Paraplegia.
Ho riletto la mia anamnesi più o meno un centinaio di volte poi dopo averlo fatto ho googlato il termine più o meno un migliaio di altrettante volte ma il risultato non cambia: i messaggi che il mio cervello invia ai muscoli si interrompono per qualche motivo. Un motivo che non conoscono, dicono. Cazzate, rispondo. La pallottola di quel bastardo si è conficcata alla base della mia schiena e ha intaccato il midollo spinale, semplice. Cammineró ancora? Non è dato saperlo. Tornerò a danzare ? Neppure. Riprenderò la mia vecchia vita? Dubito.
É incredibile come un solo istante possa cambiarti radicalmente l'esistenza. Un minuto prima sei qualcuno, l'attimo dopo non lo sai più. leri ero uno stimato professionista, un professore accademico, un atleta. Oggi ho bisogno di chiunque per fare le cose basilari e se ve lo state chiedendo: no, non si tratta solo del camminare. Mi serve qualcuno che mi accompagni, mi guidi anche per espletare le mie funzioni vitali e mi ricordi che io sia vivo. Tutto è diventato drammatico. Per sino vedere un film risulta qualcosa di assolutamente angosciante e imbarazzate per chi mi sta accanto. C'è sempre quella sensazione di disagio che odio quando buttano via qualche battuta strana sulle cadute, sul correre o fate voi. Mi chiedo se potrò mai tornare a fare l'amore. Se una donna accetterà mai quello che mi sento: un mezzo uomo. Assurdo vero? Ecco questa è diventata la mia vita. Al mattino mi attendono le mie belle pasticche quelle che servono a riattivare il funzionamento dei muscoli e dei nervi. Il pomeriggio invece passo a quelle per tenere sotto controllo i miei valori vitali e la sera quelle per combattere i disordini circolari.
Roba che se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto. Qualche volta, invece, sopratutto alla sera mi capita di chiedermi perché io non sia morto quella stra maledettissima notte. Probabilmente tutto sarebbe stato più semplice. Certamente più facile e poi mi maledico per aver avuto quel pensiero. Odio quel bastardo, e odio me stesso per aver trascinato Camilla in quel posto. Che diavolo mi saltò in mente ? Se solo si potesse tornare indietro nel tempo... Oggi è passata per l'ennesima volta. Non riesco a farle capire che è tutto finito. Non riesco più a guardarla con gli stessi occhi di prima e non è solo per il mio stato. Quella sera le avevo aperto per l'ennesima volta il mio cuore, tutto me stesso. Ma quante volte un uomo può perdonare? Quanto tempo si può vivere in attesa di un cambiamento? Quanto bisogna attaccarsi alla speranza? Accartoccio il suo messaggio facendone una pallina che rilancio contro il muro ed afferro il cellulare e le scrivo.
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Scarpette
RomanceCamilla vittima di una violenza trova la forza di riscattarsi grazie alla danza e al suo eterno angelo custode Simone. Sarà in grado di affrontare un dolore ancora più grande? "I nostri sguardi s'incrociano e ho l'impressione che nulla sarà mai più...