Sarà difficile andarsene da qui

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<<Checosa senti?>> mi sussurrò all'orecchio, tengo gli occhi ben chiusi comese temessi che, aprendoli, le mie orecchie non possano captare ciò che lui vuole farmi sentire.

Ma cosa devo ascoltare è la domanda lecita che dovrei porre, l'acqua che scroscia nel fiume? Il vento che si scontra sulle foglie degli alti alberi color smeraldo che ci circonda? Oppure i miei stessi respiri?

<<Non sento niente mio re>> rispondo sperando che questa risposta non lo deluda, le sue grandi mani si posano sulle mie spalle e lo ripete <<Che cosa senti?>>

Quando non risponde significa che c'è qualcosa che non colgo, che vuole che mi risponda da sola e che non mi faccia aiutare, prendo un bel respiro e ci riprovo, rizzando le mie orecchie appuntite tipiche di ogni elfo. Cerco di connettermi con tutto ciò che mi circonda, ogni fibra che ricopre la natura vivente sotto i miei piedi, il respiro del vento che mi accarezza i lunghi capelli bianchi.

Il re è di certo più paziente di me dato che non emette alcun suono ed aspetta una mia risposta, che ci mette anche molto ad arrivare, ovvero quando avverto una sorta di movimento che fa scricchiolare un ramo lontano. Rizzo un orecchio e volto di poco la testa mantenendo sempre gli occhi chiusi...

<<Si sta muovendo>> rispondo e so che sta sorridendo, posso quasi avvertirlo <<Dove si trova?>> mi sussurra ancora per evitare che la voce possa deconcentrarmi, cerco di individuare meglio quel rumore e cerco di capire dove stia andando, o per lo meno dove si trova come mi ha chiesto lui.

<<A est, accanto ad un albero e sta... mangiando?>>

La risata mi riscuote e mi ritrovo ad aprire gli occhi, mi guardo attorno come se mi fossi appena svegliata da un lungo sonno, e quando mi volto, incontro gli occhi color ghiaccio del re elfico che annuisce.

<<Brava...>> e detto questo allunga una mano puntando il dito in un punto della foresta e solo ora, posso vedere il suo amato cerco brucare in un punto tanto lontano che mi sorprende di averlo udito.

<<I tuoi sensi stanno migliorando, complimenti>> ricevere dei complimenti da lui è come toccare una stella con la propria mano, per questo il petto mi si riempie di fierezza e non riesco a togliermi il sorriso dal volto.

<<Grazie... avete bisogno di altro?>> chiedo cortesemente con un piccolo inchino, sono nata e cresciuta qui quindi sono stata ben educata da lui, il re Thranduill ha un sacco di anni e non so quanti di preciso, quando fui trovata da una elfa di corte venni cresciuta da lei e anche da lui nell'ambito dell'addestramento perché non è da tutti giorni trovare un elfo bianco per i boschi.

<<Come vanno le letture antiche?>> mi chiede inarcando un sopracciglio scuro, in risalto con i lunghi capelli lisci e bianchi, lunghi fino alla fine della schiena e sempre tenuti saldi da una qualche corona. Mi sono sempre sentita diversa perché, a differenza di tutti gli altri elfi bianchi, i miei capelli sono mossi e non lisci.

<<Va abbastanza bene direi, sto cominciando a masticare qualche parola in nanico>> il sorriso non è di certo i migliori considerando che non è amante di quel popolo, ma mi ha praticamente imposto di imparare qualunque lingua esista quindi...

<<Perfetto allora, sei quasi pronta, ti attenderà una festa per l'ingresso nella società elfica>> m'informa anche se già lo sapevo ma il pensare che io sia pronta la cosa mi fa...agitare, sono molto entusiasta e ci ho messo più di due secoli, ho duecento anni ma da vero elfo mi sembra che ne siano passati solo una ventina.

<<Ora va... cerca mio figlio e digli di prepararsi per la cena>> faccio un piccolo inchino accettando l'ordine e mi dileguo, passando per i lati che costeggiano il piccolo fiume, Bosco Atro è immerso nel verde e in una foresta, per entrare qui devi passare un piccolo ponte e varcare le grandi porte blu, che conducono nel cuore di questo regno che ti fa sentire come se fossi all'interno di un albero che contiene successivamente altri alberi, radici, ponti ed è tutto costruito per darti l'idea di camminare proprio su queste radici.

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