<<Will! Will!>> la dolce voce di Lou, la mia Lou, mi chiamava preoccupata. Mi rizzai sull'attenti e la strinsi tra le mie braccia. Non avrei voluto lasciarla mai più, ma lei mi scansò. <<Dove sei stato? Cos'è successo? Perché sei corso via? Come...>>. <<Ehi, ehi, calma. Non sai quanto sia felice di vederti>> senza accorgermene iniziai a piangere, contagiando anche mia sorella. <<Ti voglio bene, Lou>>. <<Anche io, non scordarlo mai>> ma non era lei a parlare, una voce maschile mi accarezzò le orecchie. Un brivido mi bloccò, ma stavolta era piacevole. Come se quel ragazzo mi stesse abbracciando in quel momento. Conoscevo bene quelle esili braccia, mi facevano sentire a casa. Avrei voluto corrergli incontro, abbracciarlo e sfiorare le sue fredde labbra. Nico, vengo a prenderti. <<Scusa, devo andare>> diedi una pacca sulla spalla di Lou e corsi via. Il cuore accelerava i suoi battiti, in contemporanea ai passi che scandivano interminabili attimi. Improvvisamente mi sentii investito da uno strano liquido scuro. In pochi secondi il fluido mi rivestì completamente. Senza accorgermene iniziai a tremare senza controllo. Una voce fredda e tremante mi sussurrò <<Vattene... Va via...>>. Di nuovo svenni. Qualsiasi cosa o chiunque fosse stato capace di farmi questo, non voleva che sapessi.
Un'ultima volta mi risvegliai nella mia stanza. Per non pensare agli ultimi eventi, decisi di voler passare del tempo con mia sorella. Ma quel mio sorriso colmo di gioia si spense appena entrai nella sua camera. Quella mattina non mi venne a svegliare, come di consueto, ma pensai che il motivo fosse semplicemente il fatto che mi fossi alzato prima di lei. Purtroppo mi sbagliavo. Tra le coperte intinte di rosso si stagliava un gracile corpicino. I lunghi capelli che ancora riflettevano i raggi del Sole. Gli occhi avevano perso colore. Nonostante cercassi di non accorgermene, sapevo bene cosa avessi davanti. Mi sedetti sul letto, senza curarmi del sangue ancora fresco che inondava le lenzuola. Presi tra le braccia quella magra figura e le accarezzai con dolcezza i lisci capelli. Perché proprio lei? Perché tutte le persone che amo se ne vanno? <<Lou, ti prego, non lasciarmi così>> un misto di rabbia e tristezza si espanse in tutto il corpo. La baciai sulla fronte, asciugando le gocce di sangue sul suo viso con la manica della mia camicia. Era fredda. La stella che per anni aveva illuminato le mie giornate si era spenta in silenzio. <<So I'm thankful for my sister, even thug sometimes we fight. When life wasn't easy, she's the reason I survived. I know she'd never leave me and I hate to see her cry. So I wrote this verse to tell her that I'm always by her side. I wrote this verse to tell her that the world's not perfect, but it's not that bad. If we've got each other, and it's all we have. I will be your brother and I'll hold your hand. You should know I'll be there for you>> quei versi mi uscirono dalle labbra come se fossero sempre stati pronti appositamente per quel momento. Continuai a cantare, anche quando mio zio spalancò la porta. I capelli brizzolati risplendevano alla luce del Sole. Gli occhi si spensero non appena mi videro. Lo ignorai, per me in quel momento contava solo lei. La abbandonai alla morte, sicuro che avrebbe trovato un posto nei Campi Elisi. <<Perché siete qui?>> dissi all'uomo che si ergeva di fronte a me. <<Ero venuto per svegliare la ragazza, ma suppongo che ogni mio tentativo sarà vano>> rispose lui, guardandomi malinconico. Gli piaceva chiamarmi figliolo, mi disse che gli ricordavo il figlio che non ebbe mai. Per lui ero ancora il bambino che dava i nomi ai fiori del giardino. Possibile che non capisse cosa stessi passando? D'altronde anche lui aveva perso persone care. Sua moglie morì soffocata, si suppose per suicidio. Il bambino che aspettava se ne andò con lei.
Tornai nella mia camera, incapace di fare nulla se non chiudere gli occhi e sperare di non riaprirli più. Stavo per farlo. Stavo per impugnare l'elsa della mia spada e rendere materiale l'immenso dolore che ormai da troppo tempo mi impediva di vivere. Ma non lo feci, qualcosa... qualcuno me lo impedì appena in tempo. L'unico debole raggio di Sole per il quale valeva la pena resistere.

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Il Diamante Nero
HorrorUn horror inquietante più che spaventoso, con colpi di scena, Solangelo a volontà e tante scene citte. Cosa si può chiedere di più? (modestia tantissima) Bocciuolo raggiante tremante impaurito