Dopo ciò che era successo Jungkook uscì da casa di Taehyung. Nonostante i tentativi del rosso di consolarlo, Jungkook preferì camminare e stare un po' da solo. Aveva riflettuto, si rimproverava per ciò che aveva fatto ma non sapeva ancora cosa fare. Era confuso e aspettava solo che la sua coscienza desse un cenno di vita e un consiglio per affrontare l'intera situazione. Aveva i capelli scompigliati, i vestiti spiegazzati e si sentiva parecchio giù di morale.
Era ora di cena ormai e stava tornando a casa, con le cosce e le caviglie che dolevano e un gran peso all'altezza del petto. Appena varcó la soglia del suo appartamento vide Jimin seduto sul divano, che guardava la TV con non troppo interesse. Il suo sguardo andò immediatamente verso la porta e incontrò quello del compagno. I due si scambiarono un timido "Ciao" e poi il silenzio calò. Jungkook andò in bagno, dove si sistemò i capelli, si lavó le mani e poi andò a cambiarsi in camera da letto. Guardò quella macchia all'altezza del cavallo dei suoi pantaloni, che non fece altro che far aumentare il suo senso di colpa. Me ne devo sbarazzare il prima possibile, pensó. Avrebbe rimediato in fretta, ma per ora si limitò a nasconderli nei meandri più bui dell'armadio.
Tornò in soggiorno e, ignorando accuratamente il suo ragazzo, aprí il frigo per vedere se c'era qualcosa da mangiare ma...
"Non c'è nulla, scusa ma non ho cucinato perché non avevo fame e pensavo tu rimanessi a cena fuori..." bisbiglió Jimin, muovendosi nervosamente sul divano.
"Oh, tranquillo. Non ho molta fame, mi mangerò dei biscotti" chiuse il frigo e aprí la dispensa per prenderli. La sua era una bugia, aveva fame eccome, non avendo mangiato nulla da quella mattina. Si sedette sul tavolo e iniziò a sgranocchiare quei biscotti al cioccolato, sentendo lo sguardo di Jimin su di lui.
"Kook, credo che noi dovremmo parlare"
"Scusa ma...non ho molta voglia adesso, sono stanco" cercò di scamparla il corvino.
"Io ti perdono" iniziò Jimin "perché...anche io non ti ho detto una cosa..."
Jungkook si bloccò e volse la sua completa attenzione al compagno.
"Sono andato a casa di un ragazzo, qualche giorno fa. Lui mi ha baciato ed io ho ricambiato, sono stato così stupido e imprudente... Non ho avuto il coraggio di dirtelo ma mi sono reso conto che avevo sbagliato ad arrabbiarmi con te per una cosa che avevo fatto anche io. A meno che tu non..." la voce del biondo si fece incerta mentre inizió a torturarsi le mani. "Jungkook tu...hai fatto qualcosa di più con-"
"No. Diamine no Jimin, non mi sono spinto così in là" si affrettò a dire Jungkook. Era una mezza verità ovviamente, non era andato a letto con Taehyung però erano andati ben oltre il bacio. Si sentiva in un certo senso sollevato da questa cosa, anche se non avrebbe dovuto, ma almeno non era stato l'unico idiota. Avevano sbagliato entrambi ma a questo punto si poteva considerare che erano pari, in un certo senso.Jimin esaló un sospiro di sollievo, realizzando che allora la loro relazione era ancora salvabile.
