Capitolo 5

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Jimin pov.

"Ahh finalmente! Non ce la facevo più a stare in quel letto, con le coperte fino al mento mentre fuori c'è un tempo così splendido" Dopo aver scoperto che finalmente ero guarito, avevamo deciso di farci una passeggiata al parco e io avevo un sorriso stampato in faccia da inizio giornata, mentre mi aggrappavo al braccio di Jungkook.

"E io sono finalmente contento di uscire con il mio ragazzo, e non più da solo. Era davvero umiliante.." mise un tenero broncio e poi sorrise, girandosi per strizzarmi una guancia con due dita.

"Già, e indovina di cosa ho voglia proprio in questo momento?" lui mi guardò perplesso, mentre io sorridendo indicavo con un cenno del capo il chioschetto dei gelati, a pochi metri da noi.

"Scommetto che dovrò andartelo a prendere io, non è vero Chimmie?" disse rassegnato, ormai mi conosceva troppo bene. Anuii e gli stampai un bacio sulla guancia, prima che lui si allontanasse verso il chioschetto.

Mi guardai intorno, era proprio una splendida giornata. Sollevai lo sguardo e notai piacevolmente che il cielo era completamente azzurro, senza nemmeno una nuvola. Riabbassai lo sguardo mentre la brezza estiva mi scompigliava i capelli e mi misi ad osservare i bambini, che felici si rincorrevano, salivano sullo scivolo, si dondolavano sull'altalena. E per l'ennesima volta mi ritornò in mente l'argomento "figli". Quanto avrei voluto averne uno con Jungkook, un nanetto che scorrazza per casa..

Il sorriso mi si spense mentre mi ripetevo che eravamo ancora troppo giovani, e il nostro amore non facilitava certamente le cose, un amore omosessuale.. Un amore blasfemo e disprezzato da gran parte della società, un amore che non dovrebbe esistere...

Abbasso i miei occhi ormai lucidi su un piccolo volpino nero, che aveva preso a scorrazzarmi tra i piedi. Abbaiava amorevolmente mentre la sua codina pelosa sballottava a destra e a sinistra. Mi passò in mezzo alle gambe, dopodiché si sedette proprio ai miei piedi e guardó fisso in avanti. Non feci in tempo a sollevare lo sguardo, che un ragazzo dalla chioma color delle fiamme era proprio davanti a me.

"Scusa, questo piccoletto qui è il mio cane" disse ridacchiando, con voce profonda. Gli occhiali da sole che avevano l'aria di essere molto costosi, erano appoggiati sopra il suo naso, ma scivolarono leggermente quando si chinò per recuperare il suo volpino e prenderlo tra le sue braccia.

Appena il piccolo cane fu di nuovo tra le braccia del suo padrone, spinse con le zampe anteriori sul suo petto, e a quanto pareva voleva finire proprio tra le mie braccia..

"Beh, sembra che tu gli piaccia. Ha buon gusto Tannie, proprio come il suo papà" con una mano si tolse i suoi occhiali e li agganció al colletto della sua maglia bianca. Sollevò il suo sguardo su di me e io...continuai a guardarlo a mia volta. I bordi delle sue labbra rosee si sollevarono all'insù, piegò la testa di lato e mi squadró da capo a piedi. Io ormai ero arrossito.

Prese tra le sue lunghe dita affusolate la zampetta del volpino, prese fiato e dopodiché con voce infantile disse "Ciao, io sono Yeontan e questo è il mio papà Taehyung" muoveva la zampa del cane, a mo di saluto. Io ancora non avevo aperto bocca, ma la mia attenzione era rivolta esclusivamente a lui. Lui osservando il mio silenzio riprese a parlare come prima "E il tuo nome invece qual è, piccolo angelo?"

Io mi limitai a strabuzzare gli occhi, avendo capito solo adesso che questo era un suo tentativo di flirtare con me.
"J-Jimin, io mi chiamo Jimin" la mia voce uscì flebile, ma lui la captó perfettamente, perché sorrise.

"Beh piacere Jimin, come ha detto Tannie, io sono Taehyung" riprese a parlare con la sua reale voce, ponendo fine a quell'adorabile spettacolino. Ora sapevo il suo nome. Mi avvicinai a lui e iniziai ad accarezzare la testolina della piccola palla di pelo, la sua pelliccia era così morbida, ma mi vidi costretto a smettere quando la sua mano si sovrappose quasi alla mia per accarezzare il cane. Misi le mani lungo i fianchi e abbassai lo sguardo sulle sue scarpe. Lui capì il mio disagio, perché riprese a parlare.

"Beh, sembra che a Tannie tu stia davvero simpatico. Che ne dici se ogni tanto te lo lascio e tu lo porti a fare una passeggiata? Sai, è che con il lavoro sono molto impegnato, faccio fatica a trovare del tempo per lui.." disse ridacchiando. Non feci nemmeno in tempo a rispondere, che la sua mano aveva già infilato qualcosa nella tasca dei miei pantaloncini.

Sì avvicinò al mio orecchio, e sussurrò "Fammi sapere". Spalancai gli occhi e mi portai la mano all'orecchio mentre mi voltavo, ma lui aveva già ripreso a camminare, una mano in tasca e l'altra che reggeva il guinzaglio.

Mi infilai la mano in tasca e ne tirai fuori un bigliettino, che aveva l'aria di essere uno da visita. Me lo rigirai tra le dita, dopodiché lessi cosa c'era scritto: Kim Agency - il meglio per il domani, a cui sottostava un numero di telefono. Alzai lo sguardo e mi affrettai a rimettere in tasca il bigliettino e a sforzare un sorriso, insomma, un tipo aveva appena flirtato con me e io glielo avevo permesso.

Jungkook stava arrivando verso di me con due gelati in mano, sorridente. Arrivato davanti a me mi diede un bacio sulla guancia e mi infilò il gelato in mano.
"Ecco il tuo amato gelato, possiamo andare ora?" disse mentre iniziava a leccare il suo. Io annuii.






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