento ghiacciato.
La sensazione pungente lo portò ad arricciare le dita e sussultare.
Rafforzò la stretta sulle maniche lunghe del pigiama come a farsi coraggio e riprese a camminare verso la cucina.
In quei giorni si sentiva stanco e aveva come la sensazione di essere osservato.
Avrebbe voluto tanto bere la sua amata tazza di thé fumante mattutina, ma si era accigliato notando il disordine che incombeva nella casa.
Sua madre lo avrebbe ucciso.
Qualche tempo prima aveva tolto le tende per lavarle, ma non si era più preoccupato di riattaccarle, perciò decise che avrebbe cominciato da lí.Si diresse verso lo scaffale dove aveva riposto le tende.
Le aveva appallottolate e doveva ammettere che non era stata la migliore idea che avesse avuto.
Le raccolse, portandole prima di tutto verso la sua stanza.
Sospirò notando la finestra aperta, perciò decise di chiuderla, ma notò qualcosa di alquanto strano.
Il suo vicino aveva attaccato un foglio sulla sua finestra e ci aveva scritto qualcosa.
L'inchiostro era un po' sbavato a causa della pioggia, ma si riusciva ancora a leggere distintamente la frase.Mi piacciono le tue labbra.
Il liscio rise di gusto, se il gioco era quello sarebbe stato divertente giocare no?
Ciò che gli era accaduto era davvero strano, ma divertente, quindi perché non sfruttare il momento?Un sorrisetto colpevole si fece spazio sulla sua bocca, andò a prendere un pezzo di cartone e un vecchio pennarello nero.
Testò la punta sulla mano nella speranza che scrivesse, sporcandosi subito dopo.
Posò il cartone sulla scrivania e con delicatezza cominciò a scrivere.Sei una specie di maniaco sessuale?
Louis non sapeva nulla sul suo vicino, si era appena trasferito e non aveva nemmeno la minima idea di che aspetto avesse.
Magari era un vecchiaccio, magari un bambino che stava cercando di fargli uno scherzo o chissà chi.
Non sapeva come avrebbe reagito, tanto meno se avrebbe risposto, ma almeno lo aveva fatto ridere ed era bastato.
Per il resto Louis continuò a passare la sua giornata a pulire e riordinare, lanciando qualche volta lo sguardo all'appartamento davanti al suo in attesa di una risposta._____________________________________
Verso le cinque del pomeriggio il liscio era inaspettatamente affamato, perciò nonostante l'orario decise di ordinare una pizza.
Intanto aveva cominciato a nevicare e soffici fiocchi bianchi avevano cominciato a ricoprire le strade, rendendo felici i bambini che stavano già giocando a palle di neve e sghignazzando, portando una ventata di gioia nel cuore di Louis che si era ritrovato a sorridere come un'ebete di fronte all'immagine di piccoli sconosciuti che si rincorrevano.
Magari un giorno avrebbe avuto dei bambini, li avrebbe amati con ogni centimetro di sé stesso e li avrebbe visti diventare adulti, mentre il fiore della sua giovinezza appassiva.
Però ora era ancora troppo piccolo per quel tipo di cose, perciò avrebbe continuato a divertirsi.La pizza che aveva ordinato arrivò finalmente con un po' di ritardo, così decise di portarla in camera per mangiarla in santa pace.
Appena varcò la soglia della stanza si rese conto che il foglietto sulla finestra del vicino era stato cambiato.
Cercò di sforzarsi per leggere cosa ci fosse scritto, dato che la neve lo stava ostacolando.Io non sono un manico, sono Harry e tu sei carino.
Il liscio si affrettò a rispondere.
Il mio nome non è carino, ma Louis.
Che ne dici di farti vedere?Inspirò e sospirò profondamente prima di inclinare gli angoli delle labbra in un sorriso.
Certo doveva ammettere che era davvero una cosa dolce.Louis terminò di magiare la sua pizza con calma.
Una volta finita decise di rilassarsi con un bel bagno.
Prese delle candele per rendere l'atmosfera più rilassante e lasciò che il dolce scorrere dell'acqua riempisse la vasca color pastello.
Mise della musica per calmare i suoi nervi, vecchie band degli anni '70 che ormai erano scomparse, ma mantenevano ancora quella magia racchiusa dal passato.
Lasciò scivolare i vestiti dal suo corpo insieme ai pensieri negativi che avvolgevano la sua mente in una morsa letale.Osservò a lungo il suo corpo nudo sullo specchio prima di fare una smorfia, notando i rotolini di grasso accumulati nel tempo.
Subito dopo si immerse nell'acqua bollente.
Guardò il tetto sopra di lui con il corpo a mollo, prima di tappare il naso ed immergersi completamente sotto l'acqua per bagnare i capelli.
Inspirò il profumo del bagnoschiuma alle fragole e cioccolato bianco e socchiuse gli occhi.
All'improvviso il campanello suonò disturbando la sua quiete, perciò dovette scomodarsi.
Indossò l'accappatoio, rabbrividendo alla sensazione del freddo.
Cercò di allacciare la cintura, armeggiando con un asciugamando per tamponare i capelli gocciolanti.Aprí la porta, ritrovandosi uno sconosciuto davanti.
Portava un cappotto nero ed elegante, al contrario della grossa sciarpa che lo copriva fino agli occhi verdi e vispi, lasciando intravedere le gote leggermente arrossate a causa del freddo.
Un cappellino sporco di neve a nascondere quelli che sembravano lunghissimi ricci scuri e i guanti per riparare le grandi mani."Ciao Louis"
Un larghissimo sorriso si dipinse sulle appena visibili labbra rosse e carnose, facendo rimpicciolire gli occhi.
"E tu chi saresti?"
"Io sono Harry, mi hai chiesto tu di vederci"
"Beh in realtà non riesco a vedere molto con quello sciarpone"
Il liscio lo invitò ad entrare e finalmente poté scorgere meglio i lineamenti del suo viso.
Il suo corpo invece era slanciato e muscoloso.
Louis pensò che fosse sensuale e che avrebbe tanto voluto scoprire i piccoli segni del tempo e i tatuaggi che supponesse nascondere.
Non poteva non ammettere che lo attraeva, beh almeno ora sapeva che Harry era differente dall'anziano che si era immaginato.
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Sweet like vanilla
ספרות חובביםVi siete mai chiesti cosa si prova ad essere morbosamente ossessionati dal corpo di qualcuno? ... Anime divenute una pura violazione della grande creazione divina. Un'infestazione della tortuosa vita di una rumorosa città, lingue di fuoco ardenti c...