CAPITOLO 13

341 20 9
                                    

Poggiai i palmi sul tavolo e feci per alzarmi, ma Harry mi fermò, poggiando la sua mano sinistra sulla mia destra. Il suo tocco inaspettato mi fece sussultare, tanto che allontanai la mano dalla sua come se mi stessi bruciando. Anche lui ritrasse la mano velocemente, rendendosi conto di avermi appena toccato. Entrambi avevamo un espressione inorridita sul viso. Distolse subito lo sguardo da me, spostandolo sul mio piatto, intatto. Mi allontanai dal tavolo di un passo.
“Finisci almeno di mangiare.” Disse, facendo un leggero cenno del capo verso il mio piatto.
“Non ho fame.” Risposi, senza staccare i miei occhi dai suoi. Mi voltai per uscire dalla cucina e, nel farlo, sentii il rumore di una sedia che striscia sul tavolo e dei passi dietro di me. “Harry, lasciami stare, voglio andarmene.”

“Sto prendendo le chiavi della macchina per portarti a scuola bambolina.” Rispose, sventolandomi il mazzo di chiavi davanti al naso, facendomi sentire una stupida. Diventai rossa per l’imbarazzo.

“Oh…”

Il viaggio in macchina fu lento e silenzioso: un silenzio che mi mise a disagio.

Harry tenne tutto il tempo le mani sul volante, tamburellando l’indice sul rivestiment in pelle, mentre io, dalla parte del passeggero, mantenni la fronte poggiata sul finestrino, guardado la strada al mio fianco scorrere.

Stare con lui era un insieme di emozioni strane che mi confondevano a tal punto da farmi dolere la testa. Non mi piaceva sentirmi in quel modo tanto… strano. Odiavo quella sensazione.

Dovevo stargli lontana a tutti i costi.

“Puoi staccarti dal finestrino? Ho lavato poco tempo fa la macchina e non vorrei la sporcassi.” Disse Harry, rompendo il silenzio.

Sospirai, e mi allontanai dal vetro senza dire una parola, anche se sentivo la rabbia salire dentro di me come in una pentola a pressione in cui l’acqua piano piano sale di temperatura, fino a che non butta fuori tutto il fumo eccessivo.

“Tra quanto arriviamo?” Chiesi, sussurrando. Stare di fianco a lui mi stancava emotivamente e di conseguenza, fisicamente.

Non ricevendo risposta, ribadii la domanda, al che Harry sbuffò clamorosamente, mandandomi un occhiata paralizzante.

“Non lo so tra quanto arriviamo, okay? Sta’ zitta e basta.”

Rimasi ammutolita. Perché mi trattava così male? Non avevo fatto niente, perché meritassi quel comportamento.

Fino a che non fummo davanti alla scuola non volò una parola. L’unico rumore che sentii proveniva dalla radio che Harry aveva acceso.

Fermò la macchina davanti al grande cancello e, senza spegnere il motore, aspettò che uscissi dall’auto, per partire subito con una sgommata, alzando una marea di polvere che mi offuscò la vista per un paio di secondi. Indossavo ancora la sua maglietta e avevo i miei vestiti in mano. Era una giornata particolarmente ventosa. Sentii freddo alle braccia e un brivido percorse tutto il mio corpo, facendomi comparire sugli arti la pelle d’oca.

Sbuffai, mentre mi diressi verso i dormitoi. Mi girava la testa e avevo bisogno di un po’ di riposo.

Entrai in stanza e, fortunatamente, Kristen non c’era. Non avrei sopportato di vedere anche lei. Gettai ciò che avevo in mano sul pavimento e mi buttai sul letto a pancia in giu, addormentandomi quasi immediatamente.

Quando mi svegliai Kristen era in piedi, ai piedi del mio letto, e mi osservava.

“Che vuoi?”

“Stai bene? Ieri sera ti ho cercata, ma dovevi essertene andata dopo la nostra discussione…” Chiese, avvicinandosi a me.

“Gran scoperta!”

“Taylor, avanti, non ero in me. Ero ubriaca. Sai benissimo che in altre condizioni non avrei mai fatto nulla di simile.” Si sedette sul letto di fianco a me, e mi prese la mano, portandomela sull sue gambe.

“Stew, hai esagerato. Non mi interessa se non capivi niente. Mi hai messa in imbarazzo e non posso tollerarlo questo.” Risposi, allontanando la mano dalle sue.

“Cosa c’è tra te e Harry?”

“Che?” Mi misi a ridere. Il solo pensiero che lei credesse ci fosse qualcosa tra me e quell’idiota mi divertiva. Aveva un gran senso dell’umorismo.

“Dai, Tay. Lo sai che intendo.”

“Beh, mi dispiace contraddirti, ma non ho assolutamente idea di cosa tu stia dicendo.”

“Sto dicendo che, se di Harry non ti importasse niente, non ti avrebbe dato così fastidio che sapesse che sei vergine –e detto fra noi, alla nostra età è più che normale.” Rispose Kristen, alzando un sopracciglio.

“Mi ha dato fastidio perché lui è uno stronzo e tu gli hai fornito su un piatto d’argento un nuovo modo per darmi punzecchiarmi e offendermi, come fa sempre.”

Mi alzai in piedi e andai in bagno a sciacquarmi la faccia.

“Senti, Taylor, mi dispiace davvero tanto per quello che è successo ieri sera. Ho bevuto senza controllo e ho sbagliato. Non voglio litigare con te. Sei la mia migliore amica (per non dire l’unica amica che ho) e non voglio perderti.”  Kristen era rimasta seduta sul mio letto.

Uscii dal bagno e andai a mettermi in ginocchio davanti a lei.

“Stew… Non mi stai perdendo, okay?” Dissi dolcemente. “Sono ancora qui. Mi ha solo dato fastidio il tuo comportamento di ieri sera. E, forse, ciò che mi ha dato più fastidio, è stato anche il tuo essere così fuori controllo. Ti saresti potuta fare male, capisci? Ero molto preoccupata per te.”

“Hai ragione. Sono stata una stupida. Scusami, davvero. Non immagini quanto mi faccia star male sapere che tu ti sia preoccupata così tanto per me, mentre io non ho fatto altro che metterti in imbarazzo. Perdonami.”

Sorrisi alla mia amica.

“Ma certo.”

All’udire le mie parole il suo viso si illuminò e sorridendo, si buttò a dosso a me di slancio, facendomi perdere l’equilibrio e finendo entrambe sdraiate sul pavimento.

“In ogni caso, alla fine, sei stata tu a farti male.” Disse, ma poi scoppiò a ridere di nuovo, e io non potei fare a meno di unirmi a lei.

Adoravo vederla così felice, e adoravo ancora di più sapere che io contribuivo a renderla così.

__________________________________________________________________________________________________________________

Beh, finalmente, sono riuscita a pubblicare questo capitolo, dopo.. quanto? due mesi di assenza? 

In ogni caso ecco qua. 

Si, si, lo so. E' cortissimo. Fa schifo. E' pieno di errori. Non ha neanche un gran senso. 

Però io lo pubblico, giusto per perdere lettori ahaha...

Vabeh.. spero che nessuno si sia suicidato a causa d sto coso... 

YOU DESTROYED ME {Haylor Italian FF}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora