Hai sbagliato stanza

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Erano ormai 5 ore che dormivo in aereo, e a interrompere il mio sonno era Kevin che faceva battute di merda a Lydia

<<KEVIN NON FANNO RIDERE>> dissi aprendo gli occhi e con tono nervoso

<<ehi ehi ehi calma, é da ormai 5 ore che parlavamo senza di te, e stavamo bene>>

Io mi misi comoda e ripresi il mio sonno, che durò per un pò

4 ore dopo

<<ehi t/n svegliati! Siamo arrivati>> disse Lydia scuotendomi in modo che io mi svegliassi

<<dai lasciami dormire un'altra pò>>

<<t/n siamo arrivati a Toronto>>

Io girai la testa dalla sua parte e aprii piano piano gli occhi, e mi ritrovai Kevin e Lydia che mi guardavano

<<t/n come cazzo fai a dormire cosí tanto>> disse Kevin

<<la mia unica specialità>> dissi assonnata alzandomi dal sedile

E ci incamminiamo fuori l'aereoporto, per prendere le valigie

Appena prese, e ci ritrovammo una macchina nera che ci aspettava mandata da mio padre

<<l'anno prossimo sarò il migliore amico di tuo padre>> disse Kevin dandomi una spinta con la spalla dirigendosi verso la macchina, seguito da me e Lydia

Dopo 20 minuti

<<arrivati>> disse il signore fermandosi davanti un grande edificio, che sarebbe diventato la mia "scuola" ma piú che scuola sembra un'hotel, mio padre si é dato da fare

Uscimmo e io rimasi stupefatta

<<dai amo entriamo>> mi disse Lydia distraendomi dal mio "guardare l'edificio"

Mi prese per braccio e iniziammo a salire i gradini, mentre Kevin prendeva le nostre valigie

<<si ma io non sono un "porta valigie">> disse urlando, facendo girare Lydia e dire <<sisi zitto>>

Entrammo, e poco dopo anche Kevin, presi la mia valigia dalle sue mani, e mi avvicinai al bancone dove stava una fila lunga quanto l'infinito, cosí mi misi in fila con Lydia e Kevin e aspettai

20 minuti dopo

Dio le mie gambe mi stanno dicendo ciao a stare in piedi ad aspettare, menomale che mancano solo 4 persone e poi arrivo io, beh sono in ansia, a parlare con una signora, si ok sono deficente

A distrarmi fú stata la signora che mi disse con molta gentilezza <<mi dica il suo nome e cognome>>

Io imbarazzatissima dissi << t/n t/c (tuo cognome) >>

Lei mi guardò stupefatta, tipo la mia stessa faccia quando ho visto l'edificio

<<lei é la figlia del preside di questa scuola>> e a quella frase tutti di girarono verso di me, dio che imbarazzo

<<s-si sono io>> dissi ormai rossa

<<allora tenga>> mi diede delle chiavi con scritto "213" e riprese <<suo padre le ha conservate per lei>>

Io feci un sorriso (fintissimo) e mi incamminai verso l'ascensore con la mia valigia, entrai eee... Panico perché non sapevo a che piano stava la mia stanza

Stavano dei numeri sopra i numeri, ok che casino

1= 1- 60

2= 61 - 120

•𝐅𝐢𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨• Aidan GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora