mostro.

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rimasi con il fiato sospeso, non poteva succedere ancora.

Mi diressi in camera mia correndo con gli occhi di tutti i presenti addosso, compreso il suo.

Nick's pov:

La guardai correre via, non sapevo cosa era successo, ma non era quello che avevo in mente, almeno non era progettato...

Camminai a passo svelto verso Cameron, la mascella serrata, era teso, odiavo la mia sorellastra ma non mi perdonerei mai se andasse a finire come l'avevo deciso io.

È sempre stato cosí, pure con Allison, quando i nostri genitori non c'erano, ero io a badare la situazione.

Lo vidi con una birra in mano a parlare con Allison, quest'ultima era imbarazzata, perché?

Gli andai vicino e gli sussurrai <<vai da T/n in camera>>
Lei annuii e si alzò dalla sedia e se ne andò lasciando me e Cameron da soli in cucina.

<<cosa gli hai detto?>> chiesi con tono deciso.

Corrugò le sopracciglia come se non capisse <<eh?>>

<<cosa. gli. hai. detto.>>

Lui fece finta di aver capito e si toccò la fronte <<ahh, adesso ti importa?>> ghignò

Scossi la testa, non mi importava, ma che lui mi avesse disobbedito, non mi piaceva affatto.

<<no! rispondimi e basta>> persi la pazienza e mi avvicinai di piú a lui.

<<Gli ho semplicemente detto di non stare con lui>>

Aggrottai le sopracciglia, non poteva dirglielo in modo diverso? Doveva perforza avvicinarsi?

<<potevi risparmiarti di avvicinarti>>

Aggrottò le sopracciglia e fece un mezzo sorriso diabolico <<sei geloso?>>

Scoppiai in una risata isterica e scossi la testa <<è la mia sorellastra, ed è piccola ma ciò non vuol dire che io le voglio bene, semplicemente l'unico che può fargli del male, sono io>>

Rise.

Cosa straminchia si rideva?

<<amico, dovresti rivedere le tue priorità>> si avvicinò e mi diede dei colpetti sulla spalla, si avvicinò al mio orecchio <<non essere possessivo>>

Si allontanò con un ghigno stampato sul viso lasciandomi da solo in cucina a fissare il vuoto, guardavo un punto fisso del mobile riflettendo sulle ultime sue parole

Non essere possessivo

Sarei possessivo? No. Non posso esserlo.

Mi guardai attorno e decisi di andare in camera sua, ho fatto uno sbaglio, e devo farglielo sapere, non mi pento di tutto ciò che gli ho fatto in questi anni, dolore, rabbia, tristezza... Se solo lei sapesse cosa si cela nella sua storia, potrei essere capito da qualcuno...

Camminai a passo deciso verso la sua camera, potevo sentire i suoi piagnucolii da un miglio.

Flashback

Nostra madre stava sgridando T/n per una cosa che in realtà avevo causato io, aveva solo 5 anni, non poteva capire cosa io stavo tramando in realtà, a soli 9 anni volevo la mia rivincita, l'unico modo era lei.

La vidi correre verso il giardino, sapevo dove stava andando a nascondersi, in quella casetta di legno.

La seguii, senza farmi vedere.

•𝐅𝐢𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨• Aidan GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora