Capitolo 67

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Il mondo di Stefan e Rodrigo è qualcosa che non capirò mai, e sinceramente mi va bene così.

Con l'arresto della sua ex moglie pensavo che si fosse chiuso un capitolo, pensavo che lei avesse parlato, che avesse dato i nomi giusti ma così non è stato.
Alcune persone non cambiano mai, ed inevitabilmente proveranno sempre a fare del male.
Oggi, invece, sento di aver definitivamente chiuso con una fase della mia e della nostra vita davvero difficile.
Una fase a tratti bella, a tratti devastante.
Abbiamo rischiato tanto, abbiamo sofferto come non mai e abbiamo fatto i conti con il senso di rinuncia e con la paura.
Parlare con l'agente White mi ha aiutata a comprendere che tutto questo è davvero finito, e che pian piano posso riprendere in mano la mia vita.
Secondo la legge, dovrò restare in questo posto per altro tempo, ma meno di un anno.
La psicologa Jones ha fornito loro una relazione su di me, che a quanto pare, raccontava di lievi miglioramenti.
Sinceramente non so se sia vero o meno, ma a prescindere da questo l'idea di uscire da qui il prima possibile può solo rendermi felice, anche se lasciare Samuel mi toglie il respiro.
"Mi sono permesso di farti un regalo".
Abbasso lo sguardo fissando la scatolina che ora Stefan mi sta porgendo.
Lui e Jacky sono venuti a trovarmi, e non posso non notare il modo in cui si guardano, e il modo in cui le mani di lei toccano le spalle di lui.
Mi sono sempre piaciuti insieme, e non mi dispiacerebbe sapere che dopo tanti anni si stiano dando una possibilità come coppia.
"Oh, non dovevi", arrossisco. Mi sento in difficoltà.
Io dovrei ringraziarlo, io dovrei riempirlo di regali per tutto quello che ha fatto per me in questi anni.
"L'ho scelto io", confessa Jacky, "ma l'idea è stata sua".
Stefan sbuffa una risata, ma non aggiunge altro.
È visibilmente dimagrito e stanco, e questo mi provoca un dolore all'altezza dello stomaco.
Vorrei riempirlo di domande, ma non gli farebbe piacere.
Con il tempo abbiamo tutti imparato a conoscerlo e a rispettare il suo carattere.
Credo che solo Damon sia in grado di fregarsene di questa cosa, ma lo capisco.
La vita, soltanto adesso, gli ha dato la possibilità di ritrovare suo padre, ed entrambi meritano di potersi vivere e conoscere per ancora tanto tempo.
Perdere Stefan è qualcosa a cui nessuno di noi sarà mai pronto, ma ho fiducia ed una bella sensazione.
Sarà un percorso lungo e a tratti doloroso. Non è facile restare al fianco di una persona che soffre e non poter far nulla.
Ci si sente impotenti, inutili ma noi faremo sempre tutto quello che è in nostro potere per poterglielo far pesare il meno possibile.
"Allora sarà bellissimo sicuramente", apro quella scatola, e per poco non scoppio a piangere quando al suo interno trovo una collana il cui ciondolo è una casa.
C'è un incisione sopra, qualcosa che mi ha già rapito il cuore.
"Tu fai parte della nostra famiglia".
Il tono imbarazzato di Stefan è la cosa più dolce e tenera che abbia mai sentito in vita mia. "Damon e Charlotte sono i nostri figli, ma è come se un po' lo fossi anche tu.
Chiudo gli occhi per trattenere le lacrime dopo che le mie dita hanno toccato quello che c'è scritto sul retro di questa piccola casa.
S, J, C, K, D.
"Non so...non so davvero come ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me in questi anni", tiro su col naso, e mi arrendo all'idea di trattenere le mie emozioni.
Ormai va avanti così da giorni, ma è giusto.
Siamo fatti anche di questo, ed è bello lasciarsi andare con le persone giuste.
"Non devi ringraziarci", ora è Jacky a parlare mentre Stefan afferra la mia mano e mi guarda negli occhi.
È così serio ora, come se stesse per dirmi il suo segreto più grande.
"Abbiamo affrontato tante sfide insieme Krystal, ed io non dimenticherò mai il tuo coraggio quando quel giorno ti sei presentata nel mio ufficio per chiedere il mio aiuto".
"Ho avuto una gran bella faccia tosta", ridacchio asciugandomi il viso.
"Hai avuto le palle", ride anche lui, "e in quel momento ho subito capito che saresti stata la ragazza giusta per lui. Mi sei subito piaciuta e non mi sono sbagliato. Anche tu hai avuto una vita difficile, e il seguito lo conosciamo tutti".
Se mi guardo indietro non riesco a spiegarmi come siamo riusciti a superare tutto questo, eppure oggi siamo qui a parlane ancora, e forse un motivo c'è.
La vita deve darci ancora tanto, e noi siamo pronti ad accogliere quel tanto perché del poco non vogliamo più accontentarci.
"Grazie Stefan", questa è l'unica cosa che riesco a dire prima di perdermi in un abbraccio.
L'abbraccio di un uomo e di un padre che ha sempre dato tutto se stesso per proteggere la sua famiglia, alla quale oggi mi sento di appartenere a tutti gli effetti.
Ed è bello, molto più di quanto immaginassi.

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