"Ne sono sollevato Kookie. Mi dispiace per quello che ho fatto e-"
"Anche a me Jiminie, non sai quanto..." disse Jungkook stringendosi il petto con una mano. Si alzò, andò in contro al biondo e lo abbracciò forte per trasmettergli il messaggio. Jimin ricambió l'abbraccio con gli occhi lucidi e si sdraió, portandosi sopra il ragazzo. Iniziarono a coccolarsi dolcemente, si accarezzavano e Jimin lasciava dei baci sulla cute del piccolo mentre questo si trofinava sul suo petto, non volendo rimanere solo un minuto di più. Trattenerono le lacrime, volendo lasciarsi indietro quei giorni difficili che erano finalmente giunti al termine, per ora.Quel lunedì mattina Jungkook fu svegliato dalla sua sveglia sul cellulare. Si affrettò a spegnerla, tastando alla cieca, e si alzò, sentendo dolore alla schiena a causa della seconda notte passata sul divano. Sorrise al ricordo della sera prima e sentí il petto più leggero. Jimin era già andato a lavoro a giudicare dal silenzio che regnava a casa, il corvino invece avrebbe fatto mezza giornata quel giorno, dato che ormai erano le 11:00. Si concentrò sul telefono e due notifiche catturarono la sua attenzione:
Da: Hobi
Ciao Kook, come stai? Ieri te ne sei andato senza salutarmi, e mi sembravi...strano. Sicuro che vada tutto bene? Parlami se hai bisogno, sai che io ci sono sempre per te :)"Ciao Hobi, non preoccuparti, ieri avevo un casino in testa, solo troppi pensieri. Sto bene però, non preoccuparti ok? Scusa se non ci siamo salutati, ci sarà sicuramente un'altra occasione. Ti prometto che se avrò bisogno di parlare ti chiamerò, ti voglio bene." rispose. E poi...l'altro messaggio:
Da: Numero sconosciuto
Ehi Jungkook, sono Taehyung, non so se hai salvato il mio numero. Volevo solo chiederti come stavi dato che ieri te ne sei andato in un momento in cui eri vulnerabile...credo. Richiamami quando puoi ok? Se hai bisogno sai dove trovarmi.Il corvino salvò il numero e rispose con un rapido: "Sto bene", ben deciso a non sentire il rosso per un po di tempo. Si sentí lusingato e dovette ammettere che il suo cuore saltò un battito alla vista del mittente del messaggio. Taehyung si era preoccupato per lui. Sentí un calore all'altezza del petto e uno sfarfallio nello stomaco. "Aahh, andiamo, non è niente Jungkook!" disse tra sé e sé, strofinandosi la mano all'altezza del petto e scompigliandosi i capelli. Si alzò e si promise di non pensare più a niente che non fosse il lavoro per il resto della giornata.
Il sole batteva sulle vetrate dell'ufficio di Taehyung, creando un fascio di luce accecante e decisamente troppo caldo per il rosso, che si affrettò ad accendere il condizionatore appena entrò nella stanza. Il materiale sintetico della sedia del suo ufficio accarezzò il suo fondoschiena quando si sedette davanti alla sua postazione. Vide i fascicoli lasciati dalla segretaria ben sistemati sulla scrivania, li prese in mano e iniziò svogliatamente a sfogliarli. Atti di vari immobili scorrevano sotto il suo sguardo ma non riusciva realmente a concentrarsi. Levò un sospiro rumoroso mentre si lasciò cadere sullo schienale della poltrona e iniziò a riflettere. Se solo pensava a cosa era successo il giorno prima a casa sua con il corvino...
Cavolo, non si era mai trovato in una situazione del genere. Una relazione a tre di cui solo lui era consapevole, con due ragazzi che erano fidanzati tra di loro, così ingenui per capire che si stavano tradendo con la stessa persona. Questa consapevolezza lo faceva eccitare per qualche strano motivo. Aveva una relazione nella sue mani, bastava una parola e puf, un anno di relazione sarebbe andato a puttane. Per non parlare del fatto che i ragazzi avevano scelto lui per fuggire, anche per poco, da una relazione di cui erano chiaramente insoddisfatti. Tutto ciò non faceva altro che ingrandire il suo ego.Un ghigno prese forma sul suo viso mentre prese a strofinarsi il labbro inferiore con l'indice destro. Si alzò dalla poltrona e camminò velocemente verso l'uscita, intenzionato più che mai ad abbandonare lo stabile per recarsi da un'altra parte, non prima però di aver soddisfatto una sua curiosità.
Si recò alla proprietà della coppia e, cercando di essere il più discreto possibile, controlló l'etichetta affianco al pulsante del citofono. Mhh, e quindi Jungkook faceva Jeon di cognome, mentre Jimin Park, sorrise soddisfatto. Avrebbe fatto tesoro di questa informazione. Prese il telefono mentre saliva in macchina e fece partire una chiamata sul numero di un suo amico, un piccolo stronzetto che, straordinariamente, sapeva sempre tutto di tutti e che non sentiva da parecchio tempo.
"Hey Yeonjun, come te la passi? Ho bisogno di un favore. Jeon Jungkook e Park Jimin, 21 e 23 anni, residenti a Seoul. Vorrei sapere dove lavorano, scrivimi appena lo scopri. Grazie amico."
Presto avrebbe fatto a uno dei due amanti una bella sorpresa.Sono tornataaa. Buona festa della donna a tutte❤️🌾
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Maldamore | vminkook
RomansaPark Jimin e Jeon Jungkook stanno insieme da un anno ormai. Tutto sembra andare bene, finché entrambi conoscono una seducente chioma rossa, Kim Taehyung. L'attrazione tra lui e gli amanti é troppa, innegabile e fatale, così i due iniziano a vedersi...