11. Scuse

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POV YOONGI

Se, in quel momento, il mio cuore avesse avuto ancora la capacità di battere, sarebbe uscito fuori dal mio petto per quanto le azioni che erano successe, circa dieci minuti prima, mi avevano scombussolato. 
Stavo per baciare Jimin. Più me lo ripetevo nella mente e più il mio cervello faticava a crederci.
Stavo per baciare le labbra di quello stregone che, senza accorgermene, mi aveva totalmente fottuto il cervello.
Come avevo potuto essere così stupido e non accorgermi di quanto ci tenessi veramente a lui? Come avevo fatto a non notare tutti i suoi tentativi di approccio, scambiandoli per semplice amicizia? Fui proprio stupido. 

Eppure fummo interrotti nel momento in cui le nostra labbra si stavano per incontrare, nel momento in cui avrei potuto, finalmente, sentire la loro morbidezza che avevo potuto sperimentare, poche volte, sulla mia guancia. 

Nonostante questi pensieri che mi gironzolavano per la testa, in quel momento avevo ben altre cose a cui pensare.
Le urla di Jungkook mi riportarono alla realtà, ma, insieme alla sua voce c'è n'era anche un'altra.
Scesi velocemente le scale e subito mi diressi verso l'infermeria, davanti agli occhi mi ritrovai una scena abbastanza bizzarra, e anche divertente, in un certo senso: Jungkook si trovava in mezzo alla stanza, le mani alzate e gli occhi puntati verso la figura che aveva di fronte, ovvero l'angelo. Questo si era nascosto dietro una sedia, o più che altro, aveva una sedia in mano e, con aria minacciosa, stava per buttarla addosso a Jungkook. 
Che cazzo stava succedendo?

"jungkook che cos'è successo?" sentii dire da Jin, che mi aveva raggiunto, da dietro le spalle. 

"hyung non lo so, si è svegliato e ha iniziato ad urlare, non credo sia lucido" ci disse e sempre con le mani alzate, fece un passo verso il ragazzo dai capelli biondi. 
"non vogliamo farti niente, ti ricordi di me? sono il ragazzo che ti ha trovato nel vicolo" disse jungkook e con cautela abbassò le mani lungo il busto, facendo un altro passo avanti e cercando di capire se il ragazzo di fronte a lui fosse cosciente o meno. 

Li osservavo tutti e due, non azzardandomi ad entrare nella stanza, non sapevo come poteva reagire il ragazzo vedendo un'altra persona oltre Jungkook, ma solo quando mi concentrai maggiormente sul viso del ragazzo notai che stava piangendo, e anche da quella distanza riuscivo a sentire il suo battito cardiaco che andava ad una velocità innata, se avesse continuato così gli sarebbe venuto un infarto da un momento all'altro. 
Aveva paura, riuscivo a percepirlo solamente guardandolo e, a quanto pare riuscì a sentirlo anche Jungkook. 
Il suo sguardo si era addolcito e non si trovava più in posizione di difesa. 

Il biondo lo squadrò dalla testa ai piedi, vidi i suoi occhi dardeggiare dall'alto in basso un paio di volte prima che abbassasse la sedia e come un fulmine si buttasse su Jungkook, abbracciandolo e seppellendo il suo viso nel petto del nero. Si stringeva forte a lui e l'unica cosa che pensai fu come quel ragazzo dovesse essere spaventato... non sapeva dove si trovava, non conosceva nemmeno il nome dell'unica persona di cui al momento si fidava e c'erano altre cinque persone che non facevano altro che fissarlo. 

Vidi Jungkook stringerlo tra le braccia e passare una mano nei suoi cappelli, cercando di rassicurarlo. 
"va tutto bene" disse e delicatamente lo fece risedere sul letto.
"ora farò entrare un'altra persona nella stanza, ti aiuterà, va bene?" chiese Jungkook al biondo e quello abbassò solamente la testa guardando di lato, per poi annuire leggermente. 

Vidi gli occhi di Jungkook alzarsi dalla figura del ragazzo solo per posarsi su una persona che si trovava dietro le mie spalle. Mi sentii spostato di lato da una mano e vidi una scia rossa correre all'interno della stanza: Hoseok. 

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POV JUNGKOOK

Certamente non mi aspettavo di venire attaccato in quel modo dal ragazzo a cui avevo salvato la vita. 
Appena i suoi occhi riuscirono a focalizzare le cose che vedeva, si alzò di scatto dal suo letto, iniziando ad urlarmi contro. 
All'iniziò non capii quel suo comportamento, però appena vidi delle lacrime coprire le sue bellissime guance tutto mi sembrò più chiaro: aveva paura. 
Per fortuna ero riuscito a farlo calmare, in un modo o nell'altro, ma comunque avevo paura di come avrebbe potuto reagire alla vista degli altri ragazzi. 

BLACK WINGS (YOONMIN)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora