Da quando sono tornato a casa non ho mai mangiato qualcosa che non sia stato cucinato da te. C'era e c'è così tanta attenzione in queste piccole cose. È difficile chiederti di riposare e di lasciar me ai fornelli e per quanto io possa insistere tu mostri un sorriso, questo mi porta alla sconfitta. Anche se ti trascini i piedi fino alla cucina concentri l'attenzione che ti è rimasta fra pentole e mestoli ed è davvero buffo ancora adesso, ad anni di distanza, vederti alle prese con qualche ricetta.
In mia assenza, nonostante sia certo che ti sia dedicato al cibo confezionato di tanto in tanto, hai fatto straordinari progressi ed ora non importa quale sfida ti venga posta, sei sempre in grado di superarla e questo non si applica solo alle tue, permettimi, opere culinarie, ma a tutto.
Mentre prendo un boccone di riso al curry che Eijiro ha gentilmente preparato penso a quanto tu ti debba esser sforzato in questo lungo anno per venirmi in contro. Deglutisco a vuoto prima di assaggiare. È buono, ma come immaginavo non ha quel gusto particolare dei tuoi piatti, perché non c'è il tuo tocco speciale e, soprattutto, non sei con me questa sera.
Denki mi osserva pensieroso, quando mi ha visto intento ad aiutare Kirishima a preparare la cena ha strabuzzato gli occhi incredulo. Già, sono uscito dal mio nascondiglio oggi e non mi potevo aspettare una reazione diversa. Sono passati mesi dall'ultima volta in cui ci siamo visti di persona e allora ero ancora in ospedale tra controlli e riabilitazione, trovarmi qua sarà stato come vedere un fantasma. E lo sono stato davvero, rifletto mandando giù dell'acqua, non mi sono fatto vivo se non per pochi sporadici messaggi e chiamate e sono certo che, prima di chiedere a me, domandassero a te come io stessi, se stessi facendo progressi, se stessi bene.
Fisso il bicchiere con un po' di sconforto, vorrei assaporare di nuovo il gusto della birra scadente che ci concedevamo una volta, solo per i pochi giorni liberi che riuscivamo ad aver in comune.
<Ho saputo che avete avuto un gran da fare nell'ultimo periodo> tiro fuori un argomento per iniziare a conversare e vorrei poter parlar d'altro, perché in passato non avrei dovuto far su informazioni da giornali e TV, una volta sarei stato io il diretto interessato e avrei potuto svagarmi andando su discussioni più frivole. Quel tempo è passato, me ne dovrò fare una ragione.
<Oh sì, sono stanchissimoooo> si lamenta Kaminari lasciandosi ciondolare fino alla spalla di Kirishima.
<Se non facessi gli straordinari lo saresti meno> commenta l'altro senza riuscire a nascondere uno sguardo tenero nel rimproverare il compagno.
<Da quando l'Unione è stata distrutta la Yakuza e altre associazioni criminali hanno preso il sopravvento e non si parla più di attentati, rapine o cose del genere, ma piuttosto di corruzione, omicidi senza alcun indizio riguardo al colpevole e contrabbando di qualsiasi tipo di merce. Pare strano da dire, ma mi mancano i vecchi cattivi, erano più semplici, meno sofisticati> mi informa sempre Kirishima e non posso fare a meno di cogliere la stanchezza, la tua stessa, nei suoi gesti. Il modo di tenere le spalle rilassate, le occhiaie non marcate, ma neanche invisibili, il buon umore ostentato fino all'ultimo.
Io vi sarei potuto essere d'aiuto, avrei potuto fare molto, molto di più per voi. Eppure non credo di star provando più rimorso per questo di quanto non ne provi per te. Siamo sempre stati noi a vegliare su questa città, ad esserci sempre ed ora qualcosa in quel perfetto meccanismo di difesa si è rotto o inceppato.
Mi hai detto spesso che uno dei miei peggiori difetti è essere ostinatamente altruista e che dovevo smetterla di mettermi in situazioni pericolose per questo, ma cosa è successo quando ho ceduto all'egoismo, quando ho rivolto lo sguardo all'interno e ho cercato di aiutare me stesso? Non era un compito che spettava a me, almeno non del tutto.
<Tutte le agenzie sono coinvolte, nessuna esclusa, stiamo cercando di arrivare all'origine,ormai non ha più senso fermare i pesci piccoli. Ci sono voci su alcuni infiltrati, le riunioni si sono fatte più sporadiche e veniamo convocati solo noi che siamo stati indagati a dovere. Assurdo, no?> continua portando un braccio attorno alle spalle di Denki, il quale sbadiglia e annuisce come a voler dire la sua con quel semplice gesto che dice tutto e niente. Esatto, c'è confusione nell'aria ed i due ragazzi che ho davanti lo sanno bene.
<Sono diventati più diffidenti, immagino che vogliano prendere le dovute precauzioni> dico posando il bicchiere e osservando il piatto ormai vuoto che ho davanti.
Sapevo già queste cose o almeno le avevo ipotizzate a partire dalla tua immatura riservatezza. Pian piano ti sei preso i tuoi spazi in questi mesi e prima che potessi anche solo pensare di bussare alla tua porta hai posto un muro fra me ed il tuo ufficio. Passavo ore a chiedermi quali e quanti noiosi rapporti stessi leggendo e se fosse il caso di entrare in punta di piedi per farti alzare gli occhi per anche solo due secondi da quella pila di fogli che tenevi sulla scrivania. Ma stazionavo vicino all'entrata e non oltrepassavo mai il confine, sentivo di non poter riuscire nell'impresa perché tu mi avevi fatto intendere di non doverla tentare.
Non credo che sia stato volontario, non inizialmente, eppure mi hai allontanato da quel mondo che ci aveva avvicinato e legato nel corso degli anni. Non sono più con te ad esplorarlo e la colpa non è mia, né tua, forse è di entrambi; perché abbiamo paura di ciò che ci attende e non sappiamo, non vogliamo scoprire, se e cosa ci sarà tolto una volta preso il rischio di proseguire lungo il sentiero che ci ha portato a perderci e ritrovarci più volte di quante mi dispiaccia ammettere. Mi sono voltato alla ricerca di una comoda uscita e ho rinunciato a cercare il tuo sguardo.
Quel che è stato il nostro paese delle meraviglie mi ha portato via da te, non sei pronto a concedergli una seconda possibilità e ti capisco, farei allo stesso modo al tuo posto. Come io ti trattengo con ogni forza rimasta in corpo, tu fai lo stesso per tenermi al sicuro poiché non ti preoccupi più dei miei sentimenti.
Credi che non possano mutare, che il mio cuore sia imprigionato fra le tue dita ed io ti prego di essere cauto, ma anche avventato, e di non permettere che fugga. Trattienimi, fammi provare ancora e ancora il desiderio di voler cadere al tuo fianco e permettimi di provare così tanto sconforto solo per te.
Il ticchettio dell'orologio mi riporta coi piedi per terra. Non devo stare a rimuginare troppo adesso, domani magari avrò più tempo per farlo.
Si fa tardi, le conversazioni stanno giungendo alla loro fine, iniziano le chiacchiere sulle cose più futili e devo ammettere che avevo mancanza di questo dolciastro sapore di vita. I giorni che passo con te sono imprevedibili, un misto di pensieri, di amari ricordi, piccanti baci a fior di pelle ed occhiate agrodolci che mi fanno sprofondare in me stesso. E ci facciamo più piccoli nei nostri spazi, proviamo a venirci incontro, ma non ammetteremo mai che qualcosa si sta incrinando e che siamo ancora in tempo per rimediare. I difetti ci spaventano, ma è proprio per questi che ci amiamo.
Mi sono ritrovato fuori dalla bolla che mi ero costruito questa mattina e sono tornato a tormentarmi, scusami se non mi concedo un'attimo di pausa, tu sei migliore di me nello sviare i ripensamenti e non sono riuscito a migliorare sotto questo aspetto.
La tavola è stata sparecchiata, la cucina messa a posto, Kirishima mi ha detto che posso restare per la notte e sto ancora pensando se accettare o meno la sua gentile offerta quando una testa bionda spunta dalla portafinestra della cucina.
<Io vado a dormire, mi dispiace non prender parte al vostro tentativo di congelarvi qui fuori> Kaminari si stringe nelle spalle e assottiglia gli occhi nel cercare di capire come possiamo star tranquilli sul balcone con il freddo che fa. Eijiro si sporge verso di lui e gli dice di correre a riposare, che lo raggiungerà tra non molto, che si deve mettere qualcosa di più pesante addosso. Denki sbuffa, lo zittisce con un bacio fugace e rientra in casa.
A questo punto mi stringo nella tua giacca, voglio trovare un po' del tuo calore in essa, anche un piccolo rimasuglio mi basterebbe e nell'accorgermi del tuo lieve profumo rimasto addosso mi rilasso posando i gomiti sulla ringhiera.
<Vuoi?> mi giro verso Kirishima e noto una piccola confezione aperta fra le sue dita. Mi sta porgendo una sigaretta, ma prima che possa accettare ne scorgo la marca e scuoto la testa tirando fuori il tuo pacchetto dalla tasca.
Sono uguali, forse il tuo è solo più consumato.
<Scusa, credo di avergli attaccato io questa brutta abitudine>.
<E lui a me>.
Avviciniamo l'accendino, prendiamo un respiro, assaporiamo il primo tiro e ci prepariamo ad affrontare una di quelle conversazioni che si possono fare solo a tarda sera, quando non si ha più molta voglia di riflettere e le parole si susseguono con più facilità.
<Ha lasciato il biglietto della sua agenzia, davvero di pessimo gusto se si tratta di uno scherzo. Non lo troverò lì, non è così?> guardo distrattamente in avanti chiedendomi fra quale delle tante vie della città ti sia andato a nascondere.
<No, ma è un indizio. Vuol dire che è in missione> soffio fuori il fumo che ho raccolto nei polmoni mentre lo ascolto.
<Lo immaginavo> ho un tono ormai rassegnato, ma qualcosa mi fa irrigidire improvvisamente ed i miei muscoli si tendono mentre affondo le unghie nella giacca.
Mi hai dato del codardo e non ho di certo intenzione di contraddirti, lo sono stato e lo sono ancora, ma tu che propini giudizi a questo modo per poi voltarmi le spalle cosa sei? Ho questa rabbia annidata nel petto che ora sale, poi decresce ed infine decide di permanere.
Avevi ragione a dire che una pausa fosse necessaria, tuttavia fino a poche ore fa ero illuso che ci saremmo ritrovati e che avremmo litigato, ammesso i nostri errori e che saremmo tornati a casa una volta esaurito il fiato in offese e celate richieste. Non ti avrei mostrato riguardo, ma avresti colto i miei desideri con facilità e mi saresti venuto incontro per concedermi un singolo bacio in grado di porre un punto e a capo a questa situazione.
Accontentarsi di questo non sarebbe giusto, è quel che stai cercando di dirmi?
A me andrebbe bene. Ascoltarti, parlarti, sentirti tremare fra le mie braccia e tuttavia non comprendere perché il gelo persista attorno a noi, rivolgere un sorriso alle maschere che ci imponiamo, continuare a vivere....mi basterebbe. E sono ingiusto nel pensare che tu potresti accettare le mie pretese, perché hai fatto il passo indietro che io non ho avuto il coraggio di fare ed ora sei tu a chiedermi di essere paziente e di attendere che le nostre strade giungano ad un nuovo incrocio.
Non resisterò fino ad allora, me lo ripeto più e più volte così che questa convinzione scavi nella mia mente e trovi un posto in cui rintanarsi e maturare. Mi impongo questo male pur di non lasciar affievolire il rancore e la malinconia che provo.
La cenere della sigaretta cade sulla mia mano, non mi ero reso conto di quanto in fretta si stesse consumando. La soffio via e mi appresto ad avvicinare il filtro alle labbra. Mi fermo a pochi millimetri di distanza e fisso Eijiro.
Lui tira un lungo sospiro e chiude gli occhi.
<Fanculo, se l'è cercata> sibila fra i denti e si stacca dalla ringhiera, afferra una delle sedie vicino al piccolo tavolo da esterno e attende che io faccia lo stesso.
<Non ho idea di dove sia> comincia ed una delle domande che ho trattenuto per tutta la serata sfuma senza lasciar traccia.
<Comunque - riprende con più calma - non credo che lui te lo racconterebbe, perciò mi prendo la libertà di dargli del cretino> e da questo momento in poi decido di stare in silenzio.Sei restio ad aprirti persino con me e sono certo che, se Kirishima non fosse stato coinvolto, nessuno avrebbe mai scoperto quali misteriosi avvenimenti accaddero otto anni fa, poco dopo il Giorno delle ceneri.
*Kakurenbo: nascondino
Ho deciso di spezzare questo capitolo poiché troppo lungo e di lasciarvi in attesa (scusate😅).
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Lost on you -Bakudeku (seguito di Even if)
FanficSeguito di "Even if", ff dedicata alla Bakudeku (necessaria la lettura del libro precedente) Katsuki e Izuku si riscoprono persi nel dedalo di un amore contorto e instabile. Vicini e lontani, con un passato sempre pronto a perseguitarli, cercheranno...