VI

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Harry si svegliò con le guance ancora rigate dal pianto, perciò decise di farsi una doccia.
Salí le scale, fino a giungere nella camera.
Si spogliò lentamente dei vestiti bagnati e poi li appallottolò abbandonandoli per terra.
Entrò sotto la doccia, azionando la manopola dell'acqua calda e imprecando quando un getto di acqua congelata investí il suo petto impregnato di inchiostro.

Passò le grandi mani per i fianchi sensuali, passando al collo, ai capezzoli e infilarle tra le cosce.

Quando era stata l'ultima volta che qualcuno lo aveva toccato in quel modo desiderandolo sul serio?

Lasciò che il sapone scivolasse tra i suoi ricci, massaggiandoli con cautela.

Una volta uscito dalla doccia si diresse ancora privo di vestiti verso lo stipite della porta, allungando le mani verso l'oggetto di acciaio che ci aveva collocato per allenarsi.
Con i capelli grondanti lo afferrò con forza, alzando tutto il peso del suo corpo, facendo contrarre i forti muscoli delle braccia e gemendo di conseguenza per lo sforzo.
Socchiuse gli occhi e spalancò la bocca alla ricerca di ossigeno, mentre il sangue fluiva velocemente nelle sue vene.

Ansimò ancora una volta prima di lasciarsi cadere a peso morto per terra.

Urlò di frustrazione, abbandonandosi alle sudice lenzuola del suo letto.
Si era sentito terribilmente preso in giro, ed ora era così triste.

Improvvisamente il campanello della porta suonò, fermato i suoi pensieri.
Raccolse l'accappatoio e si condusse all'entrata.

Aprí la porta ritrovandosi davanti Louis con un grosso cartone in mano.

"Che cazzo vuoi"

"Sono venuto per scusarmi"

"Cos'è quello?" Disse il riccio, indicando il cartone.

"Uhm, c'è una torta dentro, l'ho fatta io"

Il riccio afferrò l'oggetto, sbattendo successivamente la porta in faccia all'altro.

"Fanculo"

Lo posò sul tavolo, cercando di non rovinarla, rimuomendo il cartone.

La torta era da principiante, tutta sbavata e con degli infantili disegnini di ciliegie fatti con la glassa.
La cosa più divertente però era la scritta storta al centro.

Scusami Harry xx

Eppure ora il riccio stava sorridendo come una ragazzina alla sua prima cotta.

Però la rabbia non era passata, infuocava in lui come un incendio indomabile.
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Erano passate settimane dal loro ultimo incontro.
Harry e Louis non si erano più parlati.
Il riccio si era stancato della situazione e voleva farla finita con quella cazzata, era passato così poco tempo, eppure il blu degli occhi di quel ragazzo lo aveva fatto uscire di testa.
Perciò quella domenica mattina uscì di casa e bussò alla porta del liscio, il quale aprí con un dolce sorriso sul volto.
Il riccio azzerò la distanza che c'era tra di loro, colpendo violentemente il volto di Louis con la grande mano ricoperta di anelli.
Lo spinse per le spalle, facendolo cadere rovinosamente a terra.
Harry si staccò solo un momento per guardarlo negli occhi.

"Ascoltami Louis, questo bel faccino che hai, questi capelli, queste labbra così rosse...sono solo mie lo sai?
Non potrai mai più essere toccato da una persona che non sia io e non potrai prendermi in giro"

La sua mano scivolò lentamente a stringere il membro, facendolo gemere in modo acuto.
Sfiorò l'orecchio del liscio con la bocca.

"Sei mio, solo mio, dolce come vaniglia"

Leccò una porzione del collo, emettendo un verso di soddisfazione.

Con sorpresa Louis prese per le spalle Harry, facendolo voltare e cadere sul divano, per poi salire a cavalcioni sul suo corpo.

La sua espressione si fece confusa.

"Louis cosa stai facend-"

"Shh" il liscio lo zittí e prese a baciarlo con desiderio, facendo scontrare le loro lingue mentre i denti cozzavano.

Insinuò la mano tra i ricci scompigliati e leccò la rimanenza delle lacrime salate che aveva versato durante la sua dichiarazione.

"Sarò tuo Harry, ma ricorda che ciò che non ti uccide lascerà una cicatrice.
Sono ciò che desideri e questo è l'unico modo per rendermi reale"

"Non mi conosci neanche"

"Io lo voglio"

Il riccio si sporse sui gomiti per baciarlo nuovamente.

Prese il palmo della mano dell'altro e lo portò alla bocca per baciarlo.
Le sue iridi si ruppero mentre esaminava i suoi movimenti.

"Mio"

"Sei un coglione"

Il liscio iclinò le anche e si avvicinò ad Harry per far combaciare le loro mani ed incatenare le dita.

Il più basso fece le fusa come un gattino, provocando i brividi al collo dell'altro che istintivamente portò una mano a stringere il membro, cercando un po' di frizione tra i loro bacini.

Sweet like vanillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora