13. Tazza di Caffé

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POV JIMIN

Dire che ero sconcertato era poco.
Seokjin e Jungkook non ci avevano mai raccontato nulla di tutto ciò, della loro vita precedente e di come fossero arrivati a noi. 
Vedere Seokjin piangere mi aveva scombussolato, non credo di averlo mai visto piangere e riuscivo a sentire il suo dolore all'altezza del petto, quasi come se ne volessi assorbire un po', per farlo sentire meglio. 
Però io avevo bisogno di risposte, proprio per quel motivo avevo cercato di farlo rilassare, parlando nella sua testa, dicendo che noi non li avremmo giudicati per nulla al mondo e che se non se la sentiva di parlare andava bene così. Rimasi abbastanza sorpreso quando delle immagini, i ricordi di Seokjin, iniziarono a passarmi davanti agli occhi e con loro i rumori e le voci che li accompagnavano. 
Vidi pochi stralci di ciò che li aveva ridotti in quel modo: una porta di legno consumata, Jungkook disteso per terra con delle flebo che gli iniettavano nel corpo una sostanza rosso-dorata, gabbie con tante creature, poi delle voci, una figura alta che parlava con qualcuno. Fu proprio in quel frangente che lo vidi: il mio professore, Choi Soobin, uno degli stregoni più potenti di tutta la Corea...
In un primo momento rimasi spiazzato, cosa ci faceva lui con Junsung? Era stato suo complice per tutto questo tempo? Ma soprattutto, era davvero lui? oppure stavo avendo una svista. Mi serviva una conferma. 

Le immagini sparirono davanti ai miei occhi così com'erano apparse e quando Seokjin riuscì di nuovo a parlare ebbi la certezza che quello che avevo visto era proprio il mio professore.

In quel preciso momento la mia testa era in viaggio, completamente andata... avevamo una pista, un posto in cui andare e una persona con cui parlare, avevamo qualcuno che finalmente poteva darci delle informazioni in più, dirci precisamente chi era Junsung. 

Aspettai che Seokjin si riprendesse, era stretto a Namjoon e quest'ultimo lo teneva fra le sue braccia come se fosse la cosa più preziosa del mondo, gli stringeva la mano e gli aveva fatto poggiare la testa sulla sua spalla, facendolo sfogare e accarezzandogli lentamente i capelli, in un tentativo per farlo rilassare. 
Io li guardavo, ma era come se non fossi li, la mia testa era tutta presa dalle domande che avrei dovuto fare allo stregone, perchè si, ci saremmo andati il giorno stesso e questo i ragazzi lo sapevano bene, perchè non c'era più tempo da perdere, avevo come la sensazione che sarebbe successo qualcosa, qualcosa di molto spiacevole. 

"bene, chi deve venire si alzi e si prepari, perchè più tempo passa e più non sapremo come si muoverà Junsung" fui tirato fuori dai miei pensieri appena la voce di Yoongi giunse alla mie orecchie. Si era alzato dal suo posto e in un sorso finì la sua bottiglia di sangue, lasciando che i suoi occhi diventassero rossi per un attimo e l'interno delle sue labbra di un color quasi porpora.

Mi alzai anche io e aspettai che anche gli altri facessero lo stesso, Namjoon, così come Seokjin si stavano per alzare ma la voce di Hoseok bloccò sia l'uno che l'altro. 
"dove credete di andare tutti e due" disse alzandosi e incrociando le braccia sul petto, guardandoli con un sopracciglio alzato.

Osservai il rosso con aria confusionaria, in che senso dove stavano andando, a prepararsi non era ovvio? Insomma dovevamo andare a parlare con lo stregone supremo di Busan e lui chiedeva dove dovevano andare!?

"ah no, non mi guardate così" disse puntando il dito contro i due interessati e guardando con la coda dell'occhio anche me.
"Seokjin è emotivamente instabile, mentre, Namjoon, stasera c'è la luna piena e fra qualche ora sarà già visibile in cielo, quindi, ripeto la domanda. Dove credete di andare?" finì e li guardò aspettando che i due interessati gli dessero una risposta, ma questi restarono solamente con gli occhi sgranati e una faccia sconvolta. 

"Hoseok ma noi dobbiamo venire, cosa stai dicendo, poi io sto benissimo, cosa cavolo centra il 'emotivamente instabile'" disse Seokjin alzandosi e dirigendosi direttamente di fronte a Hoseok, facendo le virgolette con le mani al 'emotivamente instabile'. Ma appena finì di pronunciare quelle parole dalle sue mani uscirono delle piccoli scariche elettriche che si collegarono fra loro da destra a sinistra, esattamente davanti al viso di Hoseok. 
Quest'ultimo alzò le sopracciglia e con gli occhi indicò il piccolo filo di elettricità che collegava le mani del suo amico di fronte a lui, il tutto con un sorriso divertito. 

BLACK WINGS (YOONMIN)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora