Viaggio verso casa

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Tartaglia non era solito bere, non perché non gli piacesse il sapore dell'alcol o perché avesse una bassa resistenza alcolica, semplicemente non era una cosa che egli fosse solito fare, eppure stasera aveva deciso che si sarebbe sfondato.
Dopo il disastro che era successo a Liyue si sentiva estremamente stanco e affranto.
Aveva un mal di testa incredibile e non capiva se fosse a causa dell'alcol o del miscuglio di emozioni che provava.

Quando, Dopo aver risvegliato Osial, era andato a cercare Zhongli, non si sarebbe mai aspettato di scoprire che lui gli avesse mentito per tutto il tempo in cui erano rimasti assieme.
Tartaglia lo era andato a cercare per assicurarsi che lui stesse bene, perché teneva a lui, per poi scoprire che il consulente gli avesse mentito riguardo alla sua identità. Che Morax, il Dio a cui Tartaglia avrebbe dovuto rubare il suo gnosis in onore della Zarina, era in realtà Zhongli.

"Mi spiace Tartaglia" aveva detto Zhongli guardandolo con i suoi occhi color caramello "ti avrei voluto disvelare prima la mia identità, ma purtroppo le circostanze hanno fatto in modo che io dovessi omettere a te la verità".

Tartaglia in quel momento aveva provato una rabbia così intensa da sentirsi esplodere e da sentire la bile nel suo stomaco bruciargli dentro. Zhongli, l'uomo con cui lui si era sempre aperto in modo estremamente intimo, a cui aveva rivelato tutto di se e di fronte al quale aveva mostrato tutte le sue debolezze, lo aveva preso in giro. Tutti i suoi sorrisi, le sue carezze, le sue gentili parole, tutti i suoi "ti amo" erano stati una menzogna.

Tartaglia si sentiva estremamente stupido. Il suo bisogno di affetto, di avere qualcuno con cui parlare, lo avevano portato ad aprirsi con quell'addetto alle pompe funebri, che lo aveva sempre accolto apertamente, che gli aveva sempre mostrato affetto, che non lo aveva mai giudicato, che gli aveva detto di amarlo. Ma era ovvio che Zhongli gli avesse mentito, non esistono persone che ti daranno amore in maniera incondizionata e se esistessero, non amerebbero mai Tartaglia.

Il rosso si versò l'ennesimo bicchiere di vodka e lo bevve tutto d'un fiato. Provava un mal di testa fortissimo, ma stare male a causa del suo mal di testa era meglio che dover pensare a quello che era successo a Liyue. La mattina dopo era certo che sarebbe stato malissimo, ma non gli importava. Avrebbe vomitato fuori tutta la bile all'interno del suo stomaco, si sarebbe lavato, si sarebbe vestito e sarebbe andato avanti. Tanto domani sarebbe tornato a casa, sarebbe sbarcato a Schneznaya, non sarebbe mai più tornato a Liyue e si sarebbe dimenticato di Zhongli. Dei suoi occhi dorati, della sua pelle liscia, della sua voce profonda e del modo in cui lui gli aveva sempre sorriso.

Tartaglia decise di bersi un ultimo bicchiere, per poi stendersi nel letto. La mattina dopo, sperava, si sarebbe alzato e si sarebbe scordato completamente di Zhongli e sarebbe andato avanti. Avrebbe fatto rapporto alla Zarina e poi sarebbe andato a trovare la sua famiglia.

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Tartaglia venne svegliato la mattina dopo da uno dei suoi sottoposti. Sfortunatamente per lui la sua bevuta del giorno prima non gli aveva fatto scordare completamente ogni memoria di Zhongli e la sua sbronza gli stava causando un mal di testa fortissimo.

Si alzò dal letto, andò in bagno, si vestì, successivamente fece colazione con del formaggio ed un pezzo di pane, bevve un po' d'acqua e poi ingoiò un'aspirina.

"Se il buongiorno si vede dal mattino" pensò "allora oggi è proprio una giornata di merda"

Il suo mal di testa rimase in maniera alquanto persistente per la successiva ora e mezza, nel mente Tartaglia decise di raccogliere le cose all'interno della su stanza e di metterla all'interno dei suoi bagagli, poiché lo avevano avvisato che sarebbero sbarcati a schneznaya a breve.

Mentre riponeva i pochi vestiti che aveva nel suo armadio nella sua valigia, notò che nella valigia lui aveva in precedenza messo le bacchette che Zhongli gli aveva regalato in modo che imparasse ad usarle per mangiare. Era alquanto peculiare che fossero lì, infatti si ricordava di aver avuto intenzione, prima di partire, di buttarle via. Se in un regalo quel che conta è il pensiero allora pensare che Zhongli gli avesse regalato quelle bacchette mentre gli mentiva spudoratamente gli faceva ribollire il sangue, anche perché non erano state pagate con i soldi dell'addetto alle pompe funebri ma con i soldi di Tartaglia.

Fece per buttarle nel cestino, quando si insinuarono nella sua testa una serie di pensieri: "beh però in fondo le ho pagate io sarebbe un peccato sprecare soldi in questo modo, le ho pure pagate tanto! Poi sono di incredibile fattura, potrei sempre tenerle come souvenir o regalarle ad uno dei miei fratellini, sono sicuro che a Tonia un regalo simile possa piacere. Però a ripensarci non penso che finirebbe per usarle, sarebbe un regalo inutile e non sono neanche sicuro che lo apprezzerebbe. Zhongli mi ha regalato proprio una cosa inutile, dovrei liberarmene"

Mentre stava lì a rimuginare sul destino che avrebbe fatto fare a quelle bacchette, bussò alla sua porta uno dei suoi sottoposti, che lo avvisò che stavano sbarcando e che quindi avrebbe dovuto sbrigarsi; Tartaglia rimise frettolosamente le bacchette nella valigia, la chiuse e uscì dalla sua stanza.

Scese dalla barca e fu immediatamente accolto da una carrozza che lo avrebbe portato al palazzo della Zarina per fare rapporto su quello che era successo a Liyue.

Sperava di non incontrare Signora al palazzo. Sperava sul serio di non incontrarla. Sapeva che lo avrebbe deriso per quello che era successo con Zhongli, per essere stato stupido e per non aver capito prima che Zhongli fosse Rex Lapis. Poi non aveva sul serio voglia di avere a che fare con quella donna odiosa.

————

Prima di partire per Schneznaya, Tartaglia aveva incontrato Zhongli un'ultima volta poco prima di imbarcarsi.

Tartaglia stava trasportando i suoi bagagli e si stava avvicinando all'attracco della barca, quando sentì che qualcuno lo stava chiamando: "Tartaglia!" Si girò e vide Zhongli che correva verso di lui con un mazzo di gigli bianchi.

"No" Disse Tartaglia, per poi continuare a camminare.
"Tartaglia aspetta!"
"Vattene"
"Tartaglia per favore lasciami spiegare..."
"Spiegare cosa? Di Come tu mi abbia mentito per 8 mesi? Non so a che gioco tu stia giocando, non so che cosa tu abbia intenzione di fare, ma non ci casco di nuovo"
"Tartaglia non ho mai voluto ingannarti"
"E perché dovrei crederti?"
"Per favore fermati..."
"Lasciami stare!" Tartaglia urlò e si girò provando a tirare un manrovescio a Zhongli, che però non finì a colpire la sua faccia, ma il mazzo di Gigli che teneva in mano.
"Tu...tu non puoi capire come io mi senta. I-io ti ho rivelato tutto di me, mi sono aperto completamente. Ti ho detto cose che non ho mai detto a nessuno, neanche alla mia famiglia e tu..."

Tartaglia si accorse che i suoi occhi stavano iniziando a lacrimare.

"Ajax..."
"Non usare quel nome! Non usare quel nome Zhongli, hai perso il diritto di chiamarmi con quel nome!"

Zhongli lo guardò con i suoi occhi dorati e con sguardo affranto, ma poi si irrigidì e si ricompose subito.

"Va bene Tartaglia, ti auguro buon viaggio e di poterti rivedere presto."
"Io invece spero di non incontrarti mai più"

Detto ciò Tartaglia si girò e non si guardò più indietro e salì sulla barca.

Childe x Zhongli fic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora