POV Eddie
Finii di leggere la lettera. I brividi mi stavano divorando e in quel momento ero immobile. Si era firmato con "il ragazzo con i corvi nello stomaco" e da lì capii che era palesemente Richie. Chiusi la lettera con cautela. Ero frustrato da questa situazione che andava ormai avanti da settimane, ero arrabbiato con Richie,ovvio, ma qualcosa in me non riusciva proprio ad odiarlo bensì il desiderio di essere tra le sue braccia era molto persistente. Nonostante ciò continuo a ricordare quel momento,quando aprii la porta e vidi la persona che fino a poco mi aveva confessato il suo amore per me slinguazzare e scambiarsi saliva con quel l'essere che non posso definire umano. Avevo bisogno di troppe spiegazioni eppure il mio orgoglio mi frenò, non facendo spiegare Richie e rimanendo per sempre nel mistero.Eddie teneva la testa bassa e gli occhi strizzati per cacciare le lacrime del ricordo che minacciavano di uscire. Strinse i pugni con ancora la lettera in mano e uno scatto di rabbia li fece prendere la lettera e ridurla in minuscoli pezzi. Neanche lui seppe mai davvero cosa gli era preso,ma una cosa era certa, il moro ne aveva abbastanza.
Eddie tornó di fretta a casa cercando di convincere sè stesso che la mossa azzardata fosse stata corretta e del tutto giustificabile,cosa che in realtà lui sapeva bene non essere. Si mise a correre con il fiato che gli mancava e gli occhi semi lucidi, mentre il viso era rosso a furia di trattenere tutte quelle emozioni.
Arrivò a casa e si limitò ad un semplice "Ciao mà, faccio i compiti che poi vado alla cava con gli altri!"
"C'è anche Richie?!" Urlò la madre di risposta
Eddie aggrottò le sopracciglia: per una volta poteva confermarle che il membro da lei più odiato di quel gruppo non ci sarebbe stato.
"Ehh...no ma! Non c'è"Eddie salì in fretta in camera. Qualche minuto prima aveva detto ai suoi amici che non sarebbe uscito con loro, e infatti fu così, Eddie volle tenersi un po' di tempo per riflettere su ciò che stava succedendo,solo lui e lui, niente bill,Stan,Ben,mike o bev.
Rimase a casa,leggendo qualche giornalino e finendo di studiare quei pochi capitoli di storia che gli mancavano. Era seduto alla scrivania, pasticciando il libro con una mano che sorreggeva la testa che man mano diventava sempre più pesante. Si era tenuto un sacco di ore per sè, aveva riflettuto abbastanza o più semplicemente si era convinto che le cose si sarebbero messe a posto, forse non come prima ma di certo non poteva odiare il suo "migliore amico" per il resto della sua vita.
Era sul punto di addormentarsi e le palpebre si facevano sempre più pesanti.Improvvisamente Eddie sentì un rumore, in casa c'era solo sua madre, ma ciò che spaventò il moro era molto più vicino. Fece uno scatto girando poi la testa per assicurarsi che non ci fosse nessuno ma soprattutto per capire da dove venisse quel rumore. Era qualcosa che sbatteva, allora d'istinto si giró verso la finestra.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Appena aguzzò lo sguardo poté chiaramente intravedere il corvino in bilico sul ramo dell'albero che giaceva proprio davanti alla sua finestra. Eddie era spinto da un sentimento di andargli in contro, aprire la finestra,farlo entrare e baciarlo...sentire le sue candide labbra premute sopra le sue ma non poteva. Girò la testa facendo finta di ignorarlo,quando in realtà chiunque avrebbe potuto vedere i suoi occhi che brillavano,anche Richie che era ancora fuori ad aspettare.
Non vedendo segni di risposta da parte del moro, il quattr'occhi continuò a lanciare piccoli sassolini sulla finestra di Eddie.
Eddie ormai stufo si alzò dalla sedia, si diresse velocemente verso la finestra e aprendola cautamente si avvicinò al corvino:"così me la rompi"
Quelle parole sputate con amarezza dal moro,fecero scappare una piccola risata sul volto di Richie, che poi però capì che non c'era alcuno scherzo in quella conversazione, nel momento in cui Eddie la richiuse e tornò a fare ciò che stava facendo, o almeno a fingere di star facendo qualcosa.
Richie piano scese dal ramo e quasi rischiando di cadere fece un salto azzardato, finendo proprio sulla parte di tetto dove si trovava la finestra di Eddie. Richie si sedette lí ad aspettare che l'altro uscisse.Eddie ormai stufo aprì la finestra e fece entrare Richie. Il corvino non disse una parola, era strano, diverso dal solito. Era serio.
Richie prese cautamente la mano ad Eddie e lo diresse verso la finestra. Eddie lo seguí, ma proprio prima di uscire ebbe un ripensamento, si fermò sull'uscio ma poi scosse la testa e seguí il corvino che continuò a stare zitto.Stavano camminando per strada da qualche minuto che però al moro sembrarono ore. Era confuso, Richie non aveva spiccicato parola da quando si erano visti, neanche uno "scusa" oppure "parliamo e chiariamoci" niente. In effetti Eddie non seppe perché aveva seguito quella testa di cazzo e al pensiero di tutto ciò gli staccó la mano irritato e con tono semi alto affermó:"fermati!"
Richie si giró senza ancora aprir bocca
"Che razza di scherzo è questo? Prima vieni in casa mia nel bel mezzo di nulla, poi mi prendi la mano e mi porti fuori senza dirmi nemmeno dove mi stai portando, anzi non solo non hai detto dove stiamo andando, tu non hai proprio detto nulla Richard! Ora se pensi che questo sia il modo per farti perdonare per avermi letteralmente tradito con quella zoccola della tua amica allora-fece una pausa e si calmò abbassando la voce-allora, credo che non ho bisogno di rimanere."
Eddie concluse e Richie gli sti se ancora di più la mano.
Richie si girò, ed inizió a correre senza lasciare neanche un secondo la soffice mano di Eddie.
STAI LEGGENDO
𝐓𝐮 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐨|𝙍𝙚𝙙𝙙𝙞𝙚~
FanfictionLa sua vista era come un tramonto. Non sapevo il reale motivo per cui lo stavo guardando ma non riuscivo a distogliergli lo sguardo~