Cap.13 Insonni nella notte

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"Mentre Rodopi si trovava sul fiume, intenta a fare il bucato, lasciò le scarpette d'oro sulla riva ad asciugarsi al sole.

Improvvisamente, un falco piombò su una di esse e la portò via con sé; volò fino a Menphis, dove la lasciò cadere proprio all'interno dei giardini del Faraone. Confuso e stupito, il giovane Sovrano, interpretò l'evento come un segno di Horus e decise di cercare la fanciulla a cui potessero appartenere.

Decretò che tutte le giovani del Regno avrebbero dovuto presentarsi a palazzo per provarla e che avrebbe sposato quella che fosse riuscita a calzarla..."

Yugi sospirò e si buttò sullo scomodo letto, con il libricino appoggiato sullo stomaco; era distrutto.

Ogni parte del suo corpo era dolorante ed aveva il viso e le spalle bruciati dal sole.

Quando venne stato portato via dal campo da Bakura in persona, a fine giornata, gli schiavi l'avevano guardato con odio, pensando che ricevesse un trattamento di favore per poter dormire dentro il palazzo o, forse, che fosse l'amante del padrone; sicuramente non avevano idea che fosse stato rapito o, semplicemente, non gli importava.

Era stato fortunato a scampare alle molestie di alcuni di loro, grazie all'intervento di quel "gigante buono" nel pomeriggio, ma doveva stare in guardia.

"Chissà cosa diavolo ci sta facendo costruire; forse qualche sorta di macchina da guerra o cose così" pensò, preoccupato; ma, la sua mente stanca, non poteva seguire un filo logico in quel momento.

Strinse forte il libricino al petto e, poi, vi posò un bacio, chiudendo occhi; poteva quasi avvertire il profumo di Atem su di esso e, per un attimo, si sentì meno solo.

________

Era stata una giornata estenuante; dopo il disastro nella Sala del Trono, Atem aveva rifiutato di vedere i nobili di corte e, sicuramente, era stata percepita da questi come una grande offesa.

Ma, non sentiva di poterlo fare; il rapimento di Yugi ancora gli faceva sentire un pesante fardello nel petto e, in più, avevano osato mettere in dubbio la sua fiducia in Mahad, l'unico a sostenerlo veramente sin da quando era salito al trono.

In più, sapeva che quell'arrogante di suo zio, riusciva sempre a volgere le situazioni a proprio favore; non aveva mai sopportato il nipote, così come non andava d'accordo con suo padre e nel profondo, Atem, temeva che potesse far rivoltare i consiglieri di corte contro di lui.

Si strofinò gli occhi stanchi con le dita, non si sentiva così abbattuto da anni; non sarebbe riuscito a riposarsi e lo sapeva bene.

Lentamente, si alzò dal letto ed uscì dalla stanza, percorrendo i lunghi corridoi del palazzo, così diversi da quelli a cui, ormai, si stava abituando nelle ultime settimane.

Sentendo dei passi alle sue spalle, per un attimo si allarmò; ma, voltandosi e vedendo un volto familiare, sorrise calorosamente.

"Buonasera, Mana; non riesci a dormire?"

"Ciao Atem...non potrei, neanche se ci provassi" rise lei, quasi forzatamente; l'altro sapeva che il loro stato d'animo era lo stesso, in quel momento.

Eppure, doveva cercare di rassicurarla; doveva farlo per Yugi e anche perché, ormai, lui stesso aveva iniziato a considerarla come fosse la sorellina che non aveva mai avuto.

Parlami di un amore impossibile (Atem x Yugi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora