CAPITOLO 4: Finalmente il primo incontro

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Ero appena entrato nel giardino di quella villa, mentre camminavo rimanevo affascinato dalle belle piante e sculture che si trovavano nel vialetto del giardino.

Dopo aver camminato in mezzo a fiori e alberi arrivai a una finestra che si trovava alla mia altezza e senza farmi vedere mi affaccia per guardare cosa c'era dentro, ma non vidi nulla, solo un raggio di sole che illuminava quella stanza.

Appena vidi che non c'era nessuno pensai due cose: o era uscita oppure mia nonna mi aveva preso in giro, avevo dato più retta alla prima opzione quindi tornai indietro da mia nonna e gli raccontai tutto, e dopo tornammo a casa e nella strada del ritorno vidi quella bambina che faceva una passeggiata di fianco a un laghetto che si trovava li, ormai non potevo dire a mia nonna di accostare quindi decisi di fare finta di nulla e di fare andare mia nonna avanti.

Arrivati a casa erano tutti già seduti a tavola che mangiavano e così ci unimmo pure noi, subito dopo andammo tutti a letto perché avevamo tutti un gran sonno.

Il mattino seguente decisi di provare a tornare a casa di quella bambina ma mia nonna aveva mal di testa e non se la sentiva di accompagnarmi li,il nonno e mezzo cieco, e poi io non volevo che i miei scoprissero che mi ero innamorato di una allora decisi di prende tutto l'occorrente e di andare da solo.

Uscì si casa che erano esattamente le 9:45 del mattino, avevo visto l'orario per calcolare quanta strada c'era da fare fino a casa sua, e mi incamminai.

Mentre camminavo ero esattamente davanti il laghetto dove l'avevo vista la scorsa volta quindi decisi di andare a controllare la prima di andare a casa sua, quindi entrai nel parco.

Dopo aver camminato un bel po finalmente la vidi, era lì seduta su una panchina a leggere un libro di Harry Potter, più mi avvicinavo a lei e più il mio cuore batteva forte, non riuscivo a controllare l ansia incomincia a  sudare e ormai decisi di tornare indietro ma inciampai su un sasso, caddi e feci rumore e anche se mi rialzai il più velocemente possibile già lei mi aveva visto e mi aveva fermato.

Lei era davanti a me, era bellissima con un sorriso stupendo, mi prese la mano e mi disse ^Ti sei fatto male ?^ Non sapevo che dire dalla bocca mi uscì solo un NO, che detto come lo avevo detto io in quel momento non sembrava nemmeno un NO.

Tornammo indietro e ci sedemmo tutti e due sulla panchina e incominciammo a parlare.

Alice: non ci siamo ancora presentati come ti chiami ?

Marco: M-mi chiamo M-marco

Alice: che bel nome, piacere io sono Alice

E continuammo a parlare fino a che non passarono 2 ore, e si sentì un uomo che urlava il nome di Alice in mezzo agli alberi.

Io non sapevo chi era, quindi glielo chiesi e lei tutta ansiosa mi rispose

^È mio padre,mi dispiace devo andare, ciao...^ e se ne andò via correndo.

Non mi aveva dato il tempo di dirgli ciao e chiedergli se ci potevamo rivedere che lei già se ne era andata via.

Presi la mia roba arrivai a casa felicissimo e dopo cena rimasi in sala con i miei genitori.

Domani ho deciso che tornerò da lei...

SOTTO IL CIELO STELLATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora