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...In un giorno qualunque
tutto andrà a posto...Questa notte non ho chiuso occhio, continuavo a rigirami nel letto, l'immagine di quel ragazzo cosi arrogante e sicuro di se non mi ha abbandonata nemmeno un istante, mi sono chiesta mille volte cosa ci facesse li e come sia possibile che io non l'abbia mai incontrato prima . È la prima volta da ormai un mese che resto sveglia per pensieri diversi dai soliti che ormai vivono in me e non mi lasciano respirare.
La sveglia interrompe i miei pensieri, un'altra fredda giornata sta iniziando e con essa dicembre, mi alzo ma il mio corpo mi prega di tornare al caldo sotto il mio piumone, guardo fuori, il sole sta per sorgere, mi piace l'alba ma credo che il tramonto sia la cosa più bella in assoluto, il tramonto è l'immagine delle cose che finiscono ma sono lo stesso stupende. L'acqua scorre sul mio viso, sul mio corpo, bagna ogni parte di me. Con la spugna sfrego il mio corpo, forte, come sempre, come a voler togliere da me quello strato di paura e insicurezza, la mia pelle candita diventa man mano rossa segno dell'acqua sempre più bollente, resterei qui in questa nuvola di calore all'infinito, ma il tempo scorre e sono già le 8, devo sbrigarmi oppure farò tardi anche oggi.
La mia scuola è diversa dalle altre, questa è considerata da tutti una grande famiglia, siamo pochi e i professori sempre gli stessi, è il mio quarto anno qui e quasi mi sembra impossibile che sia passato tutto questo tempo. Ho scelto il liceo scientifico senza un perché ma ho capito poi dopo che non era la scuola ideale per me, mi aprirà molte porte, ma al momento sono bloccata, non so cosa voglio, non so dove andrò e non so cosa la vita mi riserverà, ho sempre pensato che la vita non è un film, e quindi cosa vuoi che mi succeda, ma poi è cambiato tutto, sono successe cose che nessuno immaginerebbe per la propria vita, ed eccomi qui. I miei genitori sono già usciti, mi tocca prendere il bus, salgo e come sempre l'ultimo posto è il mio e inevitabilmente i miei pensieri tornano al ragazzo della moto, mi chiedo cosa faccia nella vita, se è felice e se tutto vada secondo i suoi piani.
All'entrata di scuola è tutto come sempre, le solite facce di ogni mattina, ragazzi che ripassano per un interrogazione, coppie che si baciano, chi fuma, chi corre perché in ritardo. La mia scuola profuma di pulito, un profumo strano che ormai mi è tanto familiare. Entro in classe, tutti sono già seduti, sento i loro sguardi su di me, ma cosa vogliono? Non mi piace essere fissata, sentirmi sotto analisi, vorrei essere invisibile, vorrei vivere la mia vita come voglio con la certezza che nessuno possa vedermi. Le lezioni iniziano ma la mia mente è assente, i miei voti sono calati molto, non sono mai stata una cima a scuola, ma me la sono sempre cavata, ma quest'anno ho altri pensieri, altre preoccupazioni che mi distraggono.
Le sei ore passano lentamente, sono rimasta seduta al mio posto per tutto il tempo, non esco mai per l'intervallo, non parlo mai con nessuno, ma mi va bene cosi, sono una persona riservata e poche sono le persone che sono riuscite ad andare oltre la mia corazza. La campanella finalmente inizia a suonare, e un sorriso liberatorio si fa spazio sui volti di tutti. Percorro il vialetto, è sempre cosi bello e curato, oggi non è affatto una brutta giornata, fa meno freddo del solito e alcuni raggi di sole illuminano le strade.
Ma poi all'improvviso sembra che il cielo si sia oscurato, davanti a me vedo l'unica persona che non avrei mai voluto vedere, o almeno speravo di non incontrare mai più, da quel 23 novembre, è li davanti a me, il suo cappello rosso lo riconoscerei tra mille, prego che non mi veda, ma lui alza lo sguardo, ora i suoi occhi sono nei miei, quegli occhi che ho tanto amato, mi ricordavano il cioccolato e perdermici dentro non era affatto difficile.
Provo dolore, dolore per quella ragazzina che ha commesso come unico errore quello di innamorarsi di una persona con il marcio dentro. I ricordi affollano la mia mente, le mie lacrime, le sue grida, le mie suppliche, il suo menefreghismo. Non riesco a respirare, inizio a sentire le gambe tremare, non posso lasciarmi andare, non qui, non davanti a tutti.
Sorride e quel sorriso mi ammazza lentamente, strafottente, fiero, fiero di avermi rovinato la vita, di aver aggiunto un'altra vittima alla sua lista, fiero di avermi strappato ogni briciola di felicità, mi squadra attentamente, sento i suoi occhi bruciare su di me, mi sento nuda, sbagliata, il petto brucia come se il mio cuore stesse lottando contro di lui, fa una smorfia, un ultimo sorriso e se ne va.
Sento il cuore freddo, svuotato, la mia testa pulsa, vorrebbe esplodere, i miei piedi si muovono da soli, vanno in strada, sul bus e infine arrivano a casa, non ce nessuno, ma le mie intenzioni mi sono ben chiare. Salgo le scale, corro, arrivo nella mia stanza, guardo il mio riflesso, una ragazza stanca ,trascurata, mi odio! mi faccio schifo!. Mi avvicino allo specchio, ora vedo solo i miei occhi, basta! sorridi forza! Mi ripeto, ma le parole mi muoiono in gola. Sono inutile, come ho potuto farmi ingannare da lui? Come ho potuto permettergli di sporcarmi l'anima cosi, avrei potuto fare di più, forse potevo impedirgli di uccidermi in quel modo, non vedo più la ragazza che ero, non c'è più la spensieratezza nei miei occhi, non vedo più alcuna ombra di felicità.
Appoggio la testa al muro dietro di me, le mani trovano i miei capelli, tirano, forte, scendono sulle guance, graffiano. Forza! Mi ripeto. Tu sei forte! Ma niente non mi sembrano nemmeno parole dette da me, la vista è offuscata, i ricordi mi tormentano, spinte, grida, dolore e ancora dolore, basta! sono stanca!
Apro il tiretto, ed eccola è sempre li, pronta ad ascoltarmi, a raccogliere il mio dolore e portarlo via insieme a un rivolo di sangue, non devo farlo, non posso continuare cosi, parole inutili, la lametta scorre sulla mia pelle già segnata, le cicatrici sono gonfie, fresche, ma non importa. Sento la pelle lacerarsi sotto il mio tocco bisognoso, ma non mi basta, non mi basta mai. Ho il suo volto davanti, mi sembra di impazzire. Premo più a fondo, eccola la mia droga, eccola la mia forza, le prime goccioline di sangue affiorano in superfice, ancora, ne ho bisogno ancora, uno, due, tre, il mio braccio inizia a riempirsi come una tela, ma io non sono un pittore e questa non è la mia arte, è solo la mia rabbia, il mio dolore.
Non riesco più a controllarmi, le mani si muovono da sole in tutte le direzioni, sto bene, me lo merito continuo a ripetermi, i momenti di quella sera mi passano davanti, tutti, in ordine, senza tralasciare nessun dettaglio, pugnalate di dolore colpiscono il mio cuore, le piastrelle di marmo bianche si macchiano di sangue, la loro bellezza ora è macchiata come la mia anima, scivolo a terra, il freddo della vasca da bagno contro la mia schiena mi riporta per un istante alla realtà, ma non dura molto, i miei occhi non riescono a restare aperti, la debolezza inizia a impossessarsi di me. Sto morendo? Forse si ,e forse sono cosi egoista, cosi masochista da esserne felice, non sono preoccupata, affatto, so che in qualsiasi posto andrò starò meglio di come sto ora, sarò finalmente libera dai miei tormenti.
Di colpo sento un rumore, la porta del bagno si spalanca e un grido arriva alle mie orecchie, ma è lontano, ovattato, mi costringo ad aprire gli occhi, un ultima volta, sono loro, i miei genitori, la mamma si poggia al muro, sconvolta, disperata, le sue mani le coprono il volto, non vuole guardarmi, e io non voglio vedere la sua delusione, sta tremando, continua a chiedersi perché, non ce un perché mamma, il mondo è troppo cattivo e l'uomo troppo fragile, e io sono tanto fragile. Mi dispiace mamma, ora tu devi essere forte, due braccia mi sollevano, il profumo del dopobarba mi inonda le narici, è il mio papà, i suoi occhi sono lucidi, no papà, tu non piangi mai, e poi il buio mi avvolge.
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Parlami d'amore
RomansaEra lì davanti a me.. bella da togliere il fiato..una bellezza disarmante..una bellezza a cui non ero abituato..se ne stava li ferma ...il vento le soffiava sul volto..le scompigliava i capelli, le ricopriva il corpo di brividi..cosa ci faceva una b...