𝐭𝐰𝐨

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<<comunque piacere, vinnie,
stanza numero 208>>

sono le 04,00 del mattino e fra un' ora partiamo per le hawaii.
oggi sono abbastanza felice ma anche preoccupata...
sono preoccupata perchè ho paura di non trovare nessun amico, visto che per me è un posto nuovo, e ho paura che anche alle hawaii nessuno mi voglia conoscere per colpa del mio fisico di merda e essendo una persona molto introversa non riesco a fare amicizia subito
mom: "speriamo che tu possa fare amicizia quest' anno, spero tu la faccia visto che resteremo per 2 mesi li"
she: "lo spero anche io..." dico mentre guardo fuori dal finestrino della macchina le strade colme di ragazze in top e pantaloncini che mangiano gelati e schifezze varie.

quanto vorrei essere come loro... fisico perfetto, niente cellulite, vita perfetta.

la macchina si ferma, scendo da essa e mi trovo davanti a un enorme aeroporto.
entro e guardo l' orologio: 05,30
mom: "leila vuoi qualcosa da mangiare?" mi chiede
she: "no, meglio stare a stomaco vuoto prima di prendere l' aereo ancora vomito"
lei mi guarda e sorride mentre prende un pezzo di brioches alla marmellata e inizia a mangiarselo.
alle 06,00 abbiamo l' aereo e non vedo l' ora di arrivare alle hawaii.

09,00. scendo dall' aereo, mi sembra un sogno è tutto così bello!
è pieno di palme e si sente già l'odore del mare.
arriviamo in hotel e sistemiamo le valige
mom: "leila vai a dire in reception che ci servono degli asciugamani e delle lenzuola pulite!" dice alzando la voce
she: "ok vado" le urlo
mi alzo svogliatamente dal letto della mia stanza ed esco dalla camera vedendo prima il numero della stanza
she: "204" dico tra me e me
giro l'angolo per scendere al piano di sotto e mi scontro con un ragazzo.
faccio un passo indietro e poi lo guardo dalla testa ai piedi.
alto, biondo con capelli di media lunghezza, occhi color marrone scuro, lasciava un odore di tabacco e profumo che si intrecciavano insieme e ne usciva infine un onore piacevole, indossa una canotta nera e dei pantaloni della tuta grigio chiaro.

he: "oh, scusa, ti ho spaventata?"
she: "umh, no tranquillo" dico imbarazzata
he: "ma perché sei tutta rossa?"
she: "no niente fa solo tanto caldo"
he: "oh ok... scusa per averti disturbato aha"
"dove stavi andando?"
she: "i-in re-reception"
he: "beh sappi che è dall'altra parte aha"
she: "ah, grazie" dico mettendomi i capelli dietro le orecchie sempre imbarazzata
he: "comunque piacere, vinnie, stanza numero 208"
"e tu?" mi guarda negli occhi
she: "leila, puoi chiamarmi lela aha, stanza 204"
he: "piacere"
lo guardo e gli sorrido
she: "scusa devo proprio andare ora"
he: "beh se vuoi parlare, magari ci possiamo conoscere meglio, mi trovi sempre per le 22:30 sul terrazzo al terzo piano"
she: "beh, allora magari a dopo aha"
mi guarda, mi sorride e continua per la sua strada.
wow... cavolo che bel ragazzo... mai visti così in north carolina.
lo scaccio via dalla testa e arrivo finalmente in reception dove chiedo di portare alla stanza 204 delle lenzuola e degli asciugamani puliti.
facendo il corridoio che porta alla mia camera, dove più avanti c'è quella di vinnie, si sente ancora il suo profumo.
arrivo in stanza e mi tuffo sul letto
mom: "ce ne hai messo di tempo eh"
she: "si, é solo che non trovavo la reception" e le sorrido.
sono le 22:45, samuel e mia mamma dormono.
io continuo ad ascoltare la musica cercando di addormentarmi, ma non riesco a prendere sonno, ho ancora in testa quel ragazzo, vinnie.
così senza fare casino vado in bagno, mi metto un filo di mascara, una maglia a maniche corte lunga e larga abbinate alle mie nike ed esco dalla camera per andare al terzo piano.

confidence | vinnie hackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora