Amon unì le mani e inizio a sfregarsele velocemente, era una serata gelida, un'aria fredda come il ghiaccio si insinuava nella stanza da i contorni di una finestra di color bianco, dall'altro lato c'era un camino dove un paio di legni combattevano l'inutile battaglia della sopravvivenza contro un fuoco che li ammantava completamente e rumorosamente dando degli scoppietti continui, Amon impreco pensando come mai lo scrittoio fosse a fianco della finestra e non nel camino ma quel pensiero lo caccio immediatamente, aveva del lavoro da fare, sullo scrittoio erano impilate una serie di documenti in cui c'era scritto più o meno la stessa cosa ovvero che il tal dei tali era morto e il nuovo erede doveva presentarsi nella capitale per giurare fedeltà e ottenere il titolo che gli spetta per via dinastica, grazie a dio pensò Amon erano già tutti scritti dai suoi collaboratori per cui l'unico atto che mancava fare era firmarlo, aggiungere il sigillo della cancelleria e infine chiuderlo con il sigillo imperiale. Un lavoro ripetitivo e stancante, per cui mentre firmava i documenti la sua mente vago, iniziò a pensare a quella sera dove l'eroe o per meglio dire l'eroe caduto, come stabilito per editto imperiale e stabilito dall'alto sacerdote del culto del dio luminescente, aveva attaccato il castello e ucciso la maggior parte degli invitati, una versione che non aveva convinto ne lui ne la maggior parte dei nobili o almeno quelli ancora fedele a Aeral, ma comunque fu grato che quella sera non fosse presente al banchetto visto che si trovava come rappresentante della corona al concilio ecumenico che si svolgeva nella gran cattedrale in cui erano presenti i sacerdoti più importanti a discutere facendo teologiche, si ricordò di essersi annoiato a morte anche perché da dieci anni, da quando gli venne affidata la carica di cancelliere, andava a quel concilio e niente di nuovo era mai stato detto, parlavano sempre del dio della notte che pur sconfitto dall'araldo della luminescenza si annidava ancora nelle tenebre del mondo, discorsi sciocchi si ripeté, non era credente e infatti pensava che Aeral fosse solamente un uomo che aveva condotto una guerra contro un mostro e non un'epica battaglia tra bene e male, ma questo era prima che l'eroe fosse dichiarato decaduto e servo del male, ricordò di quando fu richiamato velocemente al castello da parte dell'imperatore e mentre faceva il tragitto vide soprattutto nella zona nobiliare molte case che andavano a fuoco, gente morta carbonizzata nelle strade e colombe bianche che tentavano di spegnere l'incendio ma la cosa che più lo disgusto fu la scena della sala principale del castello inondata dal sangue e dal fetore di morte e fluidi corporei mentre la guardia imperiale portava via i cadaveri e i servi cercavano di ripulire quel banchetto di carni, mentre rifletteva su queste cose la porta della sua stanza sbatte violentemente, all'inizio pensò al vento ma immediatamente vide un uomo grasso che indossava una tunica nera, ricordò che era un suo collaboratore riservato al ricevere missive, che ansimava sull'uscio mentre prendeva fiato, al che Amon disse "Che succede?" con fare interrogativo pensando che niente di buono fosse all'orizzonte, l'uomo lo guardò negli occhi e senza dire niente si avvicinò e disse "Eccellenza, abbiamo brutte notizie da dei nostri informatori, la famiglia Fryor ha alzato i vessilli di guerra insieme alla famiglia Gyort e stanno iniziando ad ammassare truppe, secondo loro è certo che vogliano marcire sulla capitale per liberare l'eroe, invece dalla famiglia Jyrny pensiamo secondo fonti certe che il consiglio granducale di reggenza voglia proclamare re il figlio di cinque anni dell'ormai morto granduca per proclamare l'indipendenza dall'impero per farlo stanno, senza alzare i vessilli, stanno ammassando truppe mercenarie" a quelle parole Amon impallidì, si alzò di scatto e immediatamente disse "Va e riunisci il concilio imperiale e informa sua maestà", il ragazzo annuii e corse via, appena fu andato via Amon si lasciò cadere sulla sedia e con una mano lancio via i documenti che erano impilati sullo scrittoio contemporaneamente diede un pugno così forte al tavolo che la mano iniziò a sanguinare, nel mentre urlando in modo adirato "Per dieci anni abbiamo mantenuto la pace e ora dopo tutto quello che abbiamo passato stiamo per ripiombare in un'altra maledetta guerra" dopo aver detto quelle parole scese il silenzio e bisbigliando disse "Che dio ci aiuti tutti". Dopo mezz'ora Amon uscì e si diresse nella sala del consiglio che si trova appena sopra la sala del trono, arrivato alla gigantesca porta in argento entrò, la stanza era formata da un camino situato dall'altro lato della porta, le pareti erano ricoperte da arazzi rappresentanti le famiglie di chi sedeva nel concilio, al centro c'era un'enorme tavolo in legno di quercia che occupava tutta la stanza, al tavolo vide seduti lord Henry tys guardiano del conio, lord Richard Yor guardiano dell'esercito e neo comandante della guardia imperiale, lord Egdard Lei guardiano delle spie, Aeral VI alto sacerdote del culto del dio luminescente e infine dall'altra parte del tavolo vicino al camino e a fianco a una sedia riccamente ornata si stagliava sua maestà l'imperatore attento a osservare il fuoco, Amon prese il suo posto nel capo opposto del tavolo e disse "Miei signori, sono giunte cattive notizie dal reame, pensò che tutti abbiate saputo per cui maestà, cosa facciamo?", Clovis senza distogliere lo sguardo dal fuoco catturato da esso disse "Semplice, i traditori vanno annientati, per cui dobbiamo richiamare i nostri alfieri fedeli e schiacciare questa feccia ribelle", Amon rispose con tono spaventato "Maestà ma chi? L'unica grande famiglia che ci ha dato appoggio è la famiglia Truy, non abbiamo i numeri per combattere le altri grandi famiglie", Rispose con tono pacato lord Henry "Se le truppe non sono sufficienti basta solamente assoldare dei mercenari, maestà un ordine e mi metterò subito all'opera", si unì lord Egdard "E comunque sicuramente nei territori dei Fryor, Gyort e Jyrny alcune loro lord vassalli rimaranno fedeli alla corona per cui se a sua maestà compiace mi metterò subito all'opera anche io" concluse lord Richard dicendo con tono possente "Maestà, concedimi di guidare le tue armate e prima di sera ti porterò la testa dei traditori su una picca", Amon mentre ascoltava quelle parole pensò quanto fossero folli, stavano per andare a combattere contro persone che fino a qualche momento prima erano alleate e amiche, anzi dieci anni fa tutti combattevano per la stessa parte e adesso pensavano a picche e guerre fratricide, per cui dopo che gli altri ebbero finito di parlare Amon disse "Perché rischiare una guerra che porterà morte e distruzione in tutto il reame, perché riportare l'intero continente nel fuoco dopo che appena dieci dall'ultimo grande guerra, eravamo tutti amici ai tempi per cui maestà concedimi di fare da messo, andrò da loro e li farò ragionare, potremmo trovare un accordo, forse stabilendo di fare un processo all'eroe", appena dette quelle parole l'imperatore si giro immediatamente e tiro un pugno sul tavolo tanto forte da farlo tremare e disse urlando "Lui non è più un'eroe, è solo un eretico traditore e non intendo piegare il capo a quella feccia che pensa di andare contro le mie decisioni, per questo annienterò le loro famiglie e raderò al suolo i loro castello, ma prima intendo giustiziare il falso eroe in pubblica piazza", Amon a quelle parole l'ira non lo fece ragionare e urlo "Giustiziare? Ma così non solo precluderai ogni possibilità di pace ma aizzerai mezzo popolo che ancora pensa che Aeral sia stato effettivamente un eroe", Clovis lo guardò glacialmente negli occhi e disse "Se lo faranno saranno sterminati anche loro", Amon come se fosse stato lasciato senza fiato strozzamente disse"Sei un folle Clovis, distruggerai tutto quello che abbiamo creato", sua maestà rispose con un pugno sul tavolo e urlando "Ricordati a che stai parlando cancelliere se non vuoi anche te finire su una picca" e disse rivolendosi agli altri membri del concilio "Approvo ogni singola proposta, mettevi all'opera, entro una settimana voglio che mi riferiate i risultati", appenò detto questo se ne andò dalla stanza, tutti risposero alzandosi e dicendo "vostra maestà", capendo che la riunione era finita se ne andarono senza alzare uno sguardo su Amon. Amon rimase da solo in quella stanza, uscì e si diresse verso la stanza la quale brevemente era stata quella dell'eroe prima del banchetto, entrò e disse con voce triste "Amico mio, non posso neanche venire a vederti, tutto quello che hai creato sta cadendo a pezzi," nel mentre guardo per terra e notò che un asse del pavimento era leggermente rialzato, accucciandosi a terra con un singolo forte strattone la alzò, scopri un ripiano vuoto con all'interno qualcosa con un panno che lo ricopriva, lo prese, si alzò e lo srotolo, quello che trovo fu una lama bianca come il latte che alla vista sembrava avere mille e più anni, Amon capi immediatamente cosa fosse, era la spada dell'eroe, quel ritrovamento dipano la nebbia nel suo cervello, se prima della colpevolezza dell'eroe era scettico, ora sapeva che era innocente anche perché prima di una battaglia una persona non avrebbe nascosto un'arma così potente e conosciuta se non voleva nascondere là proprio identità, e ben presto collego anche il comportamento così belligerante e sbrigativo del sovrano, anche che per qualche giorno il lord comandante della guardia imperiale e alcuni suoi uomini sono andati per una missione misteriosa e soprattutto che la quantità di alcol al banchetto secondo i resocontò del guardiano del conio erano tre volte superiori rispetto allo standard usato normalmente ai banchetti, "Non sei mai stato tu" disse piangendo mentre abbracciava la lama, pensò anche che non poteva andare a salvare l'eroe nessuno se non l'imperatore poteva andare a trovarlo ed era controllato ventiquattro su ventiquattro per cui doveva raggiungere il prima possibile le forze ancora fedeli all'eroe per avvertirle dei piani di Clovis e accelerare la marcia sulla capitale, pensato questo uscì dalla stanza e si avviò alle stalle.
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Le cronache del continente dimenticato
AventuraQuesta è la storia di un eroe che dopo aver vinto colui che incarnava il male sulla terra, ma perso anche tutto quello che aveva di caro, si ritirò ma ciò che nessuno sapeva è che un male ancora più antico e profondo stava per ritornare.