✎ᝰ TAEHYUNG
Mi sarei aspettato di tutto, ma non un Jungkook ferito in viso venir a casa mia per il lavoro dato dal preside.
«Oddio stai bene? Andiamo in camera mia» senza lasciargli parlare prendo il suo polso e lo porto verso la mia stanza.
«Siediti, vado a prendere il kit per curare le ferite» stavo per andarmene, ma la sua voce mi ferma.
«Lascia stare, non ho bisogno. Finiamo sto lavoro» parla con la sua solita voce fredda.
«Invece ne hai, quei lividi non hanno un bell'aspetto quindi lasciati curare» dico per poi prendere una piccola scatola dentro il cassetto del comodino.
Lo vedo inspirare profondamente «fai veloce».
Mi siede accanto a lui e inizio a medicare, con un batuffolo di cotone che contiene il mendicante delle ferite, sul suo labbro inferiore e la ferita non aveva per niente un buon aspetto.
Deglutisco quando sento un piccolo gemito di dolore uscire dalla sua bocca «s-scusa» dico solamente.
Continuo senza dire niente, cerco di non pensare a quanto sono morbide e rosee le sue labbra perché non è il momento.
Come tocco finale metto un pizzico di crema che lo farà guarire subito e procedo verso la ferita, che si trovava sotto l'occhio destro, nemmeno questa era lieve.
«Perchè lo stai facendo?» chiede all'improvviso prendendomi alla sprovvista.
«Erano inguardabili e si vedeva che stavi morendo dal dolore» dico solamente mentre medico la sua ferita con delicatezza.
«Non ti dà piacere vedermi nel dolore? Dopo tutto ciò che ti ho fatto?» chiede.
Smetto di fare ciò che stavo facendo e inizio a guardarlo per poi mostrare un sorriso.
«Non tutti sono come te, Jungkook».
Lui inizia a sorridere, non era un sorriso malizioso oppure strafottente, anzi è uno genuino.
«Sei pieno di sorprese, non è così?» dice continuando a guardarmi.
«Mh sì lo sono» dico con un piccolo sorriso sul volto per poi procedere a medicare le ferite.
«Comunque ti aiuto perché alla fine sei una persona e soprattutto non m'importa se sei il figlio del nemico di mio padre perché nessuno merita essere picchiato in questo modo» dico con sincerità mentre metto un cerotto sulla sua fronte.
Lui mi guarda un po' sorpreso «sei troppo innocente per questo mondo» dice per poi accarezarmi la mano, gesto che mi ha preso alquanto alla sprovvista «e troppo buono».
Deglutisco continuando a guardare quei grandi pozzi neri, nonché i suoi occhi, e decido di parlare per rompere la strana tensione creata in stanza.
«Iniziamo con il lavoro» dico per poi prendere il computer che stava sulla scrivania e intanto sento Jungkook ridacchiare.
«Lavoriamo come dei semplici compagni di classe e dimentichiamoci di essere i figli degli uomini che si odiano a vicenda» gli dico.
Lo vedo alzare un sopracciglio «e perché?».
«Perché così sarà più facile lavorare e non finiremo a litigare, non credi?» dico sentendomi accanto a lui con il computer sul letto.
Lo vedo sorridere «hai ragione, mi piaci».
Alzo lo sguardo un po' confuso dalle sue parole «c-come scusa?»
Lui si schiarisce la voce «intendo c-come pensi, mi piace l-la tua idea» dice con un tono abbastanza nervoso che ignoro e accetto la sua spiegazione.
«Dobbiamo approfondire novanta regole» dico sbuffando pesantemente.
«Novanta? Quel vecchio del nostro preside sta completamente male» dice Jungkook con una voce irritata.
"Allora potevi evitare di creare quella stupida sceneggiata di ieri se non volevi finire in questa situazione" penso, non voglio dire questa frase perché sono sicuro che finiremo a litigare inutilmente.
«È fattibile in una settimana se ci continuiamo a trovare ogni giorno e in più avremo un'intera settimana per memorizzare le cose da dire ai professori durante la presentazione» gli suggerisco.
Jungkook inizia pensare per poi fare un 'sì' con la testa, «non è male come idea, iniziamo allora».
Annuisco per poi accendere il computer e aprire l'applicazione della presentazione.
Due ore dopo
Sono passate ben due ore e ora siamo seduti sul letto dopo il lavoro, che riprenderemo domani, piuttosto stancante.
«Fanno male le ferite?» chiedo con un pizzico di preoccupazione nel tono di voce.
Lui mi guarda per poi mostrare un mezzo sorriso «sei la prima persona che mi chiede una cosa del genere».
Sento gli occhi spalancarsi dopo la sua frase «o-oh veramente? S-scusa io-» non finisco la frase perché all'improvviso inizia a parlare sopra di me.
«Comunque non mi fanno molto male il tuo aiuto ha diminuito il dolore» dice per poi prendere dalla tasca una barretta di cioccolato «tieni, è per ringraziarti».
Prendo il cioccolato e gli sorrido mostrando il mio famoso sorriso rettangolare «non c'è bisogno, sono felice che non senti più tanto dolore».
«Come hai fatto a procurarti tutte quelle ferite, ovviamente se hai voglia di parlarne» chiedo cercando di non sembrare maleducato per la domanda.
«Sono finito in una rissa, cosa da tutti giorni» dice sforzando un sorriso sul volto, perché ho la sensazione che sta mentendo?
Perché d'un tratto mi sto preoccupando così tanto per lui?
Devo ritornare in me, è solo un compagno di classe e non provo nulla per uno come lui.
L'ho aiutato perché le ferite erano inguardabili e alla fine dei conti è un umano quindi non è bello vederlo soffrire.
Annuisco solamente senza dire una parola.
«Sai, non sei poi così male» confessa all'improvviso Jungkook lo guardo con lo sguardo sorpreso «però non andrò piano con te, non ho per caso dimenticato lo schiaffo» parla con una voce ironica.
Sorrido mente sentivo il petto tamburellare continuamente, chissà perché sto provando questa sensazione con lui e sinceramente non voglio saperlo.
«G-grazie» dico con le guance arrossate.
«Ora vado, si è fatto tardi» dice alzandosi dal letto e prendendo lo zaino sul pavimento «ci si vede domani alle stessa ora».
Con l'ultimo sguardo esce lasciandomi solo in camera con la testa confusa.
Sembra così strano, non sembra il Jungkook che vedo a scuola è piuttosto diverso.
Un sorriso spontaneamente compare sul mio viso guardando la berretta di cioccolato data da Jungkook.
Cosa mi stai facendo, Jungkook?
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2gether 4ever - Taekook
FanficDove i Kim e Jeon si detestano, ma i loro figli sembrano andare più che d'accordo. «Che ne dici se ti fotto nella camera accanto ai tuoi?». «Fallo, non ho problemi». ⚠Prima di iniziare a leggere: la storia contiene contenuti maturi, tra cui scene se...