Capitolo 7: è tutta colpa mia...

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Il giorno dopo ero emozionato per l'appuntamento di oggi, ormai mancavano solo 2 giorni quindi dovevo conquistarla oggi per forza.

Non volevo presentarmi con i miei vestiti normali quindi andai con i miei nel negozio più bello di abiti da uomo che c'era, e restammo li quasi tutto il mattino perché volevo essere vestito decentemente quindi ero deciso dei vestiti da prendere.

Usciti dal negozio mancavano ancora 4 ore all'appuntamento quindi dovevo pensare solo ai capelli e al resto.

Finito di prepararmi mangia, e dopo mangiato feci gli ultimi ritocchi. Ormai mancava poco e avevo il terrore che lei non veniva, questa volta dovevo vederla e non potevo sbagliare pure questa volta, e ormai lei sapeva già che l'amavo perché gliel'avevo detto nella lettera che gli lasciai fuori casa, ormai non potevo più tornare indietro.

Ormai era arrivata l'ora non portai niente con me solo le chiavi di casa e uscii di corsa perché volevo arrivare alle 15 precise, ma arrivai in anticipo e già alle 14:49 ero già la.

Lei ancora non era arrivata ma come biasimarla, mancavano ancora 10 minuti e si sa che le donne si fanno attendere,quindi mi sedetti nella panchina dove ci eravamo conosciuti e incomincia a guardare le papere nel lago.

Ormai erano le 15 e di lei ancora niente tracce, non capivo se stava arrivando o voleva farmi attendere ma così mi stava facendo aspettare un po troppo, non gli avevo scritto proprio un posto preciso dove vederci quindi incomincia a pensare che era dentro la piccola foresta che c'era li di fianco oppure mi stava cercando da un altra parte quindi mi alzai e andai a cercarla. Guardai da tutte le parti, nella foresta, all'entrata nel vialetto dietro il lago,ma niente  lei non c'era, quindi ritornai alla panchina.

Erano le 15:20 ma io non potevo arrendermi quindi volevo rimanere li ancora un po.

Ormai si stavano facendo le 16 e alle 16:30 dovevo andare con i miei a una festa che i loro amici avevano allestito prima della nostra partenza, mi alzai dalla panchina e sentii dei passi che si avvicinavano dietro di me, credevo che poteva essere alice, ma erano troppo pesanti e non capivo di chi potevano essere.

Appena mi gira vedevo solo un ombra ma poi appena quell'ombra passo sotto un lampione, vidi che non era alice, ma suo padre.

Ero in panico non sapevo che fare,sapevo che era venuto per dirmi qualcosa di brutto, non sapevo che fare e non potevo di sicuro scappare davanti a lui, così gli facevo capire che ero un fifone, così partii con una grande spinta verso di lui, a un certo punto eravamo uno davanti all'altro.

Avevo l'ansia non sapevo che dire, volevo solo che quel momento passasse.

A un certo punto lui con una foce forte e profonda mi disse 《Ho trovato la tua lettera fuori dalla porta, non gliel'ho data ad Alice perché non mi sembrava il caso.
Ti dico solo una cosa, devi lasciarla stare, gli devi stare all'alarga, non voglio più sentire che voi due siete stati insieme e non ti voglio più, anzi mai più vedere con lei, altrimenti...saranno guai...》.

Dopo avermi detto questo se ne andò con un passo pesante e io rimasi li, seduto per terra a guardare la luna.

CIAO A TUTTI, SPERO CHE IL LIBRO VI SIA PIACIUTO E SIAMO ARRIVATI GIÁ AL CAPITOLO 7.
DOMANI PUBBLICHERÒ IL CAPITOLO 8 CHE SARÁ PURE L'ULTIMO QUINDI NON PERDETEVELO...MA TRANQUILLI FARÒ MOLTI ALTRI LIBRI...CIAOO

SOTTO IL CIELO STELLATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora