Capitolo 5: forse è il vero amore...

133 10 0
                                    

Il giorno seguente decisi ti tornare a casa sua solo che non sapevo che fare, da come se ne andata la scorsa notte credevo che non voleva più vedermi, ma io dovevo vederla, ne ero convinto questo era il mio vero amore.

Partii subito da casa per andare da lei sta volta c'era qualcuno a casa sua perché si vedevano dalle finestre dei signori passare, allora mi avvicinai al campanello e chiesero chi ero io dissi di chiamarmi marco e che conoscevo la loro figlia e loro mi hanno messo giù il citofono e non mi hanno aperto, non capivo questo comportamento strano da parte dei suoi genitori così ritentai a citofonare ma niente nessuno apriva, così  corsi subito sul retro presi dei sassi bianchi dal terreno cercai si capire qual'era la camera della bambina e appena la vidi gli incomincia a lanciare dei sassi alla finestra per farla affacciate, dopo tanti tentativi si affacciò:

Alice: 《 Marco?...ma che ci fai qui?》

Marco: 《sono venuto perché voglio fare una passeggiata con te》

Alice: 《mi dispiace non posso...》

mi disse alice senza dare spiegazioni, poi chiuse la finestra e se ne andò, continuavo a non capire il motivo per qui facevano così, quindi gira da quelle parti e chiesi informazioni su quella famiglia a delle persone che passavano di là, ma nessuno mi parlo di loro, tranne una signora che mi riuscì a dire il cognome di quelle persone si chiamava "LA FAMIGLIA ROSSI".

Dopo aver saputo il cognome corsi a casa aprii la porta di colpo entrai di corsa e chiese velocemente a mia nonna 《parlami della famiglia ROSSI》.

Lei mi guardo male e dopo un attimo di silenzio incominciò a parlare:

La famiglia rossi è una famiglia molto snob, sono i più ricchi della città e hanno una figlia, il padre è il sindaco della città e hanno una villa stupenda. Devi sapere che loro sono molto iperprotettivi con la loro figlia quindi non la fanno uscire con nessun tipo di ragazzo o ragazza a meno che non sia stato scelto dai genitori...》. Dopo quella frase bloccai la nonna e andai in camera e incominciai a pianificare un piano per uscire con lei di nascosto ma non mi veniva in mente niente. Arrivò la sera e dopo aver pensato molto riuscii a pensare a un piano per vederla e lo misi in atto proprio quella sera. Aspettai che tutti si addormentarono e uscii subito di casa facendo il più piano possibile, corsi verso la casa e misi in atto il mio piano. Il mio piano era facile da spiegare ma difficile da mettere in atto, dovevo entrare in casa sua e convincerla a uscire con me. Arrivai sotto la sua finestra e mi guardai in torno per vedere se c'era qualcosa per entrare in casa dalla finestra, a un certo punto vidi un capanno degli attrezzi entrai e la luce non andava quindi usai la torcia del telefono per darmi strada, scavai fra gli attrezzi e scatoloni e trovai una scala la presi, la misi sotto la sua finestra e incominciai a salire. Mentre salivo mi ero accorto che lei era seduta alla scrivania a leggere e la finestra era aperta quindi mi sbrigati a salire prima che la chiudeva, arrivato su entrai, inciampai nel contorno della finestra e caddi feci un tonfo e Alice si spavento prese la lampada in mano e si avvicinò piano piano a me io alzai il viso e lei capi subito chi ero, mi fece rialzare vide che mi graffiai la gamba quindi corse a prendere la cassetta del pronto soccorso io rimasi invece in camera a guardare le foto, i libri e i dipinti che aveva in camera,10 minuti dopo lei torno e mentre mi fasciava la gamba incominciammo a parlare:

Alice:《come mai sei qui, cosa sei venuto a fare?》

Marco:《sono venuto a chiederti delle spiegazioni...》

Alice: 《su che cosa ?》

Marco: 《beh...perché i tuoi non vogliono aprirmi il portone e non vogliono che ci vediamo》

Alice: 《beh devi sapere che i miei sono molto protettivi e non mi fanno uscire con nessun ragazzo ammeno che non si scelto o approvato da loro》

Marco:《ah...quindi non possiamo più vederci?》

Alice: 《per ora no, ma prima o poi potremmo》

Dopo questa frase ci fu un attimo di silenzio poi cambiammo subito discorso. Dopo un po che avevamo parlato sentimmo dei passi allora Alice apri un po la porta e vide che era suo padre che stava venendo in camera e nel frattempo c'ero io con la gamba fasciata che sanguinava, non sapevamo che fare eravamo tutti e due in panico... 

SOTTO IL CIELO STELLATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